Stabilimento e Collezione Branca - Milano
Una meraviglia nascosta nel cuore di Milano.
Passeggiando
in viale Jenner dopo qualche centinaio di metri partendo da piazzale
Maciachini notiamo un edificio particolare grande quanto un
intero isolato, fra due vialoni della circonvallazione milanese (viale Jenner ,
appunto e viale Lancetti, zona Bovisa), con addosso tutti i segni del tempo.
Eppure
le architetture non sono banali, anzi, l’edificio ha una sobria eleganza inizio
Novecento, quella classica degli opifici lombardi, efficienti e anche belli da
vedere. Guardando meglio, si può notare su un lato una scritta: Fernet Branca.
Che
sia proprio Lei, la sede del Fernet famoso in tutto il mondo?
Ebbene
si !
Lo
stabilimento Branca in via Resegone 2 a Milano dal 1910 (ma la storia di questa
azienda familiare inizia ancora prima, ben 170 anni fa), nonostante sembri
abbandonato, è ancora vivo e vegeto e da qui ogni anno escono 20/22 milioni di
bottiglie del celebre FERNET che vengono esportate in ogni parte del mondo.
Ma
Branca è molto forte anche in Sudamerica, dove ha un grande impianto a Buenos
Aires, capace di sfornare 40 milioni di bottiglie di Fernet Branca (in
Argentina spopola letteralmente il cocktail Fernandito, mix di Cola, Fernet
Branca e ghiaccio).
E
la cosa bella è che lo stabilimento di Milano è pure visitabile (non tutti i
23.000 metri quadri, si intende, ma solo una parte). La collezione Branca ha
deciso di aprire le porte di casa al pubblico e da qualche anno a questa parte
c’è la possibilità di prendere parte ad interessanti visite guidate.
La
fabbrica Branca e tutto ciò che ci ruota intorno (Fernet, Brancamenta, Caffè
Borghetti, Brandy stravecchio e compagnia bella) è inevitabilmente la storia
della famiglia Branca che, ora come allora, tiene in piedi le redini
dell’azienda. Oggi siamo alla 5a generazione.
E,
per rimanere in tema casalingo, nel museo non vi è traccia di multimedialità
che oggi va tanto di moda: qui si è come a casa.
Marco Ponzano |
A
fare da cicerone in casa Branca è Marco Ponzano, curatore della collezione ed
ex pubblicitario e responsabile della comunicazione per la Branca.
Se
i Branca sono alla 5° generazione , Ponzano è alla 4°, quindi dello
stabilimento ne sa veramente tanto, insomma anche lui è quasi della famiglia.
Persona
squisita (milanese doc e pure ….interista, il che non guasta), veramente appassionato del suo lavoro,
iniziamo con lui la visita.
Spicca
subito la ciminiera colorata alta 55 metri che, in occasione dei suoi 170
anni di storia, l’impresa Branca ha colorato coinvolgendo anche i propri
dipendenti nell’iniziativa, con un’esperienza di pittura collaborativa.
E’
così che con la tecnica dello spolvero, la ciminiera ha preso vita e colore,
mettendo in luce le 27 erbe che hanno reso famoso il liquore nel mondo,
aggrovigliate tra bottiglie storiche e simboli iconici, tra cui anche la famosa
aquila che sorvola il mondo.
Riportando il naso e lo sguardo all’ingiù, la visita guidata al museo è iniziata con il racconto della storia della famiglia Branca.
La
storia dei Branca e dei loro liquori prosegue in modo avvincente e il signor
Marco ci racconta aneddoti, particolarità, segreti (no, non è vero… vorrebbe ma
non può!) e molto altro, mentre si passeggia lungo i corridoi del museo, ricchi
di memorabilia di ogni genere.
Si
osservano le 27 spezie usate per il Fernet, la ricostruzione di un ufficio
dell’epoca, della sartoria dove venivano preparate le divise dei dipendenti
(anche 900 nel periodo d’oro), la falegnameria per la manutenzione delle botti e il laboratorio analisi.
Si passa alla visita della Botte Madre: fatta con rovere di Slavonia, ha una capacità di circa 84.000 litri, davvero impressionante. Marco ci dice che è la botte più grande d'Europa.
Dalla sala della "botte madre", tramite una ripida scala a chiocciola, scendiamo nelle cantine: mai e poi mai avrei pensato che nei sotterranei di Milano si potessero trovare centinaia (800 per l’esattezza) di botti e tini, tutti rigorosamente di legno e della capienza di 20.000 litri, dove brandy, grappa e Fernet riposano in attesa di essere commercializzati.
