Sinagoga e cimitero ebraico di Vercelli -Vercelli -
Un bell’ esempio monumentale di sinagoga ottocentesca
dell'emancipazione.
La
sinagoga di Vercelli sorge in via Foa 56/58, nell'area dell'antico ghetto: in occasione della "Giornata Europea
della Cultura Ebraica” domenica 2 settembre 2018, ha aperto le porte al
pubblico.
Sono
state programmate visite guidate con l’apertura gratuita al pubblico delle
Sinagoghe di VERCELLI e di BIELLA Piazzo e l’apertura straordinaria del
Cimitero ebraico di Vercelli.
Avendo
già avuto modo di visitare quella di Biella Piazzo, la curiosità ci ha spinti a
vedere quella di Vercelli.
A
differenza di quella di Biella che risulta essere bell'esempio settecentesco di
sinagoga di ghetto piemontese, quella di Vercelli è monumentale, ottocentesca e
dell’emancipazione.
Nella
stessa area dove sorge ora la grande sinagoga, era locato un piccolo e modesto
oratorio, inaugurato nel 1740 all'interno del nuovo ghetto, istituito quello
stesso anno.
Con
l'emancipazione del 1848 si pose subito il problema dell'edificazione di un
nuovo luogo di culto più consono alle dimensioni numeriche della comunità
ebraica di Vercelli (oltre 600 persone) e al suo prestigio nella città.
Il
progetto fu inizialmente affidato nel 1864 all'architetto Marco Treves, nativo
di Vercelli, che già aveva ideato la grande sinagoga di Firenze. Il progetto
tuttavia si rivelò troppo dispendioso. Ci si affidò allora all'architetto
Giuseppe Locarni che tra il 6 settembre 1874 (posa della prima pietra) e il 18
settembre 1878 (data d'inaugurazione) realizzò la costruzione dell'edificio.
Per
far posto al grandioso edificio si rese necessario abbattere un intero isolato
del vecchio ghetto, incluso il palazzo che ospitava la vecchia sinagoga, i cui
arredi furono momentaneamente spostati in una sala dell'asilo Levi.
Dopo
la seconda guerra mondiale, anche in conseguenza del declino demografico della
comunità ebraica di Vercelli, la sinagoga ha attraversato un periodo di grave
degrado (muri scrostati, strutture pericolanti, vetri rotti, furti, ecc.).
Molti degli oggetti preziosi delle comunità sono stati portati a Torino. A lungo
il Tempio è rimasto chiuso.
La
tendenza negativa si è interrotta a partire dal 2003, da quando una serie di
importanti interventi di restauri si sono succeduti a ridonare alla sinagoga di
Vercelli il suo antico splendore.
Purtroppo
per motivi di sicurezza non è stato possibile scattare fotografie all’interno
(ahimè) ….. e questa è stata un po’ una delusione per un appassionato come me.
L'interno
è a tre navate, decorate da motivi geometrici. L'aron e la tevah sono collocati
nella grande abside, illuminata da cinque finestre. Un pulpito ligneo è
addossato alle colonne a sinistra. Dall'ingresso per una scala si giunge
all'arioso matroneo che si affaccia sui due lati della navata centrale. Alle
decorazioni del Tempio contribuirono vari artisti vercellesi: i fratelli Bona
per le opere in muratura, il pittore Carlo Costa e lo scultore Ercole Villa; le
vetrate policrome sono una creazione di Michele Fornari.
Sulla
cantoria in controfacciata, si trova l'organo a canne, costruito nel 1878
dall'organaro novarese Alessandro Mentasti ed attualmente (2012) in stato
d'abbandono.
La
superficie totale della Sinagoga è di oltre mille mq, testimone di una prestigiosa Comunità che è stata parte
attiva per la diffusione e lo sviluppo delle nuove idee di progresso civile e
politico.
Molto
interessante anche la visita in anteprima al piano superiore di quello che sarà
il museo ebraico con diverse teche in vetro già allestite.
Nello
stesso giorno è stato possibile visitare il Cimitero Ebraico di Vercelli che si
trova uscendo dalla città in direzione Biella e per la precisione in corso
Randaccio 22 . (Anche a Biella nel cimitero comunale è presente un piccolo
spazio riservato alla comunità ebraica: si trova in stato di abbandono ed è
visitato principalmente in quanto vi è sepolto Camillo Olivetti fondatore
dell’omonima industria, rifugiatosi a Biella durante le persecuzioni razziali).
Il
cimitero ebraico monumentale di Vercelli presenta monumenti funebri del periodo
pre-emancipazione e post-emancipazione, che si alternano in un elegante spazio
verde. Un tempietto o camera mortuaria al centro del cimitero stesso è stato
recentemente oggetto di restauro insieme ad alcune delle tombe, ancora oggi
utilizzate per sepolture. Il cimitero, su terreno acquistato nel 1801 secondo
le disposizioni cimiteriali di Napoleone Bonaparte, è una preziosa
testimonianza che fa ripercorrere gli ultimi due secoli di storia degli ebrei
vercellesi. Gli altri antichi cimiteri ebraici, affittati in diversi altri
luoghi della città, furono dismessi nel corso dell’Ottocento.
Rossella Bottini Treves |
Presente
all’apertura al pubblico anche Rossella Bottini Treves, presidente della
comunità ebraica di Vercelli e vera anima del restauro della sinagoga, tra le
altre cose in un intervento rivolto ai visitatori presenti ha parlato del Sefer
Torah più antico del mondo.
Il
“kosher” d’Italia, perfettamente integro e utilizzabile per le funzioni
religiose, è un tesoro dal valore inestimabile ritrovato per caso tra gli
archivi, nascosto tra i volumi inutilizzati, della piccola comunità ebraica di
Biella ospitata nel famoso quartiere del Piazzo, nella città ai piedi delle
Alpi. Il rotolo in lingua ashkenazita sul quale è trascritto il Pentateuco, che
uno studio con il Carbonio 14, condotto dall’Università dell’Illinois, ha
datato attorno al 1250, ha alle spalle una storia di almeno 800 anni ed un
destino fortunato visto che rischiava di andare perso e invece è stato
ritrovato e riportato agli antichi splendori grazie ad Amedeo Spagnoletto,
maestro di fama mondiale e unico copista negli ultimi 150 anni ad aver
trascritto a mano il Sefer Torah. Un recupero durato più di un anno e mezzo,
tra pulitura delle pergamene, cucitura di quelle lacere, ripristino delle lettere
che presentavano cancellature o fenditure dell’inchiostro e il restauro con
pasta di pergamena dei fori causati dai tarli.
In
questo periodo è esposto nell’importante mostra “Savants & Croyants, Les
Juifs d’Europe du Nord au moyen âge” organizzata al Musée des Antiquités di
Rouen in Normandia, e visitabile dal 25 maggio al 16 settembre 2018.
Al
suo ritorno in Italia, dato il valore inestimabile, probabilmente sarà
custodito nel caveau di qualche Banca.
Visita
interessantissima alla sinagoga con una guida giovane e preparata, ben
organizzata, e altrettanto dicasi per quella al cimitero anche qui con guida
giovane, questa volta maschile, competente e disponibile.
PS. le foto degli interni sono tratte dalla rete e dal profilo Facebook della comunità ebraica di Vercelli.
La Sinagoga in
Via E. Foa n.56/58
13100 Vercelli -VC-
Il Cimitero ebraico in
corso Randaccio n.22
Visitati il 02/09/2018
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