Riapertura
Teatro LIRICO Giorgio Gaber con
Ale e Franz,
Milano -MI-
Il Teatro Lirico di
Milano riparte con il tutto esaurito per Ale e Franz.
Con
l’Open day di sabato 18 e domenica 19 dicembre 2021 (oltre 10.000 visitatori)
il Teatro Lirico di Milano (che nasce nel 1776 per mano del Piermarini) e oggi
intitolato a Giorgio Gaber è tornato ufficialmente in scena. Dopo una sosta
forzata durata 22 anni, uno dei luoghi simbolo della cultura e dello spettacolo
milanese e italiano è nuovamente protagonista. (Qui il post dei lavori durante il restauro)
Il
teatro, rinnovato attraverso innovazioni tecnologiche di ultima generazione,
può ospitare 1.400 posti a sedere: 700 in platea, 110 palchetti e 590 tra
galleria e balconata. Un
bar bellissimo al foyer del primo piano, con tutti i marmi “recuperati" e
al più presto aprirà anche un grande ristorante panoramico che sl momento
"è chiuso. L’obiettivo
è quello di coinvolgere il maggior numero di persone, di tutte le età, con un
programma molto ricco e vario che spazia dalla prosa alla lirica fino alla
commedia e al jazz passando anche dai concerti di musica leggera.
In
questo percorso preziosa è la collaborazione con la Fondazione Gaber di Dalia
Gaberscik e Paolo Dal Bon che hanno creduto nelle potenzialità del progetto di
Stage Entertainment. Come
consulenti artistici sono stati coinvolti nomi importanti dello spettacolo:
innanzitutto il grande Renato Pozzetto che, con la sua esperienza, darà un
contributo fondamentale anche oltre la comicità. E ancora il rapper, cantautore
e produttore discografico J-Ax; Enrico Intra, grande esperto di jazz; Chris
Baldock punto di riferimento per la danza contemporanea; Marco Pontini, vice
presidente di Radioitalia; Chiara Noschese con il suo apporto insostituibile
per la prosa e Roberto Favaro che, durante l’apertura al pubblico del Lirico,
ha guidato l’esibizione dei giovani talenti della Civica Scuola di Musica
‘Claudio Abbado’.
E
poi per la riapertura del Lirico il duo Ale e Franz con il loro “Comincium o
meglio RIComincium” (Alessandro Besentini -Milano, 11 maggio 1971 e Francesco
Villa -Milano, 29 gennaio 1967) milanesissimi con una band a supporto
d’eccezione composta da musicisti “non da poco”: Luigi Schiavone, Fabrizio Palermo,
Marco Orsi, Francesco Luppi e la voce fantastica di Alice Grasso (protagonista
anche nel ruolo di attrice). La regia è di Alberto Ferrari.
La
trama dello spettacolo si snoda in tre lunghi sketch che animano il
palcoscenico. Nel primo, un uomo ossessionato dal politically correct,
dall’attenzione ai problemi ambientali e dalla comunicazione sempre più
governata dagli algoritmi che ci spiano sul web, rimprovera uno sconosciuto,
come lui presente alla fermata dell’autobus. La colpa di quest’ultimo è quella
di mangiare un tramezzino avvolto nella plastica: nell’era di Greta Thunberg
questo è un oltraggio alla natura almeno quanto diventa scorretto accettare che
Biancaneve venga baciata da un principe mentre è incosciente. Guai, poi, nel
2021, a insinuare che la bella ragazza vivesse con sette nani e fosse
necessariamente donna: bisognerebbe aprire la mente a nuove ipotesi. Peccato
che, alla fine, queste utopie si rivelano impossibili persino per il suo stesso
promotore, che deve ammettere le proprie fragilità rispetto ai meccanismi della
società odierna.
Nel
secondo sketch, due cinquantenni si ritrovano insieme su una panchina.
