Gita a Champorcher , Valle d’Aosta -AO-
Sport invernali e
splendide passeggiate immersi nel verde.
Raggiungere Champorcher ( metri 1441) è molto semplice e abbastanza veloce: dal fondovalle, superata Bard si solta a sinistra e attraversando il bel ponte basso-medievale sulla Dora, si raggiunge il paese di Hône, vera e propria controparte pianeggiante del forte di Bard, da cui ha inizio la valle di Champorcher. A Hône recenti campagne di indagini archeologiche condotte sul sito della chiesa parrocchiale di San Giorgio, hanno evidenziato la presenza di murature relative ad almeno tre chiese precedenti; l’attuale pavimentazione trasparente consente di vedere le parti più significative di queste strutture portate alla luce dagli scavi. Si intraprende dunque la salita e si raggiunge Pontboset, attraversato dal torrente Ayasse che in questo punto ha scavato per secoli la roccia, provocando una profonda gola selvaggia ed impervia, tra rocce levigate, massi e fitti boschi di castagni; come dice il nome stesso, è questa una località contraddistinta da numerosi e caratteristici ponti, perlopiù conformati “a schiena d’asino” e risalenti ad epoca tardo-medievale, che collegano le due rive del corso d’acqua La chiesa parrocchiale, dedicata a San Grato, risale al XVII secolo e pare sia stata costruita sul luogo dove prima sorgeva una più piccola cappella; fino a quel momento gli abitanti di Pontboset erano costretti a recarsi fino a Hône per assistere alle funzioni.
Proseguendo si raggiunge il comune di
Champorcher, località di sport invernali che nella bella stagione offre la
possibilità di splendide passeggiate, essendo parte del Parco Regionale del
Mont Avic e al confine con il Parco Nazionale del Gran Paradiso.
E se d’estate si possono fare lunghe
passeggiate ( a scelta tra semplici difficoltose e impegnative ) immersi nella
natura incontaminata, dedicarsi alla pesca ( la Valle di Champorcher è un vero
e proprio paradiso per i pescatori che nella riserva del torrente Ayasse, tra
rocce e piccole cascate, possono cimentarsi nella pesca della prelibata trota
fario ), scalare e arrampicare sulla roccia, andare in sella a un cavallo nella
Valle di Champorcher porta a vivere magnifiche esperienze in armonia con la
natura, andare in Kayak sul torrente Ayasse che è considerato dai canoisti uno
dei percorsi d'acqua più impegnativi al mondo. Presenta infatti, nella zona di
Pontboset, una stretta e ripida gola con difficoltà estreme, rapide di quinto e
sesto grado, e una serie di passaggi straordinari con scivoli lunghi anche 50 metri.
Navigare sul torrente Ayasse emoziona gli appassionati di Kayak di tutto il
mondo: d’inverno le aree sciistiche della Valle di Champorcher pur essendo contenute,
dispongono di impianti di risalita moderni coordinati dal Monterosa SKI, di
piste ottimamente preparate, e sono indicate sia alle famiglie sia agli
sportivi più esigenti. Un vero paradiso per tutti gli appassionati di sci
alpino e snowboard. Il comprensorio è immerso in un meraviglioso paesaggio
invernale, che offre panorami incantevoli sul massiccio del Monte Rosa, sul
Monte Cervino e sul ghiacciaio della Rosa dei Banchi.
Escursioni invernali ecologiche nella
Valle di Champorcher, con gli sci d'alpinismo o con le racchette da neve, sono
una vera e propria avventura in territori da esplorare, con cornici
paesaggistiche incontaminate e di rara bellezza. Gli amanti della natura e
della quiete solitaria hanno così la possibilità di inoltrarsi lontani dai
sentieri classici, ammirare paesaggi innevati unici e incontrare animali
selvatici.
Ma a Champorcher cosa si può ammirare?
1 - Torre medioevale. (Non visitabile)
E' una torre di tipo primitivo, a pianta
quadrata, di proprietà dei signori di Bard dapprima e poi, dalla metà del XIII
secolo (1242), dei Savoia. Nel 1320, in seguito a danneggiamenti subiti nel
1311 nel corso di scaramucce tra locali e abitanti della Valsoana, fu
interamente ricostruita e arricchita dai merli a coda di rondine. Fu usata
soprattutto come torre di avvistamento nei secoli XIII e XIV, in comunicazione
visiva col il castello di Bard, per essere poi, quasi subito, abbandonata.
2 - Chiesa parrocchiale di San Nicola.
La chiesa originaria probabilmente
coincideva con la cappella del castello. Nel 1532 fu ricostruita una prima
volta e quindi ampliata negli anni tra il 1728 e il 1732, dal capomastro
valsesiano Giovanni Ferro. Nel 1741 fu realizzato l'altar maggiore, in stile
tardo barocco dall'artista valsesiano Giovanni Battista Gilardi. Notevole è
anche l'arco trionfale del Settecento all'ingresso del presbiterio, con
crocefisso e statue della Madonna e San Giovanni. Le pareti interne sono state
affrescate dai famosi pittori Artari di Verrès sul finire del XIX secolo.
3 - Ecomuseo della canapa.
Il museo è situato all’interno di un antico fabbricato nel centro del villaggio di Chardonney, nelle immediate vicinanze della sede della Cooperativa “Lo Dzeut”. L’oggetto principale dell’intervento di restauro è una stalla, memoria storica ed unico esempio presente oggi a Champorcher.