Non voglio svelarvi troppo, la visita guidata dura circa due ore e finisce in cantina, dove sarete accolti da un profumo inebriante nel magazzino di stoccaggio delle spezie. A metà visita anche una degustazione di Fernet o altro e un simpatico omaggio.
Vi
posso garantire che è sicuramente una di quelle visite imperdibili: l'ultima
vera fabbrica in città.
PS-Un
curioso aneddoto svelato dal dott. Ponzano:
“La
parola Fernet deriva da ferro pulito in milanese: quando un operaio terminava
di sciogliere l’aloe questo ferro era lucido e pulito, ma la leggenda narra che
Fernet era un medico che collaborò alla formula; noi ci giochiamo molto,
credete voi quello che più vi piace”.
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E
ora un po’ di storia più approfondita sull’azienda Branca.
Tutto
iniziò nel 1845, quando Bernardino Branca, di professione speziée, speziale,
insieme a un medico (la leggenda dice fosse svedese e si chiamasse Fernet) mise
a punto un preparato a base di erbe per la cura di due malattie allora molto
diffuse: il colera e la malaria. I risultati furono ottimi, tanto che in breve
si diffuse la fama di questo amaro curativo. Così, nel 1850 nasce a Milano, in
Viale di Porta Nuova il primo stabilimento del Fernet Branca, con 300 operai.
Le cose vanno talmente bene che è necessario ingrandirsi: nel 1910 apre l’attuale stabilimento in via Resegone e viene abbandonato l’impianto di via Broletto, piantato nel cuore della città e divenuto troppo piccolo (ma la sede legale non ha cambiato indirizzo).
Le cose vanno talmente bene che è necessario ingrandirsi: nel 1910 apre l’attuale stabilimento in via Resegone e viene abbandonato l’impianto di via Broletto, piantato nel cuore della città e divenuto troppo piccolo (ma la sede legale non ha cambiato indirizzo).
La
fabbrica conta ben 900 operai; una piccola città nella città, dotata
internamente di orti, sartoria, falegnameria, infermeria… Un opificio pulsante
di vita e di lavoro.
Niccolò Branca |
Oggi con Niccolò Branca siamo alla quinta generazione, e
nonostante il volume produttivo sia rimasto alto, bastano 40 operai e altrettanti
addetti alle mansioni contabili e di marketing per portare avanti l’azienda.
Ma
torniamo a Bernardino Branca, il cui volto campeggia nella galleria dei
ritratti della famiglia Branca, all’inizio del percorso. Per la sua formula
medicinale utilizzò piante come l’aloe ferox, che ha funzioni disinfettanti, la
china (che veniva usata contro il colera), mirra, achillea, zafferano, radice
di colombo, scorza d’arancio, rabarbaro, cannella, camomilla… in tutto 27 tra
erbe, spezie e radici, ben visibili in un grande espositore circolare. Niente è
cambiato dalla formula originale, se non la gradazione alcolica, che è stata
abbassata a 39°rispetto a quella iniziale, più elevata.
Un
alone di mistero circonda la ricetta segreta del Fernet Branca: se infatti si
conoscono tutte e 27 le spezie impiegate, restano segrete le modalità, i tempi
e le temperature di estrazione delle essenze. E oltre a questo, 5 delle 27
spezie vengono pesate e miscelate direttamente da un membro della famiglia
Branca, che svolge l’operazione da solo, a porte chiuse. Dettagli che non fanno
che accrescere il fascino che emana questa fabbrica, che pare un luogo sospeso
nel tempo, con ritmi e rituali che si perpetuano negli anni.
Ecco
in sintesi le tappe salienti dell’ azienda:
1845
Bernardino
Branca fonda la società Fratelli Branca
Bernardino Branca crea l’amaro diventato
famoso in tutto il mondo, il Fernet Branca, e fonda la società Fratelli Branca.
Nasce il primo stabilimento in Corso di Porta Nuova a Milano con la
collaborazione dei tre figli, Giuseppe, Luigi, Stefano.
1862
Le
esposizioni internazionali
Stefano Branca entra
in società e lancia sul mercato nuovi prodotti presentandoli alle grandi
esposizioni internazionali di fine secolo: sono un successo immediato.
1893
Il
logo “Mondo” Branca
Nasce ad opera di Leopoldo Metlicovitz il
“Mondo” Branca, famoso logo che ci accompagna fino ai giorni nostri. L’autore è
nato a Trieste nel 1868 e inizia la sua carriera presso le Officine Grafiche
Ricordi. Si afferma come uno degli artisti più rappresentativi del periodo. Tra
la sua vastissima produzione si ricorda la serie di manifesti, pietra miliare
della comunicazione italiana, eseguiti per le opere liriche di Giacomo Puccini.
