TASTE of Milano 2016 –
Milano
Taste of Milano 2016:
quattro giorni di alta cucina al The Mall.
“Come
antipasto vorrei mangiare l'uovo con spuma di stracciatella di bufala che lo
chef Buffolino propone al ristorante Acanto, per primo piatto avrei voglia
invece dei fantastici Tortelli d'anatra con Crema allo zafferano di Andrea
Berton, poi come secondo vorrei provare il maialino cotto per 16 ore, in carta
da Wicky's, e per concludere un dessert da Bulgari, magari il Babà al rum con
gelato al pop corn di Roberto Di Pinto.”
Non,
non è un sogno: a Taste of Milano, nella splendida location di the Mall, tutto
ciò è possibile durante i quattro giorni della kermesse e per di più a “prezzi
più che accessibili per noi comuni mortali”.
Branzino alla rapa rossa con maionaise di alghe marine patate marinate e crodino - Acanto, Hotel Principe di Savoia | Alessandro Buffolino |
Filetto Di Merlano Al Latte, Viennese Al Tartufo E Crema Di Pisellini Piatto di Edoardo Fumagalli, La locanda del Notaio |
Noci di capesante, maionese alla liquirizia e patate soffiate -Ristorante Berton | Andrea Berton |
Fricburger |
I Cjarsons |
Uovo di Selva con cous cous alla curcuma, verdurine e
asparagi, maionese al grana padano e polvere di cipolle bruciate. -Claudio Sadler / Ristorante Sadler
|
Tartufo nero e tiramisù - Lume | Luigi Taglienti |
Afrika su marquise al cacao e cocco con mango piccante Dessert di Ernst Knam. |
Millefoglie di frolla all’olio Evo con crema pasticcera morbida al limone, frutti di bosco e meringa – Tano Passami L’olio | Tano Simonato |
Wikakuni Kyoto Maialino tipico della tradizione giapponese lessato per 16 ore secondo la tecnica del Ryoutei Kaneki, mela caramellata e senape. Di Priyan Wicky. |
Capasanta scottata su crema di Tofu, mandarino Cinese e cavolo nero crispy – Finger’s | Roberto Okabe |
Gyoza Ebi – Raviolo di gambero alla piastra con crema di asparagi e salsa Ponzu – Finger’s | Roberto Okabe |
Paciugo mango cioccolato bianco yogurt e semi di chia – Ceresio 7 | Elio Sironi |
Conchiglioni con la ricotta, caciocavallo stagionato ragusano, pomodorino datterino arrostito, finocchietto. lime e zenzero – Charity Restaurant | Filippo La Mantia |
Crêpe al nero con bianco di merluzzo e piselli – Felix Lo Basso Restaurant |
Tartare di manzo, gazpacho bianco, ‘nduja, sedano e pompelmo – Ceresio 7 | Elio Sironi |
Si tratta di un evento dedicato all’alta ristorazione che avvicina il pubblico alla cucina dei top chef. In programma, oltre alle degustazioni di piatti prelibati, ci sono anche corsi di cucina e attività a cui poter partecipare, incontri con ospiti o cuochi d’eccezione.
Una
volta entrati si và alla cassa e si provvede a caricare un’ apposita tessera
elettronica che consente il pagamento dei diversi piatti in “ducati” (1
ducato=1euro), si ritira il calice per il vino e si inizia il percorso
culinario.
In totale sono dieci le cucine installate all’interno di The Mall. Qui si sono alternati numerosi nomi della grande ristorazione, come gli chef milanesi Roberto Conti (Il Ristorante Trussardi alla Scala), Alessandro Buffolino (Ristorante Acanto dell’Hotel Principe di Savoia), Andrea Provenzani (Il Liberty), Felice Lo Basso (Felix Lo Basso Restaurant), Yoji Tokuyoshi (Tokuyoshi), Elio Sironi (Ceresio 7), Andrea Berton (Ristorante Berton) e molti altri. Da fuori Milano ci sono Giuseppe Iannotti (Kresios di Telese Terme e Barcellona), Terry Giacomello (Inkiostro di Parma), Angelo Troiani (Il Convivio di Roma) e Christian e Manuel Costardi (Ristorante Christian&Manuel di Vercelli).
A
seguire i vari menù proposti dagli Chef:
Insomma
a conclusione, per tutti gli appassionato della Buona Tavola e dell’ Alta
Ristorazione, è sicuramente un appuntamento imperdiile.
Tratte dalla rete alcune notizie e foto sugli Chef presenti:
Alessandro Buffolino
Alessandro
Buffolino, 31 anni, originario della provincia di Benevento, è il nuovo Chef
del Ristorante Acanto dell’Hotel Principe di Savoia. Alle spalle, nonostante la
giovane età, molteplici e diverse esperienze: muove i primi passi alla Terrazza
dell’Eden di Roma nel 2004 dove rimane per tre anni per poi volare a Londra
dove collabora con il Ristorante Quirinale.
Dopo
questa parentesi londinese rientra a Roma nella brigata dello chef Alfonso
Iaccarino presso il ristorante Baby dell’Hotel Aldrovandi. Qui, lo chef
Buffolino apprende la forza di una cucina leggera e moderna nella tecnica, a
cui si aggiunge la qualità delle materie prime per dare vita ad un menù
meditato e attento al benessere. Nel 2009 Alessandro si sposta in Francia:
periodo fondamentale per la sua formazione. Prima tappa Lione, dal maestro
Pierre Orsi dove acquisisce le tecniche e le basi tradizionali della cucina
francese oltre alla disciplina e al lavoro in brigata.
Proprio
Pierre Orsi gli regala l’opportunità di lavorare con Michel Guerard, presso
Eugenie Les Bains nelle Landes, uno dei padri della cucina francese e della
novelle cuisine, che detiene le prestigiose 3 stelle Michelin dal 1977.
Guerard, con la sua cucina sperimentale, è il primo ad alleggerire la cucina
francese gourmet: a lui si deve l’introduzione dei famosi “jus” ricavati dalla
cottura della carne stessa, tecnica che Alessandro apprende e fa sua e che
ritroviamo in tante sue portate.
Un’
opportunità lo attende in Italia: la Terrazza dell’Eden, dove insieme allo Chef
Ciervo, crea la nuova brigata del ristorante contribuendo al conseguimento
della prima stella Michelin nel 2012.
Nel
2014 partecipa al concorso “Chef emergente”, in cui viene eletto miglior chef
under 30 del centro Italia.