L’incontro non è casuale: entrambi hanno avuto ricevuto un appuntamento alla
stessa ora dalla medesima donna. Alice è la figlia di uno dei due, nonché
fidanzata dell’altro. La complicità tra i due uomini, che pur tra qualche differenza
caratteriale sembrano condividere vari modi di interpretare la vita, si rompe
quando scoprono di essere tra loro suocero e genero. Improvvisamente tutti i
buoni propositi vengono meno, ma qualche confidenza nel frattempo tra i due è
emersa. Tutto diventa quindi più complicato dovendolo nascondere all’ignara
Alice, che ha appena scoperto di diventare una sorella maggiore, ma ancora non
sa che forse saranno i fratellini saranno due. E non perché siano gemelli…
Il
terzo sketch vede protagonisti due anziani che si incontrano al bar per
scrivere una lettera di protesta al Presidente della Repubblica in quanto uno
dei due è stato richiamato al servizio militare. Tra ricordi bellici e amnesie
dovute all’età, solo alla fine scoprono che il richiamo di cui si parla è
quello del terzo vaccino.
LA
MORALE
Potremmo
stare per ore a elencare le contraddizioni di questa società e i suoi errori
morali, ormai quello di cercare il pelo nell’uovo nelle azioni altrui è
diventato uno sport nazionale anche fin troppo facile. D’altronde stare al
passo di questo politically correct in continua evoluzione è difficile: dopo le
battaglie sull’inquinamento della plastica, tra poco tempo inventeranno
qualcosa di nuovo. Facile fare i moralisti ma ma, quando tocca a noi essere
chiamati a rispettare certi canoni, il punto di vista cambia in fretta. Persino
il rispetto è pronto a scomparire, meglio cantarci sopra come fanno Ale e
Franz.
IL
COMMENTO
Sketch
lunghi ma dai ritmi serrati: se non si sono fatti gli addominali questa
settimana non c’è problema, perché per due ore si ride abbondantemente in
Comincium. Lo spettacolo è organizzato perfettamente in ogni suo dettaglio
senza lasciare nulla al caso. Cinque canzoni intervallano i momenti comici,
omaggiando i grandi artisti milanesi: Una fetta di limone, La libertà, E la
vita la vita, Ma Mì, Parlare con i limoni. Servono a descrivere la situazione
finale degli sketch ma anche a spezzare adeguatamente i tempi dettati da due
attori che si conoscono a memoria e sanno andare persino oltre problemi tecnici
sempre in agguato.
IL
TOP
Non
se la prenda nessuno, ma Ale e Franz confermano di essere la migliore coppia
comica in circolazione, senza alcun bisogno di ricorrere a tormentoni. Nel
pubblico ad applaudire al debutto, anche il capocomico di Zelig, Claudio Bisio.
Sul palcoscenico, a suonare per i due che, pur non essendo cantanti, se la
cavano egregiamente anche nello stile interpretativo, alcuni tra i migliori
musicisti sulla piazza. Non a caso quasi tutti appartenenti alla band che per
anni ha accompagnato Enrico Ruggeri. Luigi Schiavone, nel suo inconfondibile
aplomb, è senza appello il più grande chitarrista italiano. Il pubblico insomma
assiste a un grande spettacolo sotto ogni forma d’arte.
LA
SORPRESA
Alice
Grasso non è proprio una sorpresa nel mondo del teatro: l’attrice monzese ha
già un importante passato come protagonista di Priscilla, la regina del
deserto. Quello che non si poteva immaginare, però, è la sua straordinaria
verve e la capacità di inserirsi perfettamente tra le battute del duo più
affiatato di sempre. Attrice e cantante con una voce incredibile, in grado di
impreziosire ancor di più i brani di “mostri sacri” della canzone. Talenti così
meritano palcoscenici importanti e, per fortuna, ogni tanto possiamo
riscontrare che ciò accade: essere alla prima assoluta del nuovo Teatro Lirico
Giorgio Gaber è un’emozione anche per il pubblico, figurarsi per gli attori. E
mentre la platea lascia la sala (riempita completamente anche nel loggione), è
proprio la voce del Signor G a salutare il pubblico con un disco che riecheggia
una sua canzone. Un bel modo per cominciare questa nuova avventura, che sarebbe
davvero bello potesse restare un’abitudine.
CONCLUSIONE
Lo
spettacolo ha debuttato il 22 dicembre e resterà al Lirico fino al 9 di gennaio
2022.
Due ore e mezzo di allegria e spensieratezza che è quello che in questo momento serve
di più con le notizie che arrivano dall'Italia e dall'estero.
Bravissimi
TUTTI……….!!!!!!!
Teatro Lirico Giorgio GaberVia Larga n.14
20122 Milano -MI-
Visitato il 26/12/2021