Mostra “Sotto il cielo di cristallo”– Milano -MI-
Un racconto della Galleria Vittorio Emanuele II.
Nel
Cortile della Rocchetta (Sala del Tesoro) del Castello Sforzesco dal 21
dicembre 2017 al 18 marzo 2018“ una mostra rende omaggio all'iconica Galleria
Vittorio Emanuele II, in occasione del suo 150 °anniversario
dall’inaugurazione.
La
mostra ripercorre sinteticamente la storia amministrativa, architettonica,
tecnica e urbanistica della Galleria attraverso una selezione dei molti
materiali documentari appartenenti alle Civiche Raccolte: disegni, lettere,
atti legali, stampati e manoscritti, fotografie e dipinti, oggetti e cimeli di
varia natura, che consentono di presentare uno spaccato significativo della più
famosa galleria italiana.
Dedicata
al primo Re d'Italia, progettata da Giuseppe Mengoni e aperta il 15 settembre
1867, la strada coperta che collega il Duomo alla Scala diventa ben presto il
“Salotto” di Milano.
L’impiego
di materiali innovativi, vetro e ferro, le dimensioni imponenti, le volte e la grande
cupola di vetro, le luci e l’eleganza dei locali che si affacciano sulle due
strade e sulla piazza dell’Ottagono, ne fanno “La migliore delle vie coperte
che in Europa si conoscano”, come cita nel 1871 la “Guida per Milano e pei
laghi”.
La
Galleria fu costruita in tempi record, in soli 2 anni, e divenne immediatamente
il simbolo della modernità milanese, il grande salotto della mondanità
meneghina.
Un
cielo di 39 metri di diametro, alto al suo vertice 47 metri. Vanto di Milano,
ma creazione internazionale: un insieme di 1.260 locali, disposti su ben sei
piani.
Anche
la Francia fu coinvolta nell’avveniristica costruzione: da Oltralpe giunsero in
treno pezzi metallici per un totale di 350.000 chilogrammi, necessari a
costruire le quattro tettoie e la cupola a ombrello.
Ancora
oggi piace chiamarla “il salotto di Milano”, perché un tempo lo era davvero,
come fulcro della vita borghese meneghina tra boutique eleganti, ristoranti e
caffé. E ancora oggi è una tappa da non perdere per chi arriva in città e un
luogo del cuore per chi in città ci vive.
A
dare il benvenuto a chi vuole visitare la Galleria Vittorio Emanuele di Milano
è il grande arco che invita a entrare. Dentro, locali storici, boutique,
ristoranti, ma anche decorazioni e piccoli e grandi tesori, che portano dritto
all’altra piazza simbolo del centro meneghino: piazza della Scala.
Oggi
alcuni di questi locali storici vivono ancora, anche se passeggiando in
Galleria Vittorio Emanuele i negozi si alternano in una maggiore mescolanza di
generi. Ma una regola rimane ferrea e riporta all’eleganza: tutti gli esercizi
all’interno della Galleria, infatti, devono avere le insegne scritte in color
oro su fondo nero.
Chi la ammira oggi, grazie a un lungo restauro, durato circa un anno, alla vigilia di Expo 2015 può notare come si sia riusciti a riportare la Galleria al suo antico splendore. Gli intonaci hanno ritrovato i loro colori originari e le superfici in pietra e cemento sono state ripulite a fondo. Per molti milanesi e turisti è stata davvero una sorpresa riscoprire una Galleria così luminosa che il tempo e l’inquinamento avevano tenuto a lungo nascosta.
1867: anno di inaugurazione della Galleria Vittorio Emanuele II e della sua splendida cupola, posta nella parte centrale sopra l’ottagono che ospita, tra le altre cose, il mosaico del toro superdotato. Una tale meraviglia andava naturalmente illuminata anche di sera, compito non semplice in una città che non aveva ancora inaugurato la sua prima centrale elettrica: arriverà nel 1883, prima in Europa e seconda al mondo, posizionata a due passi dal Duomo (nell’immagine che segue noterete immediatamente la ciminiera sulla destra).
L’illuminazione
interna della Galleria, quindi, era necessariamente a gas e si basava su una
serie di ugelli posti in corrispondenza della base della cupola. Già, ma come
accendere ogni sera tutte quelle fiammelle posizionate a più di 30 metri di
altezza?
Ed
ecco il genio milanese all’opera: viene realizzato un anello di rotaia che
corre alla base della cupola e – come una sorta di trenino – sui binari viene
posizionato il modellino ritratto nella prima foto. Sulla sua sommità un
tampone intriso di liquido infiammato passava davanti a tutti gli ugelli dopo
essere stato acceso e…
“il
topolino si slancia velocemente, colla sua coda infiammata, attorno alla base
della cupola, lasciandosi dietro, fra il sussurro dei suoi ammiratori, una
fitta scia di fiammelle, un vero diadema di luce, che diventa un lusso di
cortigiana che vuol sbalordire, allorché altri mucchi di fiammelle schizzano,
dai ricci di ferro penzolanti dalla volta. All’onda d’oro del gas, alla luce
argentina delle lampade che sfolgorano dalle vetrine del Caffè Gnocchi, la
Galleria, da bazar si trasforma in salone”
Topolino
in milanese di dice rattin. E l’accensione serale delle fiamme doveva essere
davvero uno spettacolo da togliere il fiato.
Mostra “Sotto il cielo di cristallo”
Castello Sforzesco
Piazza Castello
Milano –MI-
dal 20/12/2017 al 17/03/2018
Visitata il 20/01/2018
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