E
infine, da gennaio 2016, accetta la sfida di assumere la guida del ristorante Acanto
dell’Hotel Principe di Savoia di
Milano con l’obiettivo di conquistare i palati meneghini.
Andrea Asoli
Romano
de Roma. Inizia la sua carriera delle trattorie romane dove impara il gusto
vero della tradizione popolare. A 18 anni alterna la scuola a giornate
impegnative presso lo Chef Antonello Colonna dove si avvicina ad una cucina
creativa di grande ricerca. Dopo varie esperienze in giro per la Penisola
approda al Met di Venezia. Dopo due anni si sposta all'hotel Croce Bianca di
Canazei dove coordina la cucina del bistrot gourmet. Quindi arriva al RUBACUORI
BY Venissa dove con
altri suoi tre colleghi, senza la presenza di uno chef Executive , conquista la
stella Michelin.
Andrea
propone una cucina creativa fatta di solide basi che affondano le radici nella
costante selezione dei produttori e dei fornitori, nel rispetto della materia
prima e nella fusione delle ricette della laguna nord veneziana con quelle di
ispirazione lombarda, sempre con quella originalità sussurrata che lo
contraddistingue.
Andrea Berton
Andrea
Berton nasce in friuli nel 1970. Inizia la sua avventura in cucina a Milano
nella brigata di Gualtiero Marchesi in Via Bonvesin della Riva.
La sua
formazione prosegue nei migliori ristoranti del mondo: prima da Mossiman’s a
Londra, poi all’Enoteca Pinchiorri e Firenze, e infine al Louis XV di
Montecarlo sotto la guida di Alain Ducasse.
Dal
1997 al 2001 si impegna come Chef alla Taverna di Colloredo di Monte Albano, guadagnando
la sua prima stella Michelin. Dopo questa importante conquista torna da
Marchesi come Executive Chef del gruppo.
Nel
2005 inizia la collaborazione con il Ristorante di Piazza della Scala dove
ottiene numerosi riconoscimenti quali la prima stella Michelin nel 2008 e la
seconda nel 2009, le tre Forchette dal Gambero Rosso nel 2010 e tre Cappelli
nella guida dell’Espresso nel 2011.
Nel
2012 decide di dedicarsi a consulenze nel posizionamento, nell’ideazione e
nello sviluppo di progetti di ristorazione di qualità. Con un gruppo di soci a
settembre 2012 apre Pisacco Ristorante e Bar, e, nel luglio 2013, DRY
Cocktail&Pizza. .
Il
ritorno alla "sua" cucina avviene con l'apertura del Ristorante
Berton dove lo Chef presenta “piatti moderni” con una valorizzazione degli
ingredienti di base, e la rivelazione di alcuni ingredienti poco conosciuti.
Inaugurato
il 13 dicembre, il Ristorante che porta il nome dello Chef si caratterizza per
una cucina dove i sapori sono sempre riconoscibili al palato.
Lo Chef
presenta “piatti moderni”, come ama definirli, con una valorizzazione degli
ingredienti di base, e la rivelazione di alcuni ingredienti poco conosciuti.
Grande
importanza all’interno del menu ha il brodo che, nobilitato a piatto vero e
proprio, rappresenta la massima sintesi dell’ingrediente principale di ogni
piatto.
Nel
novembre 2014, a neanche un anno dall’apertura del Ristorante
Berton, arriva la
stella Michelin.
In
occasione di Expo 2015 Andrea Berton è stato nominato Expo Chef Ambassador.
Andrea Provenzani
Andrea
Provenzani nasce a Milano l’8 marzo 1971 e studia cucina all’istituto
alberghiero Carlo Porta di Milano. E’ sommelier professionista dal 2002. Si
definisce chef autodidatta perché non ha lavorato in ristoranti stellati ma in
piccoli ristoranti familiari dove ha imparato a conoscere, lavorare e
rispettare la materia prima. La sua arte è frutto di ricerca e sperimentazione,
fatta di rispetto per ogni singolo ingrediente e di accostamenti audaci, con
poca manipolazione e pochi percorsi tra produttore e consumatore.
La
cucina di Andrea Provenzani pone al suo centro la scelta della materia prima
che deve necessariamente essere di alta qualità. Molto tempo viene speso nella
ricerca di prodotti particolari e rari, di piccoli produttori quasi artigiani.
La filosofia che sposa è quella delle tre T: terra, territorio e tradizione.
Prodotti poco manipolati, strettamente legati al territorio di origine per
creare piatti della tradizione culinaria regionale italiana rivisitati in
chiave moderna con fantasia e personalità. (Ristorante il
Liberty)
Angelo Troiani
Dal
1990 a tutt’oggi: Titolare, fondatore e Chef del Ristorante “Il
Convivio” sito in
Via dei Soldati,31 Roma. Il Ristorante è stato insignito della Stella Michelin
dal 1992 ed è ad oggi il ristorante che tutt’ora in attività a Roma, che
detiene da più tempo tale riconoscimento. Nel 2013 ha ottenuto il punteggio di
“3 galletti” e “due foglioline” decretato dall’Istituto di Certificazione
Europeo IMC del programma “CONOSCI IL TUO PASTO”, (i galletti rappresentano le
classi di certificazione che esprimono l’importanza degli alimenti di qualità
utilizzati, mentre le foglioline rappresentano la misurazione della performance
ambientale, il punteggio massimo di entrambe è tre). Per il Convivio è un primo
passo verso un percorso di biologico riconosciuto e certificato.
Christian & Manuel Costardi
Nati a
Vercelli, in una realtà familiare creata dai loro nonni, i fratelli Costardi
hanno continuato quello che c’era già, portando alto il nome dell’hotel di
famiglia intitolato alla loro mamma: Hotel Cinzia.
Christian,
lo “chef salato”, è il maggiore dei fratelli Costardi e a soli 21 anni riceve
l’incarico di secondo chef all’Hotel Regina di Venezia. Un ragazzo piemontese
chiamato a fare cucina veneziana, rivisitandola in modo creativo come nessuno
mai era stato in grado di fare fino a quel momento.
Dopo
due anni di intenso lavoro, studio e dedizione, decide di tornare a Vercelli,
nell’hotel di famiglia. La cucina che giorno dopo giorno prende forma inizia a
contraddistinguersi per la sua creatività, per l’attenzione meticolosa al
territorio e alle materie prime. È così che in carta si fanno largo 25 risotti
diversi: risotti espressi e adatti a chiunque.
L’amore
per la cucina è intatto anche in Manuel, lo “chef dolce”, che perfeziona i suoi
studi con due stage all’Hotel Four Season: il mix di tradizione e innovazione
fanno sì che la cucina di Manuel diventi emozionale ancor prima che gustosa.
