Visita a Casale Monferrato -AL-
Dove il Po lambisce l’estremità settentrionale della città.
L’occasione
per una visita a Casale Monferrato e i suoi dintorni è stata la manifestazione
Golosaria che si è tenuta in diverse zone del Monferrato con epicentro il
Castello di Casale M.
Visitati
gli stand con prodotti enogastronomici all’interno del Castello e lasciata la
macchina in piazza Castello dove si trova un grande parcheggio e si riesce
quasi sempre a trovare un posto anche in occasione di una kermesse prestigiosa
come Golosaria che attira moltissimi visitatori.
Trattandosi
di una cittadina di poco meno di 35.000 abitanti si riescono a raggiungere
comodamente a piedi tutti i principali punti d’interesse.
Passeggiare
per Casale Monferrato è come attraversare varie epoche storiche, ma è anche un
percorso culturale e artistico tra palazzi, monumenti e sculture che permette
di osservare e confrontare numerosi e vari stili architettonici.
Il
Castello, costruito nel 1352 da Giovanni II Paleologi, è anche chiamato
Castello dei Gonzaga di cui fu dimora fino alla seconda metà del Cinquecento,
divenendo poi fortezza.
In
parte visitabile, il castello è un importante polo culturale della città;
circondato da un fossato è a pianta esagonale asimmetrica con torrioni angolari.
Da vedere gli interessanti sotterranei dell’ala occidentale e i cammini di
ronda.
Le
sale interne, visitate durante la sopra citata manifestazione, si presentano
ottimamente restaurate, mentre l’esterno è piuttosto trascurato.
Affacciata
sulla piazza Castello c’è anche la chiesa di Santa Caterina, risalente ai primi
del Settecento, progettata da Giovanni Battista Scarpitta. Autentico capolavoro
barocco è caratterizzata da una grande cupola e da una facciata a due ordini.
Pregevole l’interno con il gruppo scultoreo in marmi policromi raffigurante la
“Vergine Assunta” di Giovanni Battista Bernero e le belle pareti ricche di
decori e affreschi.
Sulla
parte opposta di piazza Castello sorge il teatro municipale, inaugurato nel
1791, considerato all’epoca il miglior teatro del regno di Sardegna dopo quello
di Torino, dall’interno con quattro ordini di palchi in mattone e il loggione
decorato con stucchi, velluti e dorature.
Lasciata
piazza Castello proseguiamo alla volta del cuore antico della città imboccando
via Saffi, ricca di botteghe e negozi e dominata dalla torre civica, uno dei
simboli cittadini, eretta nell’XI secolo.
Si
tratta di una costruzione in mattoni a pianta quadrata, rischiarata da piccole
monofore e domina con i suoi 60 metri di altezza tutta la città risultandone il
suo simbolo più caratteristico.
La
parte inferiore appartiene alla primitiva costruzione risalente al secolo XI.
Innalzata primariamente per scopi difensivi, divenne nel tempo il simbolo del
potere comunale. All'inizio del '500 i Paleologi, marchesi di Monferrato,
commisero all'architetto e scultore Matteo Sanmicheli (Porlezza, attivo dal
1480 al 1528) il coronamento a forma di loggia.
Anch'essa
a pianta quadrata, è formata da quattro bifore, sormontate da una loggetta a
forma ottagonale culminante con un colonnato, ricoperto da un cupolino, ornato
da delfini.
Ammodernata
attraverso i secoli con intonaci dipinti e decorazioni in stucco, è stata
portata alle forme attuali nel restauro effettuato nel 1920.
A
lato della torre c’è la chiesa di Santo Stefano che custodisce tele di Guala,
Caroto, Cairo e del Moncalvo. Sulla piazzetta di Santo Stefano sorge il
monumento dell’architetto casalese Luigi Canina e s’affaccia palazzo Ricci di
Cereseto, dalla facciata con quattro grandi colonne in cotto.
Proseguendo
su via Saffi raggiungiamo la centralissima piazza Mazzini, con al centro il
monumento equestre di Carlo Alberto di Abbondio Sangiorgio, e sulla quale
s’affaccia palazzo Fornara.
Le
tante botteghe del centro impongono qualche fermata per fare degli acquisti,
tra cui qualche bottiglia di vino, i krumiri, tipici biscotti della città
ricavati dall’impasto composto da burro, zucchero, farina e uova, e la muletta,
il salame stagionato preparato con le parti più nobili del maiale.
