FUORISALONE 2019 -Milano-
Fuorisalone: la grande capacità di aprire la città a tutti.
Impossibile
visitare tutti i siti che, sparsi in ogni angolo della città, hanno partecipato
al Fuorisalone di Milano, tenutosi come
tutti gli anni in concomitanza al Salone del Mobile.
Bisogna
per forza di cose fare delle scelte anche perché ormai, dato l’enorme afflusso
di visitatori, per alcuni siti le code erano veramente lunghe e i tempi di
attesa non indifferenti.
Durante
la settimana si sono aperte le porte di
luoghi magici, solitamente chiusi al pubblico. Palazzi, cortili, chiostri: luoghi storici fatti di stucchi e di volte
decorate sono diventati la cornice perfetta per progetti di design e idee di
innovazione. Un connubio di grande fascino, ma anche la conferma
dell’immortalità di queste architetture.
Ad
esempio all’ Ippodromo di San Siro imperdibile “Leonardo Horse Project” la mostra dedicata al celebre Cavallo di
Leonardo, nell’area che ospita la statua originale. Il Cavallo di Leonardo, con
i suoi 7 metri di altezza e 10 tonnellate di peso, è una delle più grandi
sculture equestri mai realizzate. Per l’occasione, 12 artisti hanno
interpretato con il loro spirito creativo il Cavallo disegnato da Leonardo da
Vinci. Dopo la mostra, i cavalli d’artista verranno dislocati in varie aree
della città.
Altra
opera imponente in Piazza Duomo, la
“Maestà sofferente” dedicata al ruolo della figura femminile all’interno della
società.
L’
opera di 8 metri di altezza creata da Gaetano Pesce ricorda un corpo di donna
con la palla al piede, simbolo di una denuncia della condizione femminile. .
Nell’ installazione, una forte presa di posizione contro la violenza sulle
donne, una poltrona gigante, trafitta da frecce, è circondata da teste di
animali feroci.
Da
visitare assolutamente anche Acqua: la visione di Leonardo. Presentava,
attraverso delle proiezioni, una Milano del 2049 messa a confronto con la città
di Leonardo. In Via San Marco psi è potuto fare questa esperienza immersiva in
un percorso attraverso l’acqua che conduceva nella città del futuro attraverso
i percorsi studiati da Leonardo Da Vinci.
Interessante
come il giovane artista ghanese Ibrahim Mahama abbia ricoperto di sacchi di
caffe e cacao i due caselli daziari di Porta Venezia.
Imperdibile, come ogni
anno, l’evento curato dalla rivista Interni nei bellissimi cortili
dell’Università Statale, capolavoro rinascimentale del Filarete (via Festa del
Perdono 7). Il tema è Human Spaces e ha ospitato installazioni di grandi
architetti e designer tra cui Lissoni Associati, i Fratelli Campana, Massimo
Iosa Ghini, Fabio Novembre, Stefano Giovannoni, Karim Rashid, Marco Acerbis e
molti altri.
Chi
ama Giuseppe Verdi, non si è potuto perdere una visita al Grand Hotel et de
Milan (via Manzoni 29) per la mostra personale “Musica da viaggio”. Il designer
Vito Nesta ha presentato i suoi oggetti della memoria nelle stanze dell’hotel
dove il Maestro visse per circa trent’anni e morì nel 1901.
Contro
la plastica, in favore della sostenibilità: ecco È RoBOTL, l'installazione di
Timberland con studio Giò Forma in piazza XXV Aprile.
Alto
circa 6 metri, il Supereroe è frutto di un’attenta e meticolosa ricerca di
elementi riciclati, riciclabili e smaltibili, anche in virtù della sua
successiva destinazione, recuperati tramite l’associazione Re Mida la quale si
occupa proprio di recupero materiali e riuso creativo dei materiali di scarto
aziendale, aziende madre per bottiglie difettose di scarto, condomini,
discariche, carrozzerie e sfasciacarrozze, mercatini dell’usato .
Realizzato
principalmente con bottiglie di plastica, più di 8000 solo per realizzare la
skin del supereroe e da materiali provenienti dall’industria del design con
l’intento di trasformare elementi inquinanti in qualcosa di significativo,
perché dal riciclo nasca il riutilizzo e la sensibilizzazione al ridurre le
fonti di inquinamento nelle azioni di ogni giorno.
Nella
stessa piazza si trovava anche Pratofiorito, un giardino della biodiversità
curato da Davide Fabio Colaci.
Non
poteva mancare la Torre Velasca, dove Ingo Maurer e Axel Schmid hanno curato
“Nel blu, dipinto di blu”, il progetto che ha illuminato di blu tutti i 106
metri dell’icona brutalista della città di Milano, mentre fasci di luce bianca
proiettavano la sua geometria nel cielo,
come a creare una corona.
Ho cercato nel limite del possibile di documentare quello che ho potuto vedere in poco più di 6/7 ore, restando in zona centrale, ma vi garantisco che da Brera a via Tortona, Lambrate, City Life, Isola etc. etc. , era tutto un susseguirsi di eventi e installazioni.
Aspettiamo la prossima edizione.
Ps. Alcune foto sono tratte dalla rete.
FUORISALONE 2019
-Milano-
Visitato il 13/04/2019
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