Un 1° Maggio di visite: Acquario,
Pietà Rondanini, collezione Monzino e Auto da sogno - Milano
A spasso per Milano……..!!!!!
Approfittando
di alcuni musei gratuiti, essendo la prima domenica del mese, abbiamo visitato
tre “cose” decisamente interessanti situate in altrettante splendide location.
Partiamo
dall’ Acquario Civico.
L’
ingresso era gratuito per festeggiare i 110 anni dell’ apertura avvenuta nel
1906.
È
ospitato in uno splendido edificio liberty che con i suoi fregi e maioliche
racconta all'esterno il suo contenuto. È situato accanto all'Arena civica e ai
margini del Parco Sempione, di cui riproduce l'architettura ellittica.
L'attuale assetto dell'edificio e delle vasche è frutto della ristrutturazione
(2003-2006) che ha restituito l'Istituto, nella sua nuova veste, ai visitatori
e alla cittadinanza.
L'Acquario
civico di Milano fu istituito nel 1906, nell'ambito dell'Esposizione
Internazionale di Milano. È il terzo acquario più antico d'Europa.
Posizionato
nell'attuale area del Parco Sempione, in pieno centro, è stato oggetto per 3
anni di un lungo restauro che ha riportato l'esterno all'antico splendore e ha
completamente rinnovato gli interni con nuove vasche, pur mantenendo
l'interesse originale: offrire una dettagliata visione degli ambienti acquatici
d'acqua dolce e marini italiani.
Ospita
38 vasche con oltre 100 diverse specie di pesci ed anfibi, che vivono in
ambienti naturali perfettamente ricostruiti, dall'Amazonia al Mediterraneo.
Presso
l’Acquario ha sede anche l’Istituto Tethys che si occupa di ricerca scientifica
sui cetacei, la tutela dell’ambiente marino, formazione professionale,
divulgazione e sensibilizzazione sulla vita dei cetacei.
Interessante
e……istruttivo.
A
seguire, al Castello Sforzesco, visita alla Pietà
Rondanini.
Ultima
opera, non finita, di Michelangelo Buonarroti (1475-1564), la Pietà Rondanini è
testamento e meditazione del vecchio artista sulla morte e la salvezza
dell’anima. In quest’opera lo scultore rinuncia alla perfezione del corpo e
alla sua eroica bellezza, trasformando il Cristo morto in emblema di
sofferenza. La posizione dei corpi di Maria e Gesù ad altezze diverse sembra
suggerire l’intrecciarsi di più momenti della vicenda di Cristo: deposizione
dalla Croce, seppellimento, addirittura Resurrezione, nel dissolvimento del corpo
del Figlio nell’abbraccio materno. Lasciata incompiuta per la morte di
Michelangelo, la Pietà è testimonianza degli ultimi anni del genio.
Dal
2 maggio 2015 si può vedere la Pietà nel nuovo museo, allestito nell'antico
Ospedale Spagnolo nel Cortile delle Armi del Castello Sforzesco.
Il
nuovo museo, realizzato nell'antico Ospedale Spagnolo del Castello Sforzesco,
in un affascinante spazio mai aperto al pubblico prima d'ora, è dedicato
all’ultimo capolavoro di Michelangelo.
L’Antico
Ospedale fu realizzato per i soldati della guarnigione spagnola del Castello
nella seconda metà del ‘500, pochi anni dopo il momento in cui Michelangelo a
Roma lavorava alla Pietà Rondanini.
Estremo
capolavoro e ultima creazione incompiuta del maestro, la Pietà è un’opera drammaticamente
singolare, dotata di un senso che trascende la bellezza in quanto espressione
dell’amore umano: racchiude infatti in un unico blocco di marmo le figure del
Cristo e della Vergine, quasi fuse in un unico abbraccio.
A
un visitatore del nuovo Museo della Pietà Rondanini potrà quasi sembrare che la
Pietà e gli spazi dell’antico Ospedale Spagnolo si attendessero reciprocamente
da tempo. Per secoli tuttavia l’ultimo capolavoro dell’artista si è spostato da
un luogo all’altro, quasi nell’oblio, fino a quando nel 1952 la scultura venne
acquistata dal Comune di Milano ed esposta nel 1956 in occasione della
riapertura dei Musei del Castello nel secondo dopoguerra. Opera eccezionale
all’interno della produzione di Michelangelo, la Pietà Rondanini rappresenta il
testamento spirituale del maestro, intento a scolpirne i tratti sino a pochi
giorni prima della morte, avvenuta nel 1564. L’opera incompiuta fu ritrovata
nella sua abitazione romana, ma se ne persero poi le tracce per lunghi anni,
fino a quando ricomparve presso l’abitazione del marchese Giuseppe Rondinini
(questa la denominazione corretta), raffinato collezionista romano. Da lì visse
un lungo avvicendarsi di passaggi di proprietà per trovare solo oggi la giusta,
completa valorizzazione, attraverso la creazione di un nuovo museo
completamente dedicato, nel quale emerge con forza la sua potenza iconica e
drammatica.
Da
restare…..”esterefatti” di fronte a tanta bellezza.
Poco
distante c’è ancora il tempo per una visita al Museo degli strumenti musicali e in particolare alla collezione Monzino.
Nel
2000 la collezione del Museo si amplia grazie alla donazione di Antonio
Monzino: la raccolta di famiglia, liutai milanesi (1700- 1900). Questa raccolta
è composta per lo più da strumenti a corda e ad arco. La maggior parte degli
strumenti è di produzione propria e cinque pezzi in particolare risalgono
all'epoca barocca. Curiosità della collezione sono gli la chitarra-arpa o il
terzetto (chitarra con due mandolini affiancati).
