Consigli di viaggio: ISTANBUL –Turchia
Tra i sapori e i profumi della Istanbul
Asiatica.
Una breve vacanza tra Natale e Capodanno: partenza
il 28 dicembre da Milano Malpensa con volo diretto Turkish Airlines con
destinazione Istanbul aeroporto SABIHA GOKCEN situato nella parte asiatica.
A Malpensa inganniamo l’attesa con una colazione e
spuntino nel nuovo Oldani caffè: prezzi abbastanza elevati ma servizio e
prodotti all’ altezza.
Dopo poco più di due ore di volo atterriamo a
Istanbul e troviamo i parenti che qui risiedono ad attenderci per condurci in
35 minuti al nostro Hotel: il Suadiye, ottima struttura affacciata sul mare e
trattata nel post n°173.
Abbiamo optato per la soluzione asiatica perché le
strutture alberghiere sono più convenienti di quelle situate nella parte
europea e di conseguenza conviene scegliere di atterrare all’ Internazional
Airport SABIHA GOKCEN situato anch’ esso in Asia.
I tempi di percorrenza per gli spostamenti in
questa metropoli di 15 milioni di abitanti sono sempre relativi: il traffico è
impressionante e in auto ogni spostamento verso i principali punti di interesse
può variare dai 30 minuti alle 2 ore.
Per raggiungere la parte europea meglio servirsi
dei battelli, del metrò o del treno: in auto diventa estenuante.
Taxi e auto sono l’ideale per muoversi nella parte
asiatica, meno conosciuta, ma non per questo meno affascinante.
Di fronte al nostro albergo si possono ammirare le Princes
Islands e, tempo permettendo, passeggiare
lungo il lungomare per una quindicina di chilometri in un parco
….infinito.
Tra una cosa e l’ altra si è fatta ora di cena e
per cominciare, a pochi metri dal nostro hotel, ci avviamo al ristorante: il
GALATALI Balik Suadiye trattato nel post n° 175.
Si sale all’ ultimo piano di una palazzina e si raggiunge
il locale dotato di una stupenda veranda con deliziosa vista sul mare e sulle
isole.
Ottima cena
e, dopo una passeggiata, tutti a letto a riposare.
Al risveglio una buona e abbondante colazione in
Hotel e poi via alle escursioni.
Il tempo non è dei migliori: pioggia e raffiche di
vento.
L’ idea è quella di andare al Gran Bazar (già visitato ma per me resta sempre affascinante) situato
nella parte europea. Il mare agitato non ci permette di prendere il battello,
tuttavia non ci scoraggiamo e abbiamo così modo di provare il treno che
attraversa il nuovo tunnel sotto il Bosforo e che passa a meno di 62 m dal fondo marino ed è il più
profondo tunnel ferroviario sottomarino del mondo.
Inaugurata a fine 2013, la linea corre per 13,6
chilometri (1,4 sott'acqua), tra una costa e l'altra della metropoli turca.
Battezzata Marmaray, dove "ray" è la
parola turca per indicare la ferrovia è un’ opera fantastica: siamo rimasti
sconvolti dalla pulizia nelle stazioni, nei lunghi corridoi e dei treni.
Rigidi controlli fanno si che tutti obliterino il
biglietto nelle apposite macchinette, niente mendicanti, drogati,
alcolizzati………………praticamente l’ opposto di quello che si vede a Milano, Roma,
Napoli etc. etc.
Basta volere………..! Ma,mi viene da pensare che
forse…siamo noi il terzo mondo.!!!!!!
Destinato ad alleggerire il traffico su gomma, ma
anche a ridurre notevolmente il numero di passeggeri del
servizio di traghetti cittadini, il Marmaray in 15 / 20 minuti ci porta in”
Europa”.
Decidiamo di rivedere la Moschea Blu che in
precedenti viaggi nella capitale Ottomana non avevamo avuto modo di visitare
all’ interno per le lunghe code di attesa.