Stella
Michelin nel 2009, due cappelli sulla guida
dell’Espresso
(punteggio 17), due forchette su quella del Gambero Rosso nel 2015 sono soli
alcuni dei riconoscimenti conseguiti dai due giovani fratelli sino ad ora.(
Ristorante:
CHRISTIAN & MANUEL)
Edoardo Fumagalli
Classe
1989, tra i più giovani Chef stellati d’Italia. Una cucina semplice ed elegante
quella di Edoardo Fumagalli, che gli è valsa una stella Michelin a La
Locanda del Notaio dopo
un percorso fatto di umiltà e dedizione nei più grandi ristoranti del mondo.
Dal Marchesino di Milano a Le Taillevent di Parigi, fino al prestigioso Daniel
di New York. Edoardo affina tecniche e ricerca costantemente nuovi ingredienti
e abbinamenti per i suoi piatti, in cui i sapori locali si sposano
all’innovazione più misurata per un risultato che guarda al futuro della cucina
italiana senza dimenticare le proprie origini.
Elio Sironi
Nato e
cresciuto in Brianza, Elio Sironi, lascia la sua regione al fine di
intraprendere un lungo periodo di formazione durante il quale lavora nei più
qualificati alberghi italiani. L’entusiasmo per la professione, unito al
desiderio di approfondire la conoscenza delle tradizioni gastronomiche di altri
popoli, lo portano a viaggiare a lungo, dall’Inghilterra alla Germania, dalla
Svizzera agli Stati Uniti e al Giappone. L’esperienza e la professionalità
maturata all’estero gli aprono le porte ad uno dei più prestigiosi Relais et
Châteaux d’Europa, l’Hotel Pitrizza in Sardegna, nella splendida cornice della
Costa Smeralda. Successivamente Sironi matura un’ulteriore, significativa
esperienza all’Hotel Palace di Madrid dove rimane fino al 1996, alternando la
stagione estiva all’Hotel Pitrizza. In questi ambienti prende forma il concept
della sua cucina: la competenza internazionale unita alla varietà dei sapori e
alla fantasia delle diverse cucine territoriali italiane.
Inizia
così un periodo di intensa attività in cui Elio Sironi avvia una stretta
collaborazione sia con l’I.C.E.- l’istituto per il Commercio Estero – che con
l’Accademia della Cucina Italiana all’Estero da cui Sironi è chiamato a tenere
numerose lezioni. Negli anni successivi partecipa a gare gastronomiche e
concretizza una serie di progetti con numerosi e rinomanti ristoranti in tutto
il mondo. Nel dicembre 2003 viene scelto dal Bulgari Hotel di Milano, dove
riveste il ruolo di Executive Chef del Ristorante per più di sette anni. “La
proposta di Bulgari è arrivata al momento giusto” – rivela Elio Sironi – “la
stessa idea di cucina, improntata alla ricerca di eccellenza che contraddistingue
da sempre tutte le creazioni Bulgari, l’attenzione al dettaglio, la passione
per l’autentico, hanno fatto sì che questo luogo diventasse la mia casa”. Nel
2011 una nuova sfida lo riporta in Costa Smeralda, dove l’apertura del suo
ristorante MADAI segna la tappa fondamentale di una carriera così brillante. Il
ristorante MADAI a Porto Cervo è il coronamento del suo sogno e gli consente di
esprimere, in tutte le ricette, la genuina autenticità che lo contraddistingue
in cucina.( Ristorante: CERESIO 7 - POOLS AND
RESTAURANT)
Felice Lo Basso
Felice
Lo Basso, insignito nel 2011 della prestigiosa stella Michelin, è un talento
dei fornelli che con i suoi piatti mette d'accordo critica e pubblico. Dotato
di un raffinato stile per la cucina, fa della qualità e del rispetto delle
materie prime il suo punto di partenza.
Sempre
in gioco tra creatività e ricerca, ma comunque lontano dalle mode, oggi è
sicuramente tra i nomi più apprezzati del settore. La cucina dello Chef Felice
Lo Basso è nata al mare ed è cresciuta in montagna, una cucina da “masticare”!
"Il
pranzo gourmet" è il suo secondo libro: la personale visione di uno Chef
poliedrico e creativo, pratico e appassionato, organizzato, coerente e
mediterraneo come pochi altri.( Ristorante:
FELIX LO BASSO)
Giuseppe Iannotti
Classe
1982, Giuseppe Iannotti sta dietro ai fornelli da quando di anni ne ha solo 6.
Laureando in Ingegneria Informatica decide di tornare al suo vero amore, il
cucinare, compiendo una formazione da autodidatta. Giuseppe definisce la sua
cucina “di ricerca, piena d'ispirazione, fantasia ed estemporaneità”. Dal 2007
è a capo del Krésios, prima a Castelvenere e poi, dal 2011 a Telese Terme (BN),
meta imprescindibile in un tour enogastronomico in Campania.
Nel
cuore del Sannio sorge Krésios: un locale versatile e polifunzionale, con
bistrot, cafè, food store, cantina, due camere e due suite. La struttura in
pietra nasconde all'interno un ambiente moderno, luminoso e minimal che lascia
campo libero all'accoglienza e alla scoperta del gusto ricercato ed appagante.
Il legame con il territorio da parte dello chef patron Giuseppe Iannotti è
vivo, così come la ricerca di materie prime d'eccellenza utilizzate nella sua
cucina.
Giuseppe
Iannotti è il classico esempio di chef imprenditore che si spende a 360° nel
proprio lavoro e già da un paio d’anni si è posizionato nello scenario della
gastronomia italiana come tipologia di chef esperto, giovane, di bella presenza
e comunicatore d’effetto, tutti ingredienti necessari per ottenere una figura
professionale al passo con i tempi.
Iannotti
si pone da sempre come sfida e desiderio primario il riscontro col suo Sannio:
si dice che “Nemo propheta in patria” ed è forse questa la ragione per cui tra
il territorio e Kresios non c’è ancora quell’intesa che gioverebbe ad entrambi.
Questa attesa impone allo chef di cercare linfa per la sua creatura andando
oltre e impegnandosi in Italia ed all’estero come imprenditore in attività
proprie e come chef in eventi, manifestazioni e consulenze anche se Giuseppe ha
sempre i piedi bel saldi per terra e l’immutata voglia di chiudersi nella sua
cucina cimentandosi in nuove sperimentazioni e ricette.
