Gita a Introd e Les Combes d’Introd – INTROD -AO-
Come arrivarci:
uscita autostradale di Aosta Ovest-Aymavilles. All’uscita dell’autostrada proseguire dritto in direzione Aosta fino al semaforo: qui girare a sinistra e percorrere la strada statale 26 in direzione Monte Bianco lasciandosi il castello di Sarre sulla destra e superando il paese di Saint-Pierre. Proseguendo ancora dritto sulla strada statale si arriva a Villeneuve. Superato il paese percorrere tutto il rettilineo della strada statale fino al bivio per Introd-Rhêmes-Valsavarenche, girare a destra e salire sulla strada principale fino al paese di Introd, situato tra la Dora di Rhêmes e il torrente Savara, i corsi d'acqua che solcano rispettivamente la Val di Rhêmes e quella di Valsavarenche, le quali appartengono al Parco Nazionale del Gran Paradiso, che proprio a Introd ha inizio. Il paese si trova infatti all’imbocco della Valle di Rhêmes e della Valsavarenche, due delle tre valli valdostane appartenenti al Parco Nazionale del Gran Paradiso.
Per proseguire verso Les Combes:
dal Parc Animalier in corrispondenza
della curva, tenersi verso destra e proseguire dritto fino al bivio per bes
Combes. Qui girare a sinistra e salire fino al villaggio di Les Combes.
Iniziamo da Introd e vediamo cosa si può
ammirare:
Parc animalier.
Il Parc animalier (che tratto in un post precedente), un parco faunistico che si estende per 4 ettari, dove poter ammirare flora e fauna della Valle.
Chiesa parrocchiale della Conversione di San Paolo.
Della chiesa menzionata nella bolla del 1176 rimane probabilmente il campanile che, sia pure rimaneggiato nei secoli successivi, conserva tracce della sua costruzione in epoca romanica. In occasione della consacrazione dell’edificio rinnovato, il 14 maggio 1441, in mancanza delle tradizionali reliquie, fu posta nell’altare un’ostia consacrata, che sarebbestata prodigiosamente ritrovata intatta a distanza di quasi due secoli e mezzo, durante nuovi lavori di restauro della chiesa, eseguiti intorno agli anni Ottanta del XVII secolo.
Nel XV secolo fu probabilmente sopraelevato il campanile, in seguito ulteriormente alzato con l’aggiunta della cella campanaria e dell’altissima guglia.
Un vano quattrocentesco a pianta quadrata, addossato alla parete sud del coro e visibile dall’interno del cimitero, è sopravvissuto ai rimaneggiamenti successivi, e mostra ancora
una finestra e una porta decorati col motivo dell’arco carenato: ospitava la cappella fondata dai nobili Sarriod e dedicata ai santi Caterina e Michele.
Nel 1904 la chiesa assunse l’aspetto attuale: il prolungamento della navata comportò l’addossamento della facciata alla vicina casa parrocchiale e il conseguente spostamento
dell’ingresso sul fianco meridionale; ai lavori contribuirono in modo diretto i fedeli del luogo, con prestazioni d’opera. L’edificio ha una pianta a forma di croce latina. Il presbiterio, con la sua volta a spicchi, risulta lievemente più elevato rispetto alla navata. L’interno fu ridecorato nei primi anni del Novecento, secondo il gusto del tempo e le modeste risorse rimaste a disposizione della parrocchia.
Terminata la visita di Introd, percorriamo la strada citata all’inizio: sono 7 Km di strada asfaltata piena di curve e tornanti e raggiungiamo il villaggio di Les Combes che sovrasta il comune di Arvier, ma fa parte del comune di Introd. Sorge in una radura in dolce pendenza, dedicata all’agro-pastoralismo, al grano e ai fieni.
L’architettura tradizionale di Les Combes usa soprattutto la pietra, ed è composta da grandi abitazioni la cui evoluzione si dispiega dal Basso Medioevo al XIX secolo. Diverse costruzioni massicce del XV secolo, sempre in pietra, sono conservate al centro del villaggio, e sono affiancate, qua e là, da un granaio in legno.
A partire dal 1989, i Papi Giovanni Paolo II e Benedetto XVI hanno fatto di Les Combes la meta privilegiata dei loro soggiorni estivi. Negli ultimi anni questo piccolo villaggio di montagna è stato onorato per ben 12 volte dalla presenza del capo della chiesa di Roma.
Del resto Il villaggio di “Les Combes” offre uno spettacolo di singolare bellezza. Come non lasciarsi sedurre dalla vista sul Monte Bianco, sul Ruthor, sull’Emilius, sulla Becca di Nona, sul massiccio del Monte Rosa. Questi splendidi panorami sono altrettanti inviti a percorrere i sentieri che si snodano tra i pascoli ed i boschi, e a godere della quiete della natura.
Durante le sue vacanze, il Santo Padre Giovanni Paolo II,
alternava rilassanti escursioni in montagna a intensi momenti di preghiera e di riflessione, favoriti dalla quiete del luogo e dalla discrezione degli abitanti.
Sovente il Papa, durante le sue escursioni, incontrava delle persone; generalmente pastori o abitanti del luogo, a volte turisti. Per tutti c’era una parola buona, un sorriso, una benedizione e a volte un piccolo rosario in dono.
Oggi con una passeggiata denominata “dei Papi” si può raggiungere la croce votiva denominata Croux de Bouque, posizionata su uno sperone roccioso a quota 1.726 m.
Riconfermando le scelte del suo predecessore, anche il nuovo capo della Chiesa di Roma Benedetto XVI, aveva eletto lo chalet di Les Combes a luogo privilegiato di riposo e di rigenerazione spirituale.
Amante della meditazione, il Santo Padre trovava nella sua dimora estiva un rifugio ideale per la lettura e la preghiera, come pure per l’esercizio della sua passione giovanile: la musica, suonata al pianoforte messogli a disposizione dalla diocesi di Aosta.
Proprio per ricordare queste visite dei pontefici è stato allestito dall’Amministrazione Comunale di Introd, all’interno di un bel edificio in pietra, un museo intitolato a Giovanni Paolo II. (“Maison Musée Jean Paul II”)
All’interno si trovano immagini fotografiche e filmati che testimoniano dei viaggi del Santo Padre nel mondo, nonché della sua presenza in Valle d’Aosta; una presenza che risale al 1986, anno in cui Goivanni Paolo II giunse nella nostra regione per la prima volta, in visita pastorale. Oltre alle immagini, si possono ammirare alcuni oggetti, sacri e non, donati dalle differenti comunità incontrate dal Papa durante i suoi pellegrinaggi. Il settore filatelico presenta una raccolta delle emissioni realizzate ed annullate nei paesi ove il Pontefice si è recato per il suo apostolato. Infine la sezione numismatica, nella quale è esposta l’intera produzione (numismatica) realizzata sotto il Pontificato di Giovanni Paolo II.
Di fronte al Museo si trova la cappella di San Lorenzo diventata un Santuario dedicato a San Giovanni Paolo II dove al suo interno è custodita una reliquia del Santo Padre: una ciocca di capelli.
Sicuramente una gita da provare: ci si immerge tra storia, cultura, enogastronomia, fauna, flora e religiosità: il tutto immersi nella quiete, nel silenzio, con quell’aria pura e “frizzante” che solo la montagna sa offrire.
Introd e Les Combes
Visitato il 06/08/2020
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