Porta Volta, la nuova
piazza del design
-Milano-
Nuovo tassello per il mosaico Porta Volta.
Tra
via Ceresio e il Cimitero Monumentale, la nuova piazza pubblica dall’evocativo
nome «Pausa urbana» ha iniziato a svelare il suo volto ai milanesi e non: l’area
è stata aperta al pubblico il 14 febbraio.
Questo
è solo l’inizio di una ristrutturazione di dimensioni rilevanti che mi pare
avanzi a ritmo spedito.
Si
tratta di un intervento (esterno) di ottomila metri quadrati, seimila dei quali
a uso pubblico con una grande fontana, panchine, spazi verdi e ristoro con
alberi, dinnanzi alla nuova «casa» dell’Associazione italiana per il disegno
industriale (Adi) che si trasferirà qui in virtù di una convenzione della
durata di 35 anni con il Comune di Milano. Un trasloco atteso dagli anni
Sessanta e certificato da una lettera dell’architetto Marco Zanuso a Palazzo
Marino in cui chiedeva spazi per l’organizzazione. Addio alla sede di via
Bramante, qui nascerà uno spazio polifunzionale che includerà una galleria con esposti
i 350 Compassi d’Oro assegnati dall’associazione durante la sua storia,
iniziata nel 1954. Tra le opere in mostra, simboli ormai diventati culto, come
la Fiat Panda, i tratto pen colorati della Fila, il seggiolino rosso della
Kartell, la scimmietta Zizi di Bruno Munari, la posate Hannah Sanbonet, il
dondolo Driade, la Ferrari FXX K allestiti nella galleria «ArcAdi» figlia del
concorso vinto dal progetto di Ico Migliore, Mara Servetto e Italo Lupi,
«un’arca contemporanea del design che seleziona i semi preziosi con cui
costruire il futuro». E che dovrà trovare una sua struttura, tra mostre
definitive e temporanee, anche alla luce del museo del design che il nuovo
presidente Stefano Boeri ha annunciato nei sotterranei della Triennale.
L’altra
parte del progetto che riguarda la magnifica palazzina liberty all’interno (che
arriva fino a via Bramante) dove oltre agli spazi espositivi ci sarà un
«giardino d’inverno» nel corridoio centrale tra le ali dell’edificio, che era
l’ex deposito ottocentesco dei tram a cavalli convertito a immensa centrale
termoelettrica dall’Edison nel 1896 nell’ambito della rivoluzione urbanistica
attorno alla Porta Tenaglia (oggi Volta.
Nella
palazzina liberty, realizzata alla metà dell’Ottocento, nascerà la nuova sede
dell’Adi, l’associazione italiana del disegno industriale, in attesa di una
casa dagli anni Sessanta (, ma soprattutto la galleria dei 350 Compassi d’Oro
dal 1954 a oggi, un «museo del design» già pronto, mentre Triennale e aziende
del settore discutono sull’opportunità di un’altra collezione permanente che
dia lustro agli oggetti icona made in Italy.
Un
«giardino d’inverno» nel corridoio centrale dell’architettura industriale a tre
navate (illuminato da una copertura a vetro), uno spazio dedicato a eventi del
Comune (o aperti alla cittadinanza) per la promozione della cultura di grafica
e design nell’ala Nord (l’ex deposito dei tram a cavalli) e le aree dedicate a
bookshop e biblioteca completano l’intervento sull’«isolato 1» del maxi
progetto della zona.
Già
realizzato anche un parcheggio interrato su tre livelli per circa 300 posti
auto con accesso privato da via Ceresio, dove negli ultimi anni sono arrivati i
player della moda (Dsquared, Massimo Bonini, Neil Barrett, Ceresio 7) e che si
concluderà con la riqualificazione dell’ultimo edificio della zona, oggi
ecomostro da bonificare, a Nord della centrale.
A
ricordare la natura «elettrica» di questi spazi di archeologia industriale,
resteranno tre mostri gialli, affascinanti trasformatori monofase d’inizio
secolo, antico scenario di impulsi e potentissime scariche d’energia. Simboli
del passato che accoglieranno i visitatori della nuova galleria del design, già
deposito ottocentesco dei tram a cavalli della Sao (Società anonima Omnibus) di
via Bramante, riconvertita dall’Edison dal 1896 a grande centrale
termoelettrica.