Tra i
riconoscimenti conseguiti dallo chef ci sono il premio “Giovane dell’anno” per
l’Espresso 2013 e il “Premio vent’anni” di San Pellegrino, ha anche partecipato
alla San Pellegrino Cooking Cup 2013. Fa parte dei Jeunes Restorateurs d’Europe
e dal 2013 porta cucita sulla divisa da chef la stella rossa consegnatagli
dalla celebre guida Michelin.
Luigi Taglienti
Luigi
Taglienti ha al suo attivo prestigiose esperienze a livello nazionale e
internazionale.
Inizia
il suo percorso lavorando con il maestro Ezio Santin, per proseguire la sua
esperienza al fianco di grandi chef come Christian Willer, Christian Sinicropi
e Carlo Cracco che hanno contribuito a formare la sua professionalità e
stimolare la sua creatività.
Attraverso
una profonda conoscenza della cucina classica, una ricerca incessante sulla
materia, un radicato legame con il territorio, Luigi Taglienti crea una cucina
senza tempo, antica e moderna al tempo stesso, in continua evoluzione.
Perfezionista
e istintivo, coniuga un’abilità tecnica d’avanguardia con la capacità di
cogliere l’anima più profonda delle materie prime, sviluppando uno schema
gustativo unico e difficilmente imitabile.
Il suo
talento e la sua competenza gli sono valsi il premio di giovane chef dell’anno
nel 2009 (attribuito dalla guida I Ristoranti d’Italia L’Espresso), anno in cui
guadagna anche la prima Stella Michelin, come Executive Chef del ristorante
delle Antiche Contrade di Cuneo.
Nel
2012, alla guida de Il Ristorante Trussardi alla Scala, vede riconfermata la
Stella Michelin e nel 2014 si aggiudica le Tre Forchette del Gambero Rosso.
Dopo essere stato Executive Chef presso Palazzo Parigi Hotel and Grand Spa
Milano, Taglienti è ora impegnato in un progetto imprenditoriale di respiro
internazionale, in collaborazione con la società MB America, che prevede anche
l’apertura di un nuovo ristorante a Milano nel 2016.( Ristorante:
LUME)
Roberto Conti
Una
grande passione per la cucina, nata da piccolo e coltivata nel tempo a partire
dalle scelte formative. Un’esperienza maturata nel corso degli anni al fianco
di chef di fama internazionale (Maurizio Bosotti, Pietro Leemann del Joia,
Andrea Berton e Luigi Taglienti) e in ristoranti che hanno sempre raggiunto
traguardi significativi: Roberto Conti è il nuovo Executive Chef de Il
Ristorante Trussardi alla Scala. Rispetto della tradizione gastronomica
italiana, creatività, utilizzo di materie prime d’eccellenza e tecniche
innovative contraddistinguono la cucina del giovane talento lombardo, da oltre
6 anni parte dello staff dello Stellato che fa capo al Gruppo del Levriero. “La
scelta di Roberto Conti è stato un riconoscimento al suo talento – commenta
Tomaso Trussardi, Amministratore Delegato del Gruppo Trussardi - e un attestato
di valore alla sua idea gourmand che ci rappresenta: mettere al centro la
cucina, fatta di materie prime di eccellenza e di piatti che combinano heritage
e raffinata lavorazione”.( Ristorante: TRUSSARDI ALLA SCALA)
Roberto Di Pinto
Roberto
Di Pinto è il nuovo Executive Chef del ristorante del Bulgari Hotel di Milano.
Nato e
cresciuto a Napoli, la sua cucina intuitiva riflette i legami con la sua città
e la cucina mediterranea, il suo menù è un connubio tra una forte identità
culinaria partenopea ed il desiderio di proporre ricette famigliari dal sapore
tradizionale. L’elevata qualità delle materie prime, i sapori e la fedeltà alla
tradizione italiana sono gli ingredienti della sua cucina.
Fortemente
appassionato di pasticceria, ha rivelato sin da piccolo la passione per la
cucina, i pomeriggi dopo la scuola andava a lavorare nella famosa pasticceria
Scaturchio a Napoli.
Conseguito
il diploma, Roberto inizia così un periodo di intensa attività in cui Roberto
entra a far parte della Starwood Hotels, lavora presso il Westin Excelsior a
Roma, il St Regis a Londra , Grand Hotels in Florence, l’Excelsior Diana a
Milano, dove perfeziona la sua conoscenza a 360 gradi e da Chef de partie e
divenuta in seguito Sous Chef.
Roberto
Di Pinto lavora come Executive Sous chef al ristorante Nobu a Milano, uno step
fondamentale nel suo percorso professionale per assecondare il suo desiderio di
ricerca e sperimentazione e per poter affinare e migliorare la sua conoscenza
delle più sofisticate tecniche di cottura.
Grazie
ad uno stage presso lo chef Gennaro Esposito al ristorante “La Torre del
Saracino”a Vico Equense , Roberto ha definito la filosofia culinaria legandola
ancor di più alle sue origini: “lo chef Gennaro è un esempio da seguire” e
Roberto desidera diventare ambasciatore della cucina mediterranea a Milano.
Lo chef
ha intrapreso alcuni anni fa il suo percorso formativo al Ristorante
Bulgari Hotel sviluppando
a pieno la sua capacità di interpretare la filosofia e I valori fondamentali
del brand. L’elevata qualità delle materie prime, i sapori e la fedeltà alla
tradizione italiana sono gli ingredienti della sua cucina.
Roberto Okabe
Hardware
giapponese, Software brasiliano”. Così ama definirsi lo chef Roberto Okabe,
creatore di uno stile unico e inimitabile che intreccia la leggerezza e
l’armonia della cucina nipponica tradizionale con ingredienti e sapori
sudamericani e mediterranei.
Nato in
Brasile a São Paulo da genitori giapponesi (a loro volta figli di immigrati),
Roberto studia per diventare pubblicitario grazie a una borsa di studio per
meriti sportivi. Nel 1990, però, inizia il percorso che lo porterà a diventare
uno chef: giunto a Tokyo con la sua squadra di calcio a cinque per un torneo,
resta affascinato dalla cucina e dalla cultura del Giappone e decide di
rimanervi per approfondire le sue conoscenze nel mondo della ristorazione. Nel
1994 rientra a São Paulo e inizia la sua avventura al Mitsuba sotto la guida
del maestro Kajino che gli trasmette la passione per il sushi e gli insegna i
trucchi del mestiere.
