Fondazione Memoriale Della Shoah -Milano-
Rivivere un periodo storico divenuto tristemente famoso.
Una
visita al Memoriale della Shoa di Milano, dedicata al ricordo delle vittime
dell'Olocausto in Italia, serve a tutti per non dimenticare questo periodo
storico divenuto tristemente famoso.
L’
area museale è ubicata sotto la stazione Centrale, a piano strada, di fronte al
palazzo delle ex Regie Poste, ed è stata ideata con lo scopo di realizzare un
luogo di memoria e un luogo di dialogo e incontro tra religioni, etnie e
culture diverse, e si estende su una superficie di 7.000 m², per la maggior
parte al piano terreno.
Dal
cosiddetto "binario 21", al quale in precedenza erano caricati e
scaricati solo i treni postali, centinaia di ebrei, partigiani e deportati
politici venivano caricati su vagoni bestiame diretti ai campi di
Auschwitz–Birkenau, Mauthausen, Bergen-Belsen, Ravensbrück, Flossenbürg,
Fossoli e Bolzano.
Si
conosce il numero dei convogli RSHA partiti dal Binario 21, che furono 20 (12
di soli ebrei, 5 di politici e 3 di misti); si hanno invece solo dati
frammentati circa i deportati, ad esempio è certo che in un convoglio partito
nel gennaio 1944 si trovavano 605 passeggeri, dei quali si conosce anche la
sorte.
E
ammetto che, di fronte al convoglio presente in Centrale con le carrozze
originali, fà un certo effetto pensare che su ognuna di queste “carrozze” erano
stipati oltre 70 deportati che hanno affrontato un viaggio “senza ritorno” e
senza sosta di 7 giorni.
Come
detto in precedenza il Memoriale è posto su due piani, uno terreno e l'altro
interrato.
Il
luogo è sotto il piano dei binari della Stazione di Milano Centrale. L'accesso
è a livello della strada in via Ferrante Aporti, rinominata in quel tratto
"Piazza Edmond J. Safra" in onore del filantropo di origine ebraica.
Paragonabile
ai pochi luoghi "reali" delle atrocità naziste ancora esistenti in
Europa, il luogo del memoriale e l'adiacente binario conosciuto come 21, sono
stati definiti "un grande reperto", una sorta di "scavo
archeologico".
Il
percorso ha inizio con la "Sala delle testimonianze", riempita dalle
voci dei sopravvissuti, prosegue con lo spazio di manovra dei vagoni, chiamato
"Binario della Destinazione ignota" e si conclude con il "Muro
dei Nomi", emblema del ricorso del dramma della Shoah.
L'area
del Memoriale rappresenta il cuore del progetto e inizia con l'atrio del
Memoriale, ingresso originario alle aree di manovra in cui nel 1944 entravano i
camion che trasportavano i deportati.
Sull'atrio
si nota un lungo muro, lacerato al centro, sul quale vi è incisa la scritta
"INDIFFERENZA".
Si
prosegue verso "l'Osservatorio", un elemento di forma tronco-conica
che si affaccia all'interno dell'area dei binari, consentendo l'osservazione
attraverso un sistema di vetri e lenti di una parte dell'area.
Segue
la "Sala delle Testimonianze", sette ambienti nei quali è possibile
assistere alle testimonianze video-registrate dei sopravvissuti: si tratta di
una serie di superfici di proiezione e sette spazi virtualmente cubici da cui
si può vedere la banchina in cui avvenivano le deportazioni.
Lo
spazio della quarta campata ospita il "Binario della Destinazione
ignota", banchina originariamente utilizzata per il carico e scarico dei
vagoni postali: attraverso un carrello traslatore e uno monta vagoni avveniva
il sollevamento dei carri al livello del piano dei binari.
Sulla
banchina vi sono venti targhe con le date e le destinazioni dei convogli
partiti da Milano verso i campi di sterminio e quelli di transito italiani di
Fossoli e Bolzano.
Da
qui si attraversano due dei quattro vagoni bestiame originali dell'epoca
recuperati da varie località e restaurati dalla sezione di Milano del Collegio
degli Ingegneri Ferroviari Italiani e si accede così alla successiva banchina,
raggiungibile anche grazie a due passerelle situate alle estremità del
convoglio.
Lungo
la seconda banchina è posizionato il "Muro dei Nomi", sul quale si
leggono i nomi di tutti coloro che furono deportati dalla Stazione Centrale di
Milano verso i campi di sterminio, con l'indicazione dei sopravvissuti.
La
visita termina al "Luogo di Riflessione", una sala a forma
tronco-conica con diametro di circa 10 metri con una panca circolare sul
perimetro, che consente il raccoglimento dei visitatori. Non vi sono simboli
religiosi, ma vi è una luce diretta verso Gerusalemme.
Per
meglio capire il “funzionamento” di questo periodo storico, vale la pena,
quando ci si trova nella centralissima via Silvio Pellico, nelle strette
vicinanze del Duomo e della Scala, visitare la targa che ricorda come, negli
anni ’40, qui sorgesse uno degli
alberghi più lussuosi e più eleganti della città, «centro della vita mondana
durante la belle époque»: l'albergo "Regina & Metropoli".
Nel
1943 i nazisti requisirono la struttura per stabilire il loro quartier generale.
Il "Regina" fu sede delle SS e della Gestapo e fu trasformato in
centro di sequestri, interrogatori e tortura per antifascisti e per semplici
cittadini non appartenenti a nessuna organizzazione resistenziale.
I
prigionieri politici che furono arrestati, interrogati e poi torturati nella
sede dell'albergo Regina, venivano poi rinchiusi nel carcere di San Vittore in
attesa di essere trasferiti al binario 21 della Stazione di Milano Centrale
oppure avviati direttamente al binario 21 per essere immediatamente deportati.
Una
di quelle visite (meglio se guidata) che servono a comprendere meglio quei bui
anni di storia: per “Non Dimenticare”.
Fondazione
Memoriale Della Shoah
Di Milano Onlus
Piazza Edmond Jacob Safra n.1
20125 Milano –MI-
Tel. 02 282 0975
Orari:
lunedì 09:30–19:30
martedì 09:30–14:30
mercoledì 09:30–14:30
giovedì 09:30–14:30
venerdì Chiuso
sabato Chiuso
domenica 10–18
Visitato il 17/02/2019
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