Visita alla città di Colonia - Germania
Nel Land della Renania Settentrionale-Vestfalia, sulle rive del
fiume Reno.
La prima cosa che si nota e che, viste le dimensioni, non si può non notare è l’imponente cattedrale di Colonia. Una roba così immensa che è praticamente visibile da ogni punto della città: le sue guglie gemelle spuntano da dietro ogni edificio agevolando tra l’altro l’orientamento.
Questo è l’arrivo a Colonia: con l’attrazione top lì ad attendervi, in tutta la sua maestosità. Ma non c’è solo il Dom a Colonia, anche se qualcuno lo vuole fare credere. La città offre un bel po’ di cose e se ci capitate poi nella settimana del Carnevale… troverete un’atmosfera di festa che nemmeno a Rio (vabbé mi son fatta prendere un attimo la mano, ma non sottovalutate il Carnevale di Colonia, che a quanto pare è il più allegro e divertente di tutta la Germania).
Soprattutto in estate quando il
clima permette di stare più in giro (in inverno fa freschino da queste parti),
di cose da vedere e fare a Colonia ce ne sono numerose, oltre a bere fiumi
della birra locale, la Kölsch che, manco a farlo apposta, costa decisamente
meno dell’acqua.
Cattedrale.
La Hohe Domkirche St. Peter und
Maria, Dom e basta per gli amici, è il cuore geografico e spirituale della
città nonché la chiesa gotica più grande d’Europa. I lavori di costruzione
furono incominciati nel 1248 e ultimati nel 1880, con un lungo periodo di pausa
(quasi 300 anni) a causa della mancanza di fondi. Nel 1996 venne dichiarata
Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
La cattedrale è imponente tanto fuori quanto dentro: anche all’interno la sensazione di essere piccoli piccoli non viene meno. Notevoli le vetrate istoriate e il sarcofago dorato tempestato di gioielli in cui sono ospitate le reliquie dei Re Magi portate qui da Federico Barbarossa come bottino di guerra dalla basilica di Sant’Eustorgio a Milano e motivo per cui la cattedrale è stata fatta erigere.
La cattedrale è imponente tanto fuori quanto dentro: anche all’interno la sensazione di essere piccoli piccoli non viene meno. Notevoli le vetrate istoriate e il sarcofago dorato tempestato di gioielli in cui sono ospitate le reliquie dei Re Magi portate qui da Federico Barbarossa come bottino di guerra dalla basilica di Sant’Eustorgio a Milano e motivo per cui la cattedrale è stata fatta erigere.
Vale poi assolutamente la pena investite poi 4 € per salire sulla torre sud e rendersi ancora di più quanto diavolo sia grossa questa chiesa. L’ascensore non è pervenuto: dovrete percorrere a piedi oltre 500 scalini che conducono fino in cima attraverso una scala a chiocciola piuttosto stretta (astenersi claustrofobici).
A titolo informativo i campanili gemelli del duomo di Colonia, con i loro 157 metri e rotti, sono al secondo posto nella classifica dei campanili più alti d’Europa.
Ponte
Hohenzollern.
Proprio dietro la cattedrale, si
trova il ponte di Hohenzollern, un ponte ferroviario con corsie pedonali fatto
costruire nel 1911, bombardato nel 1945 durante la guerra e ricostruito nel
1948. Il ponte collega le due sponde del Reno e regala delle bellissime vedute
della città. Si stima che oggi lo attraversino circa 1200 treni al giorno. Al
di là dell’importanza strategica e logistica, il ponte è uno dei luoghi
preferiti dagli innamorati che dal 2008 hanno iniziato a tappezzarne le
ringhiere con i lucchetti dell’amore.
Köln
Triangle.
Dal 2005 lo skyline della città
ha un profilo un po’ diverso grazie al Köln Triangle, un grattacielo alto 100
metri e dalla forma vagamente triangolare. Si trova dall’altra parte del Reno
rispetto alla cattedrale e offre in assoluto la vista più bella sulla città,
principalmente perché ci si trova davanti al quadretto più romantico di Colonia
composto da fiume+ponte+cattedrale+resto della città. Di sera poi, il
romanticismo sale alle stelle.