Nel
1997 vola in Italia per entrare nella cucina della prima “trattoria” giapponese
di Milano: la “Compagnia Generale dei Viaggiatori, Naviganti e Sognatori”. Due
anni dopo, sempre a Milano, inaugura il ristorante “Zen”, il primo Kaitensushi
d’Italia, per poi aprire il “Mori Jungle Sushi” a Erbusco, tra le colline della
Franciacorta.
Ma la
vera svolta avviene nel 2004 grazie all’incontro con l’amico (e socio) Clarence
Seedorf con cui apre a Milano il ristorante Finger’s, tutt’ora acclamato punto
di riferimento per tutti gli amanti della cucina giapponese creativa.
Nell’ottobre del 2011 Roberto Okabe e Clarence Seedorf concretizzano
l’evoluzione di un sogno: il Finger’s Garden, un vero e proprio “giardino zen”
in città immerso in 1.400 mq di verde.
Ma il
successo del Finger’s Style non si arresta e oggi il brand Finger’s
ha varcato i
confini milanesi con i due “spin-off” di Porto Cervo, nel cuore della Costa
Smeralda in Sardegna (da giugno a settembre) e di Megève, sulle piste di
Christomet, nella prestigiosa località sciistica francese.
Tano Simonato
Lo chef
Tano Simonato nasce a Milano, il 5 giugno 1955.
Inizialmente
si avvicina alla cucina per necessità, quando, all’età di 15 anni, rimasto
orfano del padre, deve occuparsi dei suoi fratelli minori, mentre la madre
lavora nel ristorante di famiglia. Scopre così una grande passione.
Tuttavia,
esigenze familiari e un’idea di cucina innovativa, forse un po’ in anticipo sui
tempi e comunque in contrasto con quella prettamente tradizionale della madre,
lo portano invece a dedicarsi, per ben 17 anni, all’attività di barman.
La sua
vera vocazione, in questo periodo, non è comunque dimenticata né messa da
parte: approfitta di ogni occasione per imparare e fare esperimenti, spesso con
grande successo, anche se per lo più per un pubblico di amici.
Il
punto di svolta, nel 1991, è la scoperta dell’olio extra vergine d’oliva e
delle sue straordinarie qualità. Inizia così a delinearsi nella sua mente
un’idea precisa, una filosofia, del tipo di cucina che intende realizzare.
L’obiettivo
è dare leggerezza, eleganza e digeribilità alle preparazioni.
Decide
che è indispensabile, innanzitutto, abbandonare burro, cipolle, aglio,
soffritti e, in generale, tutto ciò che porta solo pesantezza ai piatti.
Lo
strumento che permette di fare tutto questo, senza rinunciare al gusto, ma anzi
esaltandolo, è proprio l’olio evo. Unito a cotture volte ad esaltare le
potenzialità e a preservare tutte le proprietà nutrizionali degli alimenti.
Segue
un periodo di ricerche e studi, principalmente da autodidatta, sulle materie
prime, sulle tecniche per valorizzarle nel modo migliore e sul modo di
utilizzarle per creare abbinamenti che tendano sempre verso un ideale di
equilibrio ed armonia.
Apre
finalmente il suo ristorante nel 1995, in un piccolo locale in via Vigevano,
per poi trasferirsi dal 2006 nell’attuale sede di via Villoresi 16.
Nel
2008 arriva la stella Michelin. Seguono molti altri premi e riconoscimenti, tra
cui quello di Miglior Tavola dell’Anno per la Guida Critica&Golosa 2015 di
Paolo Massobrio e Marco Gatti.
Dice di
se: “Gli ingredienti principali della mia cucina sono creatività, ricerca e
professionalità. Ma devono essere sempre conditi da tanta passione e duro
lavoro, altrimenti si fa poca strada. Oggi, dopo 40 anni che mi occupo di
cucina, posso dire senza nessuna incertezza che in questo ambito non sei mai
arrivato, perché domani c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare”.( Ristorante:
TANO PASSAMI L'OLIO)
Terry Giacomello
Terry
Giacomello é un cuoco, una persona che ha fatto della sua professione, una
delle fonti d’ispirazioni della sua vita.
Questo
suo amore è nato fin da piccolo nella piccola locanda gestita dai
suoi
genitori, nella quale ha cominciato a muovere i primi passi “gastronomici”...ma
poi non contento, ha cominciato e mettersi in giogo altrove e di girare il
mondo, non è mai stanco.
E’
stato in Francia, Spagna, Brasile, Belgio ed i chilometri vanno di pari passo
alla sua voglia si sapere, di scoprire ingredienti nuovi, perchè il mondo è
tanto grande e bisogna darsi la possibilità di conoscerlo. Un pò del suo cuore
però lo ha lasciato in Spagna, dove ha avuto la possibilità di collaborare con
il mentore della cucina moderna, quel Ferran Adria che ha rivoluzionato il
nostro lavoro attraverso sudore, sacrificio e tanto, tantissimo studio, perchè
fermarsi non è mai caratteristica dei migliori, si sbaglia si, ma se ne fa
tesoro e si riparte, con l’umiltà e la voglia che ti ha permesso di partire
all’inizio.
Terry
ha un amore sconfinato per il suo lavoro e chiunque possa trovarsi a scambiare
due parole con lui, lo capisce subito...emana cucina da ogni poro, ma non è di
quei personaggi pesanti...frustrati, che hanno solo il loro lavoro nella vita;
lui ha il sorriso sempre in tasca, la simpatia e la protezione verso i suoi
collaboratori, perchè “squadra è squadra” sempre.
Il suo
cuore è però il custode di un sogno, quello che giornalmente lo spinge a
combattere per realizzarlo... un ristorante gourmet che gli permetta di
esprimersi a 360° come molti suoi grandi colleghi hanno avuto la fortuna di
avere. E non molla mai,perchè questo suo sogno poi, ha contagiato anche chi ha
intorno che lo incitano ad andare avanti. il suo C.V. poi è lì che non aspetta
di essere letto.
Con
l’umiltà che lo contraddistingue, è sempre lì, pronto con la sua speranza di
non gettare mai la spugna. Nei suoi piatti si notano poi fantasia, colore,
innovazione e voglia di distinguersi da molti suoi colleghi.. Presentare cose
uniche, senza il solito copia incolla, ma studiare, capire e cucinare. Questo è
Terry.( Ristorante: INKIOSTRO)
Yoji Tokuyoshi
Yoji
Tokuyoshi nasce in Giappone precisamente nella prefettura di Tottori il 1977 in
una famiglia di farmacisti, ambito nel quale come per i suoi altri due fratelli
gemelli c'é giá una carriera pronta ad attenderlo. Ma il giovane Yoji ha piani
diversi per il suo futuro ed é cosí che trasferitosi a Tokyo inizia una scuola
di cucina che lo porta a lavorare in ristoranti Italiani nella capitale
Giapponese.
