Incontro con Roberto VECCHIONI -
Milano
La vita che si ama. Storie di felicità.
Roberto Vecchioni, classe
1943 è un cantautore, paroliere,
scrittore, poeta, insegnante, attore e…….interista !!!!
L’occasione per un piacevole
incontro, uno dei tanti avvenuti nell'arco di tanti anni al seguito del "professore" , è stata la
presentazione del suo ultimo sforzo letterario: il libro intitolato “La vita
che si ama. Storie di felicità” presso la libreria Feltrinelli di piazza
Piemonte a Milano che si è tenuta il 6 aprile.
Quattro battute sul tempo trascorso, sui concerti e sull' Inter.
Quattro battute sul tempo trascorso, sui concerti e sull' Inter.
Accompagnato dalla moglie Daria
Colombo, da uno dei figli e dal fido manager Mancuso, la presentazione è stata
l’occasione per percorrere tutta una vita dedicata alla musica e non solo.
Uomo di grande cultura, tanto da
essere candidato al Premio Nobel, ottimo scrittore e grande insegnante:
parlando con un suo ex allievo che ha seguito il corso tenuto dal “professore”
presso l’ Università di Pavia nell’anno 2014-2015 sul tema: "Donne, madri,
prostitute nelle canzoni di Fabrizio De Andrè", traspare evidente la
capacità di Roberto di dialogare con i ragazzi e di catturare la loro
attenzione.
Oggi presso la stesse sede tiene
lezioni sul tema: "Canto e canzone d'autore: La scuola genovese (Umberto
Bindi, Bruno Lauzi, Fabrizio De Andrè, Ivano Fossati, Gino Paoli, Sergio Endrigo,
Luigi Tenco)".
Detto ciò veniamo al libro: “Qui sono
proprio io. Nel passato, nel presente e nel futuro”. Con questa dichiarazione
d’intenti di lampante chiarezza Vecchioni apre un’autobiografia atipica, da cui
sono esclusi i ricordi della lunga carriera musicale. Il libro si propone
invece come un excursus su alcuni dei momenti più felici del cantautore,
ritratti attraverso istantanee, dense di richiami lirici, da cui emerge –
trionfante - lo sconfinato amore verso i quattro figli, ai quali il testo è dedicato.
La vita che si ama non è soltanto un’autobiografia,
ma soprattutto una riflessione artistica sullo scorrere del tempo e sulla
necessità di non subire la vita, un compendio di consigli, elargiti ai figli,
sull’arte di catturare la felicità governando quello che Vecchioni definisce il
tempo verticale.
In antitesi alla nozione lineare del tempo fisico,
che domina il nostro vissuto psichico, fagocitando tutti i trascorsi per
relegarli nell’oblio, il tempo verticale è invece costituito dalla somma verso
l’alto – il futuro - di tutti i momenti felici del passato. Rivivendoli
continuamente nel presente, essi si cristallizzano nell’anima, cucendo un abito
mentale infinitamente propeso verso il piacere.
L’autore infatti non crede alla transitorietà della
felicità, ritenendo che essa esista ab aeterno e proceda in parallelo lungo
rotaie esterne a noi. Il compito di ogni uomo sta nel provare a ricalibrare il
proprio percorso di vita per condurlo su tali binari, diretti verso un ideale
passato che non fugge mai, dove il futuro è immaginazione creativa coincidente
con il presente, in un allenamento per possedere il tempo.
Date certe premesse, diventa ovvia la scelta di
narrare gli eventi non seguendo un ordine cronologico. Il testo è suddiviso in
tredici lettere immaginarie da spedire ai figli, in cui sono narrati episodi –
sovente romanzati a detta dell’autore stesso – in apparenza secondari.
Queste vicende tuttavia contengono gli attimi di
massima felicità della vita di Vecchioni, dei momenti di cui si serve di continuo
per dare una rotta positiva alla propria esistenza. In ognuno dei tredici
capitoli compare un personaggio significativo, come per esempio lo studente
impreparato all’esame di maturità, perdonato in quanto inguaiato da pene
d’amore. Il più toccante – e il più lungo - è riservato al ricordo di Aldo, il
padre, ”insegnante napoletano, inguaribile donnaiolo e maniaco del gioco
d’azzardo”, di cui celebra l’imperturbabile ed eterna serenità. Affettuose
anche le pagine dedicate alla madre, la cui dolcezza continua ad ispirare la
vita del cantautore. Tra gli episodi immaginari il più riuscito, denso di
momenti comici, è sicuramente il fantastico incontro a scacchi in cui Vecchioni
sfida Chomsky.
A chiudere le lettere troviamo inoltre i testi
delle canzoni dedicate ai figli. La preferita di Vecchioni è Quest’uomo, la
meno conosciuta, in cui il cantante grida, senza vergogna, l’incapacità
fisiologica di stare lontano da Edoardo, Arrigo, Carolina e Francesca, la
fortunata prole, per cui ringrazia Daria, la moglie e l’artefice dei quattro
capolavori.
Un viaggio personale imprescindibile per i seguaci
del prof. di greco e latino, un’autobiografia impreziosita da squarci letterari
ricchi di citazioni classiche, soprattutto Saffo, ma anche e soprattutto un
manuale su come imbrigliare la felicità, un’ode, immaginiamocela cantata,
all’irripetibilità della vita.”
Terminata la presentazione,moderata da Dalia Oggero, durata1 ora e mezza, tanti dediche agli ammiratori e tra
questi, non poteva mancare qualche “fan” neroazzurro come l’ ex amministratore
delegato Ernesto Paolillo.
Due battute sulla nostra
“beneamata”, ricordi di incontri avvenuti più o meno recentemente e i saluti
per un “arrivederci” a presto.
Cordiale e disponibile come
sempre il “professore” è riuscito ad incantare tutti anche in questa occasione.
Dopo una pizza Da Ciro in via
Marghera facciamo ritorno a casa con il ricordo di questa piacevole serata
trascorsa tra aneddoti e storie di vita.
PS, La recensione è di Matteo Rucco ed
è tratta dalla rete.
Incontro con Roberto VECCHIONI
La Feltrinelli Librerie
Piazza Piemonte, 2/4
Milano
Tel.02 4335 4250
Visitato in serata il 06/04/2016
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