Il Köln Triangle è aperto tutti
i giorni e per salire bisogna pagare un
biglietto di 3 €. Qui però si sale comodamente in ascensore.
Passeggiare
lungo il Reno.
Il parco che si affaccia sul Reno nella sponda opposta alla cattedrale, il Rheinpark, è un’immensa area verde che, oltre ad offrire una super vista sulla città è il luogo ideale per fare due passi lontani dal caos (a luglio 2015 è stata inaugurata la nuova passeggiata, il Rheinboulevard). In estate è inoltre possibile andare in spiaggia, ossia un fazzoletto di terra dove si può far finta di essere al mare (ci si arrangia con quel che si ha, dopotutto) oppure sorseggiare un drink sulla panoramica Rheinterasse, aperta da maggio a ottobre.
Il
Museo Ludwig.
Situato a ridosso del Duomo e
ospitato in un edificio dalle fattezze quantomeno curiose, è il museo di arte
moderna e contemporanea di Colonia, il Museo Ludwig, che ospita una delle più
grandi collezioni di Picasso in Europa nonché opere di artisti del calibro di
Andy Warhol e Roy Lichtenstein. Che poi non si dica che a Colonia non si dia spazio
alla cultura.
L’
acqua di Colonia.
Sarà pure una cosa da turisti ma
Colonia è il posto giusto per fare questo tipo di acquisto. Intanto partiamo
dalle basi: cos’è l’Acqua di Colonia? Un liquido che serve a profumare, se
vogliamo restare sul generico, che si differenzia da Eau de Toilette e da Eau
de Parfum per la quantità di essenza di profumo: nell’Acqua di Colonia ce n’è
soltanto dal 3% al 5%. Si tratta quindi di un qualcosa meno impegnativo di un
profumo vero e proprio, ma non per questo meno efficace. È composta da numerose
essenze diverse tra loro, la cui caposquadra è l’essenza di bergamotto. Pare
che sia stato un italiano trasferitosi a Colonia, tale Giovanni Paolo Feminis,
ad aver inventato la formula dell’Aqua Mirabilis che è poi diventata quella che
noi conosciamo coma Acqua di Colonia. Quando si dice la fuga di cervelli… Tutto
ciò succedeva tra la fine del 1600 e l’inizio del 1700, e da subito questo
prodotto riscosse un gran successo anche tra personalità di spicco quali
Voltaire, Goethe, la Regina Vittoria e lo stesso Napoleone.
La marca più famosa di Acqua di
Colonia è la 4711, che ha diverse negozi sparsi per la città, alcuni dei quali
piuttosto chic. Quello in Glockengasse 4 ha al suo interno un rubinetto da dove
sgorga… Acqua di Colonia. Attenzione a non berla.
Passeggiata
a Ehrenfeld.
Ehrenfed è un quartiere
multiculturale a nord est del centro di Colonia, dove vale la pena spingersi
per respirare un’atmosfera un po’ bohémien. Questa zona è il luogo ideale in
cui fare due passi, guardare le vetrine (i negozi qui sono decisamente migliori
dell’asettica zona dello shopping di cui sopra) e fermarsi a sorseggiare un
caffè osservando la gente che passa in uno dei tanti locali.
Il pezzo forte di Ehrenfed sono però i grandi murales che si trovano nella zona della stazione, che ribadiscono la creatività che c’è nell’aria.
Il pezzo forte di Ehrenfed sono però i grandi murales che si trovano nella zona della stazione, che ribadiscono la creatività che c’è nell’aria.
Bere
(tanta) birra e provare la cucina tedesca.
Una cosa che a Colonia proprio
non manca sono le brauhaus, ossia i tipici birrifici dove si spilla birra come
se non ci fosse un domani e, volendo, si mangia anche qualcosa. La birra di
Colonia è la Kölsch, una bionda ad alta fermentazione servita in bicchieri alti
e stretti da 0,20 che vengono riempiti dai camerieri in continuazione, finché
non gli implorerete di smettere. Ma almeno così la birra è sempre fresca.
Un bicchiere di Kölsch costa
meno di 2 euro, decisamente più economica dell’acqua.