Yoji
non sembra accontentarsi di un'esperienza non in prima persona, ed ecco quindi
che decide presto di intraprendere il viaggio verso quella terra lontana alla
ricerca di
un'esperienza autentica. Qui dopo delle prime
difficoltá che lo stavano quasi spingendo ad un precoce ritorno a casa approda
alla corte di Massimo Bottura in un' Osteria Francescana con ancora
"solo" una Stella Michelin.
All'interno
della Brigata di Massimo Bottura Yoji riesce presto a farsi notare e arrivare
alla posizione di Sous Chef, posizione che tiene fino alla sua dipartita ad
inizio 2014, in questi nove anni i successi ottenuti con l' Osteria Francescana
sono impressionanti, il ristorante guadagna d' apprima l' ambita seconda stella
fino ad ottenere addirittura la terza a fine 2011, (settimo ristorante in
Italia).
Il suo
percorso da Sous Chef durerá altri tre anni durante i quali Yoji rimane al
fianco di Massimo Bottura arrivando insieme nel podio mondiale ricevendo il
riconoscimento come terzo miglior ristorante al mondo secondo la Guida San
Pellegrino.
Ad
inizio 2014 inizia un anno molto importante per Yoji che lo vuole peregrinare
in giro per il mondo per scoprire che cosa vuole fare da grande, é durante questo
periodo che dopo aver preso in considerazione diverse opzioni tra i tanti paesi
e le innumerevoli cittá sceglie Milano per aprire il suo ristorante. Milano é
la cittá italiana con piú residenti internazionali e centro nevralgico di
affari con il passaggio in cittá di una clientela eterogenea.( Ristorante:
TOKUYOSHI)
Wicky Priyan
Nasce
42 anni fa nel piccolo villaggio di Ganpaha in Sri Lanka, in una famiglia di
medici ayurveda da generazioni. Incastonato nella natura, ancora oggi non c’è
luce elettrica. La madre di Wicky si alzava prima dell’alba per preparare da
mangiare a lui e i suoi fratelli, prima di andare a scuola dopo un lungo
viaggio quotidiano. “Tutti i profumi della sua cucina, dalle erbe al brodo –
ricorda lo chef – mi sono entrati dentro, determinando poi quella che sarebbe
stata la mia strada...”.
Poi
sono iniziati i viaggi in Giappone, dove ha coltivato le arti marziali e ha
appreso la lingua, rivelatasi poi del tutto fondamentale per imparare dai
maestri di cucina. Ha poi studiato criminologia all’Università di Colombo,
fatto il bodyguard (anche di Michael Jackson), ha viaggiato per il mondo
continuando a coltivare la passione per la cucina: da Keller a Bali e da
Sushikan Nishiazabuha ha imparato l’arte di usare il coltello in cucina, da
Ducasse l’arte delle salse. Arrivato in Italia, ha trascorso 8 anni da Nobu e
Zero Contemporary Food a Milano. Per aprire il suo primo Wicky’s
nel 2011.
Claudio Sadler
“Cucina
moderna in evoluzione”: è probabilmente questa la definizione che meglio
descrive la filosofia culinaria di Claudio Sadler, chef di fama internazionale
insignito di 2 Stelle Michelin. Milanese di nascita e per spirito, classe 1956,
Claudio Sadler inizia la sua carriera nella Ristorazione una volta terminati
gli studi all'istituto alberghiero aprendo a Pavia la “Locanda Vecchia Pavia”.
In contemporanea, durante la stagione estiva, prende in gestione il ristorante
Vela Blu a Portisco, in Costa Smeralda.
Il
debutto a Milano ha luogo nel 1986, quando apre l'Osteria di Porta Cicca in
Ripa di Porta Ticinese, dove, nel 1991, viene insignito della sua prima Stella
Michelin. Nel 1995 il locale si trasferisce in via Troilo, sempre nella zona
dei Navigli, dove rimane per 11 anni e dove riceve la seconda Stella Michelin
(2002).
La
costante voglia di fare e di mettersi alla prova porta Claudio Sadler ad
affiancare l’attività del ristorante con altri impegni. Nel 1992, infatti, è
tra i fondatori di “Jeunes Restaurateurs d’Europe” (JRE), associazione che
riunisce giovani chef di comprovato talento e abilità con l’obiettivo di
stimolare solidarietà e amicizia. Nel corso degli anni, riceve incarichi di
consulente gastronomico da parte di diverse aziende, tra cui Autogrill e
McDonald’s e da riviste di settore. È stato inoltre Presidente dei ristoratori
milanesi e, dal 2012, è Presidente dell’Associazione Le Soste.
Altra
grande conquista di Claudio Sadler è rappresentata dall’uscita di sei grandi
libri di ricette, editi dalla Giunti, che permettono ai suoi estimatori di
riprodurre nella cucina di casa le preparazioni degustate al ristorante, a cui
è seguito nel 2014 un libro monografico dedicato al pesce pubblicato da Italian
Gourmet per un pubblico professionale.
Uno
spazio speciale tra le numerose attività dello chef, tuttavia, è riservato
all’insegnamento. Nel 2002, infatti, crea “Q.B. centro di cucina
enogastronomico” dove, insieme ad altri validi insegnanti, organizza corsi per
professionisti e appassionati.
Dal
1996 porta il suo nome anche un servizio di banqueting. La stessa cultura
italiana è stata portata dallo chef a Tokyo, dove è stato aperto un ristorante
che porta l’insegna Sadler. Nel 2008 approda a Pechino
dove, in piazza Tienanmen, apre il suo ristorante coadiuvato da due validi
collaboratori.
Nel
2007 Claudio Sadler si trasferisce in via Ascanio Sforza 77, a poca distanza
dal precedente locale. A settembre, apre il Ristorante stellato e viene in
seguito affiancato da un secondo locale, Chic’n Quick Trattoria Moderna,
dedicato a una ristorazione più informale e veloce, ma sempre nello stile del
grande chef. Il locale accoglie anche banchetti ed eventi speciali per gruppi
numerosi. Nello stesso anno aprono anche i due ristoranti all’interno del nuovo
polo fieristico di Rho: “Chic’n Quick”, che offre un pranzo ricercato a chi non
ha molto tempo, con piatti originali e gustosi ma con servizio rapido; e
“Sadler in Fiera”, vero e proprio ristorante, luogo ideale per una pausa pranzo
di autentico relax e piacere. Dall’apertura, nel 2012, il locale “Nobile
Bistrò de Milan” in
Corso Venezia a Milano propone piatti studiati dallo Chef Claudio Sadler solo
per il servizio della sera.