È possibile ammirare un vecchio telaio manuale in legno e un orditoio. Gli interventi conservativi dei locali, tra cui una cantina (crotta), una cucina rustica (meison) e una stalla (boi), sono stati di varia natura, ma sempre legati alla struttura, agli arredi fissi e mobili, tenendo conto della loro storia ed impiego. Il telaio è stato restaurato, riequilibrato per essere perfettamente funzionante ed utilizzabile a scopo dimostrativo. È stato realizzato un impianto di illuminazione a fibre ottiche che contribuisce a ricreare l’atmosfera ovattata di semioscurità in cui uomini e animali convivevano in inverno. È attivo anche un impianto sonoro che in sottofondo trasmette i rumori delle mucche nella stalla, di donne che pregano e del telaio al lavoro, contribuendo a rendere viva la struttura e coinvolgendo emotivamente il visitatore.
Il lago Misérin (pron. alla francese, "Miserèn" - /miserɛ̃n/) si trova nell'alta valle di Champorcher alla quota di 2.580 m s.l.m. Nei pressi del lago si trova il rifugio Misérin e il santuario Notre-Dame-des-Neiges.
Dal lago è possibile ammirare le più belle e più alte vette della valle, tra cui la Rosa dei Banchi ed il Mont Glacier. Dalle acque del lago prende forma il torrente Ayasse che percorre tutta la valle di Champorcher.
5 - Parco Naturale Mont Avic. (Molto
impegnativa)
Dal 2003 Champorcher fa parte del parco regionale del Mont-Avic, il primo e per ora unico parco regionale valdostano, istituito nel 1989 per tutelare la parte alta del vallone del torrente chalamy, nel comune di Champdepraz; l’area protetta ora comprende parte del vallone di Dondena, sulla sinistra orografica dell’ Ayasse, fino al lago Miserin e al confine con il parco nazionale del Gran Paradiso a Cogne. si è creato così un eccezionale continuum di aree protette in alta quota, collegato anche al parco nazionale francese della Vanoise. E’ molto conosciuto ed apprezzato per il gran numero di laghi, per la flora estremamente ricca e varia, soprattutto nella zona dei calcescisti di Dondena, oltre che per il fatto di possedere la più estesa foresta di pino uncinato delle alpi italiane. Vi si trovano interessanti zone umide ed ambienti rocciosi di varia natura. gli itinerari alla scoperta del parco partono, a Champorcher, dalla zona le Crite, a monte dei due villaggi di Mont-Blanc. qui diversi sentieri segnalati vi condurranno verso i laghi Muffé, Vernoille e verso la zona dei laghi Bianco, Nero, Cornuto, Vallette e Gran Lago, al di là della cresta di confine con il territorio di Champdepraz.
6 – Passeggiata in pineta. (Semplice…per
tutti)
Usciti dall’abitato di Champorcher dopo la Posta si svolta a sinistra, si supera il torrente Ayasse e costeggiando il corso d’acqua e una fitta pineta dopo 15 minuti di camminata si raggiunge l’abitato di Chardonney, facente parte del Comune di Champorcher. Il borgo è piccolo, ristrutturato, ben tenuto e con una chiesetta caratteristica molto graziosa ben conservata e restaurata con un piccolo campanile molto originale.
Terminata la passeggiata e la visita di
Champorcher e Chardonney è giunta ora di pranzo e scendiamo appena fuori dal
paese verso il Bar Ristorante Mellier (del quale parlerò nel post successivo)
per una meritata pausa pranzo, consapevoli, per restare in tema con il Blog,
che l'enogastronomia valdostana ha una produzione di prodotti unici per bontà e
qualità. I formaggi caratteristici della Valle d'Aosta sono la Fontina che,
insieme al Formadzo, ha la Denominazione di Origine Protetta (DOP), e la toma
di Gressoney che stagiona su assi di legno oppure all'interno di grotte
ricavate nella roccia e caratterizzate da temperature costanti: senza
dimenticare il Bleu d’Aoste, formaggio erborinato a pasta morbida, premiato con
la medaglia d’oro alle “Olimpiadi dei formaggi di montagna” del 2005.
Anche tra i salumi troviamo alcuni prodotti DOP: il Jambon de Bosses, prosciutto crudo speziato con erbe di montagna, prodotto a 1600 metri di altitudine, e il Lard d’Arnad che stagiona in antichi recipienti di rovere o castagno. Un ottimo salume è anche la Motzetta (o Mocetta), carne essiccata di bovino, camoscio, cervo o cinghiale, speziata con erbe aromatiche di montagna.
Il clima, le caratteristiche della terra e l'esposizione solare hanno permesso la produzione di diversi vini prestigiosi DOC, quali il Donnas, il Torrette, il Blanc de Morgex et de La Salle, il Nus Rouge, e il Chambave Muscat.
Nonostante il caldo “Africano” di questo periodo a Champorcher si respirava un’aria decisamente più “frizzante” con 23/25 gradi e, a malincuore, scendendo verso Bard il termometro risaliva impietoso a 32/33 gradi ………… Peccato, ma non mancherà l’occasione per ritornarci.
11020 Champorcher –AO-
Visitato il 30/07/2020
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