La “Sacra conversazione” di TIZIANO a Palazzo Marino – Milano -MI-
Un tocco di luce illumina il Natale di Milano.
Giunto
alla sua decima edizione, il tradizionale appuntamento natalizio con l’arte di
Palazzo Marino torna in Sala Alessi con un capolavoro di Tiziano, la maestosa
pala d’altare “Sacra conversazione 1520 (Pala Gozzi)” proveniente dalla
Pinacoteca Civica "Francesco Podesti" di Ancona, che resta visitabile ancora per pochi giorni e precisamente
fino al 14 gennaio.
Un
nuovo capolavoro di Tiziano nell’elenco delle opere ospitate in Sala Alessi,
scelto proprio per celebrare il decennale dell’iniziativa, a testimonianza di
come il grande maestro, rappresenti un vero e proprio trait d’union con gli
altri grandi autori precedentemente ospitati. Il primo immediato confronto è
sicuramente con la Madonna di Foligno di Raffaello, ospitata nel 2013, uno dei
primi dipinti dove l’architettura spontanea sullo sfondo viene sostituita con
un primo accenno di architettura naturale e umanistica, così come già
anticipato da Leonardo, ospitato nel 2009, nella sua Vergine delle Rocce. E un
vero e proprio ponte verso Caravaggio, che per primo ha aperto le porte della
Sala Alessi nel 2008 passando attraverso Piero della Francesca, ospite illustre
del 2016, con cui però Tiziano si pone in discontinuità. È tra i primi,
infatti, a superare la composizione spaziale quattrocentesca, frontale e
statica tipica del maestro di Sansepolcro, attraverso il gioco prospettico
paesaggistico e anticipando i chiaroscuri e la dinamicità barocca, di cui
Rubens fu maestro, così come si è potuto ammirare nella maestosa pala d’altare
Adorazione dei pastori di Rubens, ospitata nel 2015.
Grazie
ad un importante progetto allestitivo, i visitatori possono inoltre
straordinariamente osservare non solo il capolavoro di Tiziano ma anche il
retro della tavola. Una prospettiva inusuale, che permette di assaporare
l’anima costruttiva della pala fatta di assi di legno rinforzate sul retro con
centine costolate, in modo da toccare quasi con mano l’importanza materica
dell’opera. Sul retro della tavola sono presenti alcuni schizzi a matita, in
parte ombreggiati a pennello, realizzati dallo stesso Tiziano e raffiguranti
varie teste, una delle quali potrebbe essere il bozzetto per il Bambino in una
prima stesura del dipinto. La possibilità di ammirare anche il retro della
grande pala d’altare consente di scoprire come venivano realizzate nel
Cinquecento queste opere che tanta importanza e diffusione hanno avuto nella
storia dell'arte del nostro Paese.
La
grande pala d’altare (olio su tavola, 312 x 215 cm) dipinta nel 1520
dall’allora trentenne Tiziano per il mercante di Dubrovnik Alvise Gozzi,
destinata all’altare principale della chiesa di San Francesco ad Alto ad
Ancona, è il primo dipinto firmato e datato di Tiziano a noi noto: in un
cartiglio centrale in basso si legge infatti ALOYXIUS GOTIUS RAGOSINUS / FECIT
FIERI / MDXX / TITIANUS CADORINUS PINSIT.
La tavola è una tappa decisiva
nell’affermarsi di una nuova forma di pala d’altare, svincolata dagli schemi
architettonici e prospettici del Quattrocento. Una rivoluzione intuita da
Leonardo con la Vergine delle Rocce, proseguita da Raffaello, ma interpretata
da Tiziano con spirito aperto alla natura. L’opera appartiene al genere
iconografico della pala d’altare definita ‘Sacra Conversazione’: la Madonna con
il Bambino appare in un cielo di nuvole in vibrante movimento, infuocato dalla
luce magica del tramonto; in basso contemplano
la visione San Francesco, a cui era dedicata la chiesa che ospitava la
pala, e San Biagio protettore della città dalmata, che indica al committente
inginocchiato l’apparizione celeste. Immerso in una calda luce reale, un
paesaggio dove spiccano in primo piano le relazioni visive tra i personaggi:
ognuno guarda qualcuno sino ad arrivare al Bambin Gesù che a sua volta punta lo
sguardo sullo spettatore, chiamato ad essere parte attiva dell’opera. Sullo
sfondo il bacino di San Marco con il Palazzo Ducale e il famoso campanile. Un
dipinto grandioso che unisce Venezia, Ancona e Dubrovnik: Tiziano sembra
suggerire un’alleanza tra i tre più importanti porti dell’Adriatico, sullo
sfondo delle turbolenze politiche sul suolo italiano e dell’espansionismo
ottomano.
Una
visita emozionante e molto ben organizzata: si entra in piccoli gruppi di una
ventina di persone e ci si sofferma prima ad ammirare il retro delle tavole e
di seguito il dipinto: in ambedue le occasione una guida esperta d’arte
illustra con dovizia di particolari ogni aspetto dell’opera.
Da
non perdere.
La “Sacra conversazione” di TIZIANO
Palazzo Marino Sala Alessi
Piazza della Scala n.2
Milano MI
Dal 05.12.2017al 14.01.2018
Visitata il 07/01/2018
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