Ernst Knam
Ernst
Knam, classe 1963, tedesco di nascita e milanese d'adozione, dopo numerosi anni
passati nelle cucine dei più grandi ristoranti stellati e di prestigio del
mondo, arriva in Italia ed entra nella cucina di Gualtiero Marchesi come
Maestro Pasticcere, ultimo passo di formazione prima di intraprendere
l'attività imprenditoriale.
Nel
1992 apre infatti la sua ormai storica pasticceria in via Anfossi 10 a Milano,
la Pasticceria “L’Antica Arte del Dolce” di Ernst Knam, un mondo dove la
creatività è all'ordine del giorno e che nel 2015 diventa la pasticceria di
“Ernst Knam”.
Ernst Knam
ha ricevuto diversi riconoscimenti internazionali, tra cui: il primo premio
nella sezione Pasticceria al Toque d'Or di Lucerna nel 1988 e 1990, nella
sezione Cuoco dell'Anno si aggiudica il terzo posto al Toque d'Or di Lucerna
nel 1994 e Miglior Pasticceria dell'anno in Italia nel 2004 a Bruxelles.
Spaziando come da sua abitudine nella cucina a 360°, si aggiudica il Campionato
Italiano di Panini a Rimini, il gran finale a Cancun e il premio della giuria
nel Campionato Europeo a Lione nel 2005. Inoltre è stato proclamato Campione
Italiano di Cioccolateria 2009/2010, Campione Italiano di Finger Food nel 2011,
Campione del mondo di Gelateria nella Coppa del Mondo di Gelateria del 2012
come Capitano della Squadra Italiana e Scultore del Cioccolato.
Dal
2012 Knam è entrato a far parte della famiglia di Discovery Italia, diventando
un noto e amato personaggio televisivo conosciuto come "Il Re del
Cioccolato” titolo dell’omonimo programma che lo ha visto protagonista per tre
edizioni. Sempre dal 2012 è giudice sul piccolo schermo, di un altro programma
di Real Time: “Bake Off Italia”, arrivato alla sua terza edizione e attualmente
in onda. Nel 2015 si sono aggiunti, inoltre, i programmi “Che diavolo di
pasticceria!” e “Il Re del Cioccolato - La Scuola”, mentre nel 2016 sarà il
giudice di “Junior Bake Off Italia”, sempre su Real Time.
La
Pasticceria di Knam è caratterizzata per ricercatezza e abbinamenti fuori dal
comune. Le creazioni di Ernst Knam seguono la stagionalità degli alimenti e le
sue interpretazioni di cioccolato, spezie e frutta rendono la sua pasticceria
inconfondibile.
Filippo La Mantia
FILIPPO
LA MANTIA NASCE A PALERMO NEL 1960 e CRESCE IN UNA FAMIGLIA DOVE IL CIBO, COME
IN TUTTE LE FAMIGLIE DEL SUD, HA UNA VALORE ALTISSIMO: LA NUTRIZIONE COME DENOMINATORE
COMUNE DI AMORE, TRADIZIONE, FAMIGLIA E CONVIVIALITA’.
NEL
2001 DECIDE DI FARE IL CUOCO DOPO ANNI PASSATI A CUCINARE PER GLI AMICI,
DURANTE LE VACANZE ED IN TUTTE LE OCCASIONI POSSIBILI. IL CIBO DIVENTA COSI’,
PER FILIPPO, UN MEZZO DI COMUNICAZIONE E DI BENESSERE.
TRASFERITOSI
A ROMA NEL 2001 INIZIA A CUCINARE NELLE CASE PRIVATE, UN PO’ PER GIOCO UN PO’
PER CURIOSITA’. ED E’ PROPRIO QUI E GRAZIE A QUESTA ESPERIENZA CHE CAPISCE COME
IL SUO MODO DI “FARE CUCINA” PIACE TANTO ALLA GENTE, A PRESCINDERE DAL LORO
STATO SOCIALE.
INIZIA
COSI’ UN NUOVO PERCORSO E FILIPPO DIVENTA CONSULENTE PER UN PICCOLO RISTORANTE
DELLA CAPITALE. ANCORA NON ESPERTO DI CUCINA PROFESSIONALE E NON AVENDO MAI
LAVORATO IN BRIGATA, LA MANTIA DECIDE DI STUDIARE PER COMPRENDERE MEGLIO COME
FUNZIONA UN “LUOGO” COME IL RISTORANTE, UNA REALTA’ TOTALMENTE DIFFERENTE DALLE
CASE PRIVATE DOVE IL SUO RUOLO ERA PIU’ DA “AMICO” CHE DA CUOCO.
E’
COSI’ CHE APRE IL RISTORANTE E LUI INTRAPRENDE PER LA PRIMA VOLTA QUELLO
DIVENTERA’ POI IL SUO VERO LAVORO E LA SUA GRANDE PASSIONE, GRAZIE ALLA
PASSIONE CHE, TRAMITE I SUOI PIATTI, E’ RIUSCITO A TRASMETTERE AI CLIENTI E CHE
HA FATTO SI’ CHE IL RISTORANTE IN POCO TEMPO SIA DIVENTATO UN PUNTO DI
RIFERIMENTO A ROMA.
NEL
2003 DECIDE DI INTRAPRENDERE UNA NUOVA AVVENTURA: LASCIA IL RISTORANTE PER
AIUTARE UNA SUA CLIENTE (POI DIVENTATA MOLTO AMICA) SUPPORTANDOLA NELL’APERTURA
DI UN RESORT CON SPA NELL’ISOLA DI JAVA IN INDONESIA. UN’ESPERIENZA UNICA CHE
HA LASCIATO IN FILIPPO UN’IMPORTANTE EXPERTISE E LA CONSAPEVOLEZZA CHE QUALCOSA
L’AMORE PER LA CUCINA, QUELLA CASALINGA E CON I PROFUMI E SAPORI DELLA
QUOTIDIANITA’ STAVA INIZIANDO A CRESCERE FINO A DIVENTARE PARTE DI LUI.