Ma
veniamo alla piazza appena aperta al pubblico: è stata progettata
dall’architetto Alessandro Sassi, vincitore di un concorso a inviti promosso
dall’operatore, ed è stata pensata come “pausa urbana” per i visitatori
dell’ADI e i fruitori del quartiere: panchine, aiuole, rastrelliere e giochi
d’acqua rendono l’area storicamente segregata alla città un luogo di incontro
accogliente e gradevole.
Nell’area
che si allunga verso Piazzale Cimitero Monumentale, invece, è stato realizzato
un terrapieno a verde con la posa di ciliegi. Altri elementi rendono la
fruizione della piazza un’esperienza sensoriale e interattiva: le colonnine che
emanano profumi e aromi come menta, palissandro, salvia, anice, una pedana
salendo sulla quale viene riprodotto lo sciabordio del mare, due colonnine di
legno che funzionano da telefono senza fili, un’arpa all’ingresso del parco
disposizione dei cittadini per essere “suonata”. All’ingresso da piazzale Monumentale è
inserita l’installazione artistica “Porta dei Suoni” a cura di Ricciarda
Belgiojoso, Walter Prati e Guglielmo Prati, che riproduce musica e frammenti
melodici che mutano nell’arco della giornata.
Nei
prossimi mesi continueranno i lavori di ristrutturazione dell’edificio in stile
liberty denominato “Tram a Cavalli”, realizzato nel 1884 come Centrale
Elettrica Edison e destinato ad ospitare le attività no profit
dell’Associazione per il disegno Industriale. Alcuni spazi dell’edificio,
inoltre, saranno messi a disposizione del Comune, del Municipio 8 e altri enti
e organismi partecipati dal Comune per l’organizzazione di eventi ed incontri
aperti al quartiere e manifestazioni per la promozione e la diffusione della
cultura del design e della grafica. La fine dei lavori, che comprende anche
l’apertura della nuova piazza dal lato di via Bramante, è prevista per fine
anno.
Porta
Volta si sta trasformando in un nuovo “Cuore di Milano
Informazioni generali sull’ex centrale.
Verso
la fine dell’Ottocento il Comune di Milano stipulò con la Società Edison una
prima “convenzione tranviaria” allo scopo di garantire una progressiva
elettrificazione delle linee tranviarie milanesi. La Società Edison, che
deteneva fin dalla costruzione della prima centrale di Santa Radegonda il
monopolio del mercato elettrico cittadino, incominciò così a progettare nuovi
impianti per la produzione e trasformazione di energia elettrica in grado di
rispondere alle nuove richieste energetiche della metropoli.
Sorta
nel 1897 allo scopo di fornire energia termoelettrica di riserva e un
approvvigionamento costante, in attesa della entrata in servizio del nuovo
impianto idroelettrico di Paderno d’Adda (1898), la centrale di Porta Volta
svolse negli anni a seguire una duplice funzione erogando e trasformando l’energia
proveniente da Paderno, in particolare per il sistema tranviario milanese. A
partire dal 1903 la scadenza di alcune concessioni con il Comune di Milano, la
costruzione della centrale comunale di piazza Trento e poi la
municipalizzazione del servizio elettrico (1910), non limitò la Società Edison
a incrementare la potenza degli impianti della centrale, rendendo necessaria la
costruzione di una nuova rete di distribuzione trifase, estesa a tutta la
città, la cui lunghezza raggiunse in breve tempo i 180 km.
Impianto
principalmente di integrazione, dopo gli anni Trenta la centrale termoelettrica
subì un naturale declino causato non solo dall’aumento dell’energia
idroelettrica importata nella città, ma anche dalla progressiva suddivisione
delle aree di competenza tra la Società Edison e l’Azienda elettrica municipale
(AEM), continuando invece a svolgere l’importantissimo ruolo di centrale
ricevitrice.
La
centrale, oggi dismessa, è costituita da due corpi di fabbrica, a pianta
rettangolare, disposti perpendicolarmente rispetto a via Bramante. I due
edifici contenevano rispettivamente la sala macchine e la sala caldaie, da cui
si dipartivano tre alte ciminiere. Gli edifici, passati a Enel durante la
nazionalizzazione dell’industria elettrica, oggi sono di proprietà privata e
sono soggetti a un intenso progetto di riqualificazione che ha già interessato
alcune zone limitrofe e altri edifici del complesso.
Ps. Alcune immagine e i rendering sono tratte dalla rete
Porta Volta
la nuova piazza del design
«Pausa urbana»
Via Ceresio n.7
Milano –MI-
Visitato il 17/02/2019