E’
giunta l’ora per una pausa pranzo …… e
che pausa.!!!!
Il
ristorante è l’Accademia in via Goffredo Mameli al 29 che come location è
ubicato all’interno dello storico Palazzo Gozzani Treville.
Si
suona il campanello e si accede ad un grande scalone che conduce al ristorante.
Il
palazzo è fantastico, visitabile, ma per i privilegiati avventori del
ristorante le sale sono comunque accessibili: una vera “chicca”, non solo
gastronomica (cucina monferrina sapientemente rivisitata) ma anche culturale.
Rifocillati
ripartiamo e raggiungiamo la chiesa di San Domenico dal bel portale marmoreo
rinascimentale, a tre navate con preziose opere tra cui una “Madonna con
Bambino” di scuola fiamminga e dipinti del Moncalvo, Niccolò Musso e Giovan
Battista Caire.
A
seguire imperdibile è una visita alla cattedrale di Sant’Evasio (il Duomo), in stile
romanico lombardo, fondata nell’VIII secolo dal re longobardo Liutprando, dalla
facciata a capanna, asimmetrica e incorniciata da due campanili laterali.
Peccato
per la facciata che ci siamo dovuti immaginare sulla guida in quanto
“impacchettata” per lavori di restauro.
Superato
il portone d'ingresso si viene accolti da una enorme volta a 9 compartimenti,
il “nartece” che da solo vale la visita,che è un capolavoro di statica: tale
tipo di ingresso è unico in Italia mentre presenta numerosi richiami
nell'architettura islamica.
Si
entra quindi nella chiesa vera e propria dove si può ammirare la Cappella di
Sant'Evasio che custodisce le reliquie del Santo Patrono di Casale conservate
in una statua d'argento più volte rifatta in seguito a furti sacrileghi.
All'altezza
della navata centrale, spicca il grande crocifisso ligneo di stile romanico
rivestito in lamine d'argento , mentre la volta dell'abside è affrescata con
figure di angeli e santi e un Cristo benedicente.
Da
non perdere la Sinagoga in Vicolo Salomone Olper 44, realizzata nel 1585 dopo
che Guglielmo Gonzaga concesse agli ebrei di Casale Monferrato di professare
liberamente la loro religione. Sobria all’esterno e sfarzosa all’interno per la
presenza di numerosi stucchi d’oro, la Sinagoga è costituita anche da un museo,
nel quale si trovano numerosi oggetti a testimonianza della presenza della
comunità ebraica a Casale Monferrato.
Purtroppo
è aperta solo la Domenica con orario 10.00 - 12.00 e 15.00 - 17.00 : vale
sicuramente una visita e ci torneremo alla prima occasione.
I
confini del ghetto, istituito nel 1723, sono ancor oggi perfettamente
riconoscibili, tra via Balbo, Via Roma e Piazza San Francesco, con le case dai
cortili comunicanti e i numerosi passaggi interni.
In
via Alessandria è possibile vedere il gancio, usato per la chiusura del ghetto,
e l'immagine sacra della Madonna, posta nel versante cristiano al confine con
il quartiere ebraico
Lasciamo
la capitale del Monferrato Casalese, porta anche la nomea di “capitale del
freddo” per via della produzione di apparecchiature per la refrigerazione, (in
particolare vetrine refrigerate, banchi frigo, autocarri refrigerati) e ci
dirigiamo a una ventina di km. Sulle splendide colline di Rosignano Monferrato
e a seguire al Castello di Uviglie, altra location della manifestazione
Golosaria.
Il
castello, da cui si può godere di una splendida vista sul Monferrato, è oggi
una location per eventi, cerimonie e meeting: la zona è un piccolo paradiso che
domina la distesa di vigneti e noccioleti.
Nella
tenuta del castello vi si produce una Barbera di grande intensità e spessore e
un Grignolino sottile, ma di carattere.
Lasciamo
Rosignano e il suo celebre Ruchè per prendere la via del ritorno verso casa,
ben coscienti che il Monferrato e le Langhe sono ricchi di luoghi da visitare,
castelli, aziende vinicole, ottimi ristoranti e trattorie e ci prefiggiamo un
sicuro ritorno a breve.
Ps. Alcune foto sono tratte dal web.
Visita a Casale Monferrato
Casale Monferrato –AL-
Visitata il 30/03/2019
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