E’ IN
QUESTO PERIODO CHE NASCE IN LUI LA CONCEZIONE DI CUCINA COME ELEMENTO
FONDAMENTALE PER INCURIOSIRE LE PERSONE ATTRAVERSO UN’IDEA MOLTO PERSONALE DI
CIBO: “SE IL CUOCO NUTRE LE PERSONE IN MANIERA SEMPLICE E FACILE, LORO
PERCEPIRANNO IL PROGETTO CON GIOIA E VORRANNO TORNARE E PARLARNE”.
L’ESPERIENZA,
QUELLA COMPLESSA E PIENA DI TECNOLOGIA O DI SCIENZA, RIMANE UNA UNA STORIA,
FORSE, SINGOLA. PIACEVOLE MA NON RIFACIBILE E QUINDI NON ASSIMILABILE COME
QUOTIDIANO MA COME UNICA.
TORNATO
DA JAVA LA MANTIA VIENE CONTATTATO PER RISOLLEVARE LE SORTI DI UN RISTORANTE
NEL PIENO CENTRO DI ROMA. E ANCHE IN QUESTO CASO NON SI SMENTISCE. LA PASSIONE
PER LA CUCINA, CHE STA DIVENTANDO LA SUA VITA, GLI PERMETTE DI FARE UN GRANDE
LAVORO E DI CONOSCERE MOLTE PERSONE.
ORA LA
GENTE LO RICONOSCE PER STRADA E, ATTRAVERSO I SUOI PIATTI, INIZIA A
CONSIDERARLO UN “CUOCO”.
NEL
2007 FILIPPO LASCIA IL RISTORANTE E SI TRASFERISCE PER UNA STAGIONE IN COSTA
SMERALDA, DOVE ACCETTA L’INVITO DEL SAFINA, RISTORANTE ALL’INTERNO DEL PEVERO
GOLF CLUB: UNA STAGIONE, PIENA DI DIFFICOLTA’, MA CHE HA DATO A LA MANTIA E AL
SUO STAFF MOLTISSIME SODDISDAZIONI E OTTIMI RISULTATI.
E’
PROPRIO IN SARDEGNA CHE INCONTRA E CONOSCE I PROPRIETARI DI UN GRANDE ALBERGO
ROMANO E ACCETTA LA LORO PROPOSTA DI COLLABORARE PER LORO ED APRIRE UN NUOVO
RISTORANTE AL PROPRIO INTERNO… UN SUCCESSO SENZA PRECEDENTI. UN GRANDE LAVORO,
UNA GRANDE BRIGATA, UN GRANDE GRUPPO, ED E’ COSI’ CHE L’ABERGO IN POCO TEMPO
DIVIENE IL CENTRO DELLA SOCIALITE ROMANA.
MA
ARRIVA IL 2103 E LA MANTIA DECIDE DI INTRAPRENDERE UNA NUOVA AVVENTURA. LASCIA
ROMA PER TRASFERIRSI A MILANO E RINIZIARE, ANCORA UNA VOLTA, DA CAPO.
QUI,
INSIEME AL SUO SOCIO, DECIDE DI REALIZZARE IL SOGNO DI UNA VITA DA CUOCO:
APRIRE IL SUO RISTORANTE!
NE
NASCE UN GRANDE LUOGO DOVE LE PERSONE POSSONO TROVARE QUELLO CHE CERCANO. ZONA
RELAX, ZONA COLAZIONI, ZONA LUNCH, APERITIVI, MUSICA, RISTORANTE ALLA CARTA,
PRIVEE, LIBRERIE E MUSICA, UN MERAVIGLIOSO SPAZIO DOVE PUO’ ACCADERE DI TUTTO.
SEMPRE
PRESENTE PER IL SOCIALE, LA MANTIA, PARTECIPA A NUMEROSI EVENTO BENEFICI. PER
LUI “ATTRAVERSO IL CIBO I CUOCHI DEVONO POTER DARE SEMPRE E COMUNQUE A TUTTE
QUELLE PERSONE CHE HANNO BISOGNO”
FILIPPO
LA MANTIA IN POCHE PAROLE:
NON AMA
PARLARE DI QUELLO CHE E’ STATO E VIVE SEMPRE ALLA GIORNATA.
IL SUO
MOTTO E’: “OGNI GIORNO E’ IL PRIMO GIORNO”.
UNA
DELLE POCHE CERTEZZE CHE HA NELLA VITA E’ IL SUO “ESSERE SICILIANO”,
PALERMITANO AL 100%, SENZA ENFASI E SENZA FOLKLORE, SOLAMENTE FELICE DI ESSERE
NATO A PALERMO E DI AVER VISSUTO ANNI DI GRANDE CRESCITA CULTURALE E
PROFESSIONALE.
HA UNA
FIGLIA, CAROLINA, DI 9 ANNI.
APPASSIONATO
DA SEMPRE DI MOTO E DI MACCHINE, HA ANCHE REALIZZATO NUMEROSI SERVIZI PER
TESTATE GIORNALISTICHE SPECIALIZZATE DI MOTORI.
LA MOTO
E’ UNA PASSIONE ENORME E LE MACCHINE IL RIFUGIO DOVE NASCONDERSI PER STARE IN
PACE E GODERSI LA STRADA.
IL SUO
NON VOLERSI IDENTIFICARE IN QUALCUNO LO RENDE LIBERO DI MUOVERSI COME VUOLE.
Norbert Niederkofler
Norbert
Niederkofler e la sua famiglia avevano un piccolo hotel nell’Alto Adige e lui
trascorreva molto tempo in cucina. Già da piccolo però sognava di girare il
mondo, così ha seguito i corsi alla scuola alberghiera al Tegernsee, in
Germania e poi ha proseguito la sua formazione in Italia e nei ristoranti più
rinomati di Londra, Zurigo, Milano... le sue esperienze più rilevanti furono da
Eckart Witzigmann a Monaco di Baviera e David Bouley a New York. Lì ha imparato
che la perfezione si ottiene grazie al rispetto della natura e la qualità dei
prodotti senza i quali non si può fare nulla di buono.
Norbert
dice della sua cucina: „La varietà sta nel mescolare la semplicità. Il prodotto
migliore è un presupposto di base. Il mio impegno gastronomico si spiega con il
rispetto del prodotto e l'arte di valorizzarlo al massimo usando il metodo di
cottura giusto. Il risultato deve essere "visibile" sia nel sapore che
nell'estetica, delicato, semplice ma sorprendente. La leggerezza si può vedere
e gustare”.( Ristorante stellato Michelin St.
Hubertus)
TASTE of Milano
Presso: The Mall
Piazza Lina Bo Bardi
Milano
7° edizione
Dal 19 al 22 maggio 2016
Biglietto: 16 euro
Visitato il 21/05/2016
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