1907
Lo
stabilimento di via Resegone
Dino Branca assume la direzione e porta
l’azienda a livello internazionale: Fratelli Branca conquista i mercati
dell’Europa e dell’America. Inaugurano nuovi stabilimenti a Buenos Aires, Saint
Louis e Chiasso. Apre una nuova filiale a New York. Lo stabilimento di Milano
viene trasferito nella sede attuale, in via Resegone a Milano.
1965
Brancamenta
Nasce Brancamenta,
prodotto rivoluzionario che unisce qualità benefiche e digestive al piacere del
gusto rinfrescante. La storia narra che Maria Callas quando chiedeva un
Fernet-Branca facesse aggiungere delle foglioline di menta per renderlo più
gradevole al palato. Da qui l’idea di studiare e di iniziare la produzione di
una bevanda perfetta per ogni stagione, Brancamenta, un prodotto che sorprende i suoi consumatori ed
estimatori per il “brivido di piacere
intenso” che riesce a regalare ad ogni sorso.
1981
Centro
studi Fratelli Branca Distillerie
Milano. Nasce il Centro Studi Maria Branca
ora Centro Studi Fratelli Branca Distillerie per il controllo della qualità e
la ricerca nel settore delle erbe officinali.
1982
Vermuth
Carpano
La Fratelli Branca acquista il 50%
dell’azienda Carpano di Torino, produttrice dell’originale formula del vermuth.
La fama del vermuth – dal tedesco wermuth che significa assenzio -, citato per
la prima volta in Italia nella Oenologia toscana di Carlo Villifranchi nel
1773, nasce in Piemonte per merito di Antonio Benedetto Carpano il quale, per
primo, nel 1786 mette a punto la ricetta del “vermuth” e lo lancia a Torino. Il
vermuth di Antonio Benedetto Carpano si chiamò subito “Carpano”: vino bianco secco,
alcool, zucchero e una speciale infusione di erbe.
1985
Villa
Branca
Entra a far parte del gruppo Branca
l’azienda agricola produttrice di vino Chianti che prende il nome di Villa
Branca s.r.l. con sede in Mercatale Val di Pesa. La passione per la terra e
l’ambizione di arrivare a una produzione di prima qulaità hanno motivato i
proprietari a selezionare le migliori uve tradizionali toscane, per esempio il
Sangiovese, senza escludere vitigni “esotici” come il Cabernet Sauvignon e il
Merlot. Produce Chianti classico, Vin Santo e olio extravergine d’oliva.
1987
Grappa
Candolini
Viene acquisita la famosa distilleria
Candolini di Tarcento risalente al 1898 fondata da Giovanni Giustino Candolini.
1999
Nuove
scelte strategiche
Scompare Pierluigi Branca. Il fratello
Giuseppe è Presidente della società Fratelli Branca Distillerie, il figlio di
Pierluigi, Niccolò Branca, è Amministratore Delegato. Le scelte strategiche ed
operative che verranno adottate condurranno le Distillerie ad occupare nuove
significative posizioni nei mercati di riferimento e a competere con primarie
multinazionali.
2001
Caffè
Borghetti
Entra nel portfolio
Caffè Borghetti, il liquore di vero caffè espresso, ottenuto dall’antica
ricetta tramandata dal 1860 da Ugo Borghetti. Distribuito dall’azienda già dal
1982, è un liquore dolce, moderatamente alcolico che si ottiene dalla miscela
di pregiate marche dell’aromatica bevanda.
2004
L’Espace
d’Art Contemporain Fernet-Branca
L’antica distilleria Fernet-Branca di
Saint-Louis, costruita nei primi del Novecento, viene trasformata in Museo e il
15 giugno 2004 apre al pubblico l’Espace d’Art contemporain Fernet-Branca che
si inserisce nel contesto culturale transfrontaliero collegato alla vicina
città di Basilea.
La vetrina delle imitazioni. |
Imitazione |
Imitazioni |
2009
Museo
Collezione Branca
A giugno del 2009 viene inaugurato il museo
della Collezione Branca che ha voluto raccogliere e conservare oggetti,
documentazione da collezione oltre che dotare l’azienda di un luogo per
attività culturali.
Stabilimento e Collezione Branca
Via Resegone n.2
Milano
La collezione Branca è aperta il lunedì, il mercoledì e il venerdì
alle 10.00 e alle 15.00.
E’ indispensabile prenotare sul sito dell’azienda.
Tel. +39 02 851 3970
Visitato il 16/11/2016
In occasione della «Settimana della Cultura d’Impresa» con visite
straordinarie alle ore 19.