Non certo dietetica è la cucina
ma con un po’ di esperienza, si riesce tranquillamente a mangiare bene senza
troppo appesantirsi.
La Schnitze è pari pari alla
nostra milanese e, accompagnata con una insalata è ottima: a me piace molto la Wurstel
Salad con patate e una ottima salsina; non manca il classico stinco e i wurster
in ogni angolo della città.
Gilden
im Zims “Heimat kölscher Helden”
Heumarkt
77
50667
Köln
Museo
del cioccolato.
Nonostante
i millenni di storia e gli antichi monumenti che la contraddistinguono, quali
la famosissima cattedrale gotica dalle guglie appuntite, il museo di cultura romano-germanica,
i resti archeologici di epoca romana e le numerose chiese in stile romanico,
una delle sue attrazioni più conosciute è anche una delle più moderne. Non
stiamo parlando del bellissimo ponte sul Reno, ma del museo della cioccolata,
lo Schokoladenmuseum, che è stato fondato nel 1993 ma è già diventato noto tra
gli amanti della cioccolata di tutto il mondo.
Il
museo della cioccolata iniziò con una mostra in occasione del 150° anniversario
della Stollwerck, la grande azienda che un tempo fu la seconda azienda
fornitrice di cioccolato per gli Stati Uniti: la mostra ebbe così tanto
successo che da essa nacque l’idea di un vero e proprio museo aperto tutto
l’anno. Il Schokoladenmuseum fu aperto il 31 Ottobre del 1993, fu finanziato da
Dr. Imhof e conta più di 5 milioni di visitatori l’anno, per la maggior parte
turisti.
Ha
assunto l'attuale nome nel 2006, quando, come partner del museo, alla
Stollwerck si è sostituita la Lindt & Sprüngli.
L’esposizione
è nata per essere un’esperienza interattiva, che accompagna il visitatore dalla
fava di cacao alla tavoletta finita e confezionata.
La
prima zona dell’esposizione tratta della pubblicità del cioccolato, facendo
un’escursione dai primi del novecento ai giorni nostri. La pubblicità è sempre
una parte fondamentale nei musei tematici di uno specifico prodotto,
soprattutto se finanziati da un’azienda, come la Stollwerck.
Successivamente
si fa conoscenza con l’attrice protagonista: la pianta del cacao. È strano come
tutti mangino spesso il cioccolato nelle sue diverse forme, ma non abbiano mai
visto la pianta da cui proviene, o assaggiato le sue amarissime fave. Si può
passeggiare in una serra tropicale alta dieci metri e con una superficie di
cento metri quadri, attraversando una vera e propria giungla, in cui si
presentano vari tipi di piante del cacao e della vaniglia, ma anche palme,
piante tropicali, del caffè e di banana.
Poi
si passa al reparto della produzione (un vero e proprio impianto in miniatura),
nel quale vengono veramente creati 400 kg di cioccolato al giorno sotto forma
di tavolette, figure cave all’interno e tartufi, direttamente dalle fave di
cacao. Si possono vedere in funzione le macchine della produzione, ciascuna
delle quali è unica e difficilmente sostituibile.
Alla
fine del reparto di produzione c’è una fontana di cioccolato dalla quale
zampillano 200 kg di cioccolato. È l’attrazione del museo ed è molto
divertente, il sogno di grandi e piccini. Una hostess consegna ad ogni
visitatore un wafer intinto nella cioccolata liquida.
All’uscita,
ci si può gettare nello shopping di delizie al cacao, tra cui dei bellissimi
souvenir di cioccolata con la forma del duomo di Colonia, oppure si può
assaggiare qualche piatto raffinato nella gastronomia con vista sul Reno..
È un museo che vi consiglio di visitare, innanzitutto perché è unico nel suo genere e molto interessante, e poi perché è piacevole e può rappresentare una parentesi divertente durante una vacanza culturale.
L’
indirizzo è:
Imhoff-Schokoladenmuseum
Am Schokoladenmuseum, 1/a (sul Reno)
D-50678 Köln
Per
concludere…Buon viaggio a Colonia tra arte, cucina, dolci e ….birra a fiumi.
Visitata
il 10/08/2016