L'esposizione di apre proprio con questa collezione, dislocata in due sale (34, 35): una dedicata alla visione degli strumenti e l'altra dedicata alla didattica, ovvero alla illustrazione della produzione di uno strumento ad arco, presentando anche i materiali utilizzati. L'esposizione di strumenti musicali del Castello Sforzesco è sempre rimasta nella città nella quale è nata e cresciuta, questo è segno di grande sensibilità e rispetto per le opere stesse.
L'esposizione di apre proprio con questa collezione, dislocata in due sale (34, 35): una dedicata alla visione degli strumenti e l'altra dedicata alla didattica, ovvero alla illustrazione della produzione di uno strumento ad arco, presentando anche i materiali utilizzati. L'esposizione di strumenti musicali del Castello Sforzesco è sempre rimasta nella città nella quale è nata e cresciuta, questo è segno di grande sensibilità e rispetto per le opere stesse.
E’
molto interessante vedere all’ opera questi grandi artigiani che,
nello spazio museale e in particolare in
queste due sale, illustrano le fasi costruttive di uno strumento ad arco e
presentano i diversi materiali che vengono impiegati nella liuteria.
Esperienza
“unica”.
In
mostra nel cortile di Palazzo Serbelloni auto d’epoca che saranno battute
all’asta da Sotheby’s a Monaco a metà maggio: tra le altre, una Ferrari spider
che parte da una base di 19 milioni di euro. L’esposizione «Automobili da
collezione» è stata presentata in anteprima a Milano: il progetto itinerante,
dopo aver toccato il capoluogo lombardo, farà tappa anche nel Principato di
Monaco, a Londra e Ginevra
Sei
automobili da sogno in mostra per un solo giorno, il primo maggio, da RM
Sotheby’s a Milano, a Palazzo Serbelloni in Corso Venezia 16. Collezionisti e
appassionati hanno potuto ammirare da vicino le vetture.
Al centro dell’attenzione, a Milano, c’era sicuramente la Ferrari 275 GTS/4 NART Spider del 1968, una delle sole dieci Nart Spiders prodotte: un'auto che non solo ha il certificato di Ferrari Classiche ma è anche l'unica consegnata nuova in Europa. È la terz’ultima della serie 275 Ferrari ed è presentata in rosso metallizzato scuro con interni beige. Il suo valore? E' stimato intorno ai 19 milioni di euro. Una cifra che la rende una delle più pregiate vetture offerte in asta nel 2016. Un’altra star in mostra a Milano, è la storica Ferrari 340 America Barchetta del 1951: mantiene il suo motore originale ed è riconosciuta come una delle prime del blocco V-12 racing Ferraris, telaio n° 0116/A.
Un modello venduto nel 1951 a Pierre Louis Dreyfus, imprenditore ed eroe della Seconda Guerra Mondiale, che partecipò alla di 24 Ore Le Mans, e fu guidata da Luigi Chinetti, fondatore di Ferrari’s North American Racing Team e pilota di valore. Il valore stimato è 7,5 milioni di euro. E poi ancora: la Mercedes-Benz 300 SL Gullwing del 1955, l’Alfa Romeo 6C 2500 Super Sport Cabriolet del 1949 e la Ferrari Daytona 365 GTS/4 Spyder del 1972.
Al centro dell’attenzione, a Milano, c’era sicuramente la Ferrari 275 GTS/4 NART Spider del 1968, una delle sole dieci Nart Spiders prodotte: un'auto che non solo ha il certificato di Ferrari Classiche ma è anche l'unica consegnata nuova in Europa. È la terz’ultima della serie 275 Ferrari ed è presentata in rosso metallizzato scuro con interni beige. Il suo valore? E' stimato intorno ai 19 milioni di euro. Una cifra che la rende una delle più pregiate vetture offerte in asta nel 2016. Un’altra star in mostra a Milano, è la storica Ferrari 340 America Barchetta del 1951: mantiene il suo motore originale ed è riconosciuta come una delle prime del blocco V-12 racing Ferraris, telaio n° 0116/A.
Un modello venduto nel 1951 a Pierre Louis Dreyfus, imprenditore ed eroe della Seconda Guerra Mondiale, che partecipò alla di 24 Ore Le Mans, e fu guidata da Luigi Chinetti, fondatore di Ferrari’s North American Racing Team e pilota di valore. Il valore stimato è 7,5 milioni di euro. E poi ancora: la Mercedes-Benz 300 SL Gullwing del 1955, l’Alfa Romeo 6C 2500 Super Sport Cabriolet del 1949 e la Ferrari Daytona 365 GTS/4 Spyder del 1972.
Splendida
location, in perfetta sintonia al livello di autovetture esposte.
Acquario Civico di Milano
Viale G. B. Gadio n. 2
Milano
Tel.
02 8846 5750
ORARI
/ OPENING TIMES:
Martedì-Domenica
/ Tuesday-Sunday 9.00-17.30 (ultimo ingresso / last admission 17.00)
Chiuso lunedì / Monday closed
BIGLIETTI / TICKETS:
€ 5,00 Biglietto intero /
Full price
€ 3,00 Biglietto ridotto /
Reduced
_____________________________________________________________________
Museo Pietà Rondanini-Michelangelo
Castello Sforzesco
Milano
Tel. 02.88463703
Orari:
martedì-domenica 9-17.30
(l'ingresso è consentito fino alle ore 17)
Tariffe museo:
Biglietto Intero € 5,00
Biglietto Ridotto € 3,00
________________________________________________________________________
Museo degli strumenti musicali
Collezione Monzino.
Castello Sforzesc
Milano
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Sotheby’s
Palazzo Serbelloni
Corso Venezia n. 16
Milano
Il 30 aprile e il 1° maggio
__________________________________________________________
Visitati il 01/05/2016
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