Ristorante
La
Maison de Filippo, Entreves -AO-
Raffinato ristorante
storico di COURMAYEUR (Entreves).
Ritornare
alla Maison dopo una trentina d’anni e averla frequentata più volte in quel periodo è stato come
tornare indietro nel tempo: il locale è quello, intatto, l’interno rievoca storia, ed è
stato un piacere rivivere i tempi andati: un tuffo indietro ai tempi della
giovinezza.
La
Maison de Filippo, prima di essere un ristorante, è una storia; la storia del
sogno di Felice ed Esterina. L’obiettivo della coppia è leggibile
immediatamente dal nome del ristorante: La Maison, La Casa. Per loro il
concetto di casa e casalingo non è affatto casuale, anzi, è una parola talmente
profonda che cattura in pieno tutta la filosofia del ristorante.
Per
loro Casa è sinonimo di famiglia e di familiarità, per questo non concepiscono
il servizio al tavolo come qualcosa di distaccato ed austero, il loro è un
servizio alla francese, tramite il quale incentivano il microcosmo della
tavolata a condividere ed interagire. Per loro non esiste Maison senza la
convivialità.
Per
loro Casa è Valle d’Aosta, poiché l’obiettivo da sempre è onorarla, tramite i
piatti, rigorosamente della tradizione, e da oggi pongono ancora più attenzione
al vino, con etichette del territorio che descrivono perfettamente il terroir.
Anche a fine pasto l’amata Valle è sempre posta in primissimo piano, con
un’offerta di liquori, grappe, amari e genepy prodotti in Valleé. Non esiste
Maison senza la Valle d’Aosta.
Per
loro Casa è infine accoglienza. Da oltre cinquant’anni accolgono i clienti con
il sorriso tra le labbra, cercando di fare sentire l’ospite parte di qualcosa
che ha segnato il tempo e la storia, cercando di accontentare ogni richiesta ed
assecondare ogni gesto gentile. Perché per loro non esiste Maison senza di noi.
Piatti
sempre all’altezza, personale cortese e professionale, ottima carta dei vini
con il sommelier che ne descrive con dovizia di particolari le caratteristiche
e gli abbinamenti corretti. |
La "Polentra Grassa", farina rustica di mais cotta lentamente, condita con Fontina DOP e Beuro colò, gratinata al forno e polvere di noce moscata. |
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Il filetto di trota salmonata di Morgex, salsa di camomilla, accompagnata da patate a pane e insalata di rape rosse e mele Granny. |
Anche
i piatti sono descritti con cura e i tempi di attesa, nonostante il locale sia
quasi sempre affollato, sono corretti.
Gli
interni sono semplicemente favolosi: una vecchia baita secolare ricca di
oggetti che richiamano gli antichi mestieri: in questo periodo il servizio si
trasferisce nel giardino esterno e si mangia con il massiccio del Monte Bianco
proprio di fonte: così vicino che sembra di poterlo toccare con la mano.
Un
bonus per il garage (insieme all’omonimo Hotel) che consente di trovare
parcheggio, altrimenti difficile da trovare nelle caratteristiche ma
strettissime stradine del borgo di Entreves. Non
mi resta che sottolineare il piacere di aver degustato ottimi piatti, coccolati
da un servizio curato, e fare i complimenti a tutto lo Staff di sala e di
cucina.
Sicuramente
non lascerò trascorrere trent’anni per venirvi a trovare di nuovo: un indirizzo
da annotare e da provare: meglio sempre prenotare.
Per
concludere: “La storia della cucina valdostana …………. la troverete alla Maison
de Filippo…….!!!!”
Curiosità
tratte dalla rete:
I
50 anni della Maison de Filippo, ritrovo vip a Courmayeur: divenne celebre con
Fantozzi e la scena del paiolo di polenta.
Compie
50 anni (oggi 57) il ristorante La Maison de Filippo, tra gli anni '70 e gli
anni '90 ritrovo dei vip in vacanza a Courmayeur. La sua fama si diffuse in
tutto il Paese nel 1975 grazie a Fantozzi, film diretto da Luciano Salce e
interpretato da Paolo Villaggio: una delle scene più esilaranti, quella del
pentolone di polenta, venne girata proprio nelle sale del locale di Entreves.
«Scusi, ma questo è il ristorante di Fantozzi?». A La Maison
de Filippo, lo storico ristorante di Entrèves, è una domanda che si sono
sentiti ripetere per anni. Questo dopo il 1975, anno in cui nelle sale italiane
uscì il film sul ragioniere più conosciuto di sempre. In quell'anno Paolo
Villaggio e tutta la troupe furono a Courmayeur per parte delle riprese. Fu la
prima, importante, esperienza cinematografica per la Valle d'Aosta.
"La troupe ci mise due giorni a completare
le riprese - ricorda il titolare, Francois Garin - con qualche problema per la
scena del paiolo con la polenta. Lo stuntman vi si lanciò dentro ben tre volte,
picchiando la testa sul bordo e perdendo i sensi. Quando Salce chiese di
rifarla ancora, un macchinista intervenne dicendo 'A dottò, questo sta a morì'
e così il regista decise che poteva andare bene". Poco più di 180 secondi
di cinema che fecero conoscere a tutti gli italiani quella baita ai piedi del
Monte Bianco, di legno e pietra, dove il profumo della Fontina fusa si
mescolava a quello dello Chanel numero 5 delle clienti. Lassù, nella villetta acquistata da
Esterina e Filippo Garin nel 1965 e arredata con vecchie assi, tavoli
restaurati, mobili del '600, pietre della Dora, in tanti si sono seduti a
gustare la cucina valdostana. Dal presidente della Repubblica Sandro Pertini,
che organizzò una cena con alcuni partigiani valdostani per ringraziarli
dell'aiuto durante il rientro in Italia nel 1945, al re spagnolo Juan Carlos
che veniva a rifocillarsi dopo le battute di caccia, ai presidenti Francesco
Cossiga e Francois Mitterand che chiacchierarono "fitto-fitto"
durante una cena informale. E poi Willy Brandt, Giscard d'Estaing, Jacques
Chirac, Anthony Quinn, Ornella Vanoni, molti moltissimi calciatori (con
addirittura un tavolo ribattezzato quello dei 'portieri della Juve', in cui si
sono seduti Tacconi, Abbiati, Buffon). Tanti
vip, tanti aneddoti. "Ricordo l'organista dei Deep Purple, John Lord, che
suonava sul tavolo con i grissini. Ricordo quella volta che Luca Cordero di
Montezemolo e Edwige Fenech si accomodarono al tavolo, lei si tolse la
pelliccia e sotto aveva una camicetta trasparente e io, per l'emozione, feci
cadere un vassoio pieno di piatti. Ricordo Enrico Mentana che pranzava fuori
con la famiglia quando arrivò un Ferrari Nero che parcheggiò praticamente
dentro al dehors: il giornalista si lanciò verso l'auto e chiese di spostarla,
il guidatore era Lapo Elkann che uscì dall'abitacolo, si scusò e se ne
andò". E' un fiume in piena Francesco Garin, che aggiunge: "Prima o
poi devo scrivere un libro su quegli anni". Intanto guarda al futuro
perchè il ristorante ha vissuto un momento difficile dopo l'incendio del
traforo del Monte Bianco e ora punta a tornare agli antichi fasti. I vip, ai
piedi del Monte Bianco, non mancano mai.
Ristorante La Maison de
Filippo
Via Passerin D'Entreves n.7
11013 Entreves -AO-
Tel. 0165
869797
Chiuso il martedì.
Visitato il 10/08/2022 a pranzo
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