Tratto da Wikipedia: “Universalmente
è conosciuta come la Moschea Blu. Il suo nome deriva dalle 21.043 piastrelle di
ceramica turchese inserite nelle pareti e nella cupola. È infatti il turchese
il colore dominante nel tempio. Pareti, colonne e archi sono ricoperti dalle
maioliche di İznik (l'antica Nicea), decorato in toni che vanno dal blu al
verde.
Rischiarate dalla luce che filtra da 260 finestrelle, conferiscono alla
grande sala della preghiera un'atmosfera suggestiva quanto surreale. La Moschea
Blu, che risale al XVII secolo, è anche l'unica a poter vantare ben sei
minareti, superata in questo solo dalla moschea della Ka'ba, alla Mecca, che ne
ha sette. Tale particolarità architettonica è dovuta, secondo una storia
popolare, ad un fraintendimento: l'espressione delle manie di grandezza del
sultano Ahmed I, non potendo eguagliare la magnificenza della moschea di
Solimano né quella di Hagia Sophia, non trovò soluzione migliore per cercare di
distinguerla che i minareti in oro; L'architetto fraintese però le parole del
sultano, capendo "altı" (in turco "sei") anziché
"altın" (oro). Il sultano aveva una loggia privata a piano superiore,
che poteva essere raggiunta direttamente a cavallo.”
Dopo la visita alla Moschea Blu ci dirigiamo al
Gran Bazar senza disdegnare qualche assaggio dei favolosi dolcetti e del pane
turco.
Tratto da Wikipedia: “Il Grande Bazar d'Istanbul (in turco Kapalı çarşı, lett.
"Mercato coperto") è uno dei più grandi ed antichi bazar del mondo.
Il nucleo del mercato, chiamato Iç
Bedesten, venne realizzato sotto il Sultano Maometto II e fu completato intorno
al 1461. L'area del Bazar è molto estesa e regolare. Misura 300.700 m², con
4.000 botteghe e negozi, unica nel suo genere. Tutta l'area è coperta e,
infatti, il Grande Bazar è chiamato, in lingua turca, Kapalı Çarşı,
letteralmente Mercato coperto.
Il Bazar è sempre affollato e pieno
di turisti per l'intero orario di apertura. Qui si vende ogni genere di spezie,
tessuti e dolci, inoltre si possono trovare anche botteghe artigiane, come ad
esempio quella del calzolaio
Il Bazar è aperto tutti i giorni,
esclusa la domenica e nelle festività religiose islamiche , dalle 8.30 alle
19.00.”
Facendo attenzione e “contrattando” si possono fare
anche ottimi aquisti; marche griffate tarocche ma di ottima fattura come per le
camice, le borse e le maglie.
Sosta Pranzo da Ficcin nel quartiere di Galata per
degustare le specialità Circasse (da non perdere i tortelli in salsa di yogurt
e i dolci).
Dopo pranzo percorriamo İstiklal Caddesi o Viale
Istiklal. Viale dell'Indipendenza: storicamente in francese: Grande Rue de
Péra, e italiano: Gran via di Pera) è una delle più famose strade di Istanbul,
frequentata da circa tre milioni di persone al giorno nel corso dei fine
settimana. Ubicato nello storico distretto di Beyoğlu (Pera), è un'elegante
zona pedonale lunga all'incirca tre chilometri, sulla quale si affacciano
boutique, negozi di dischi, librerie, gallerie d'arte, cinema, teatri, bar, pub,
night club con musica dal vivo, pasticcerie e ristoranti.
Alla fine si giunge in Piazza Taksim, la piazza
principale di Istanbul dove si trova il
Monumento alla Repubblica.
Breve visita anche al più antico Hammam della metropoli.
Breve visita anche al più antico Hammam della metropoli.
Stanchi ma soddisfatti ritorniamo in albergo con un
Dolmuş e cioè il mini autobus che assolve la funzione di taxi collettivo da 8 o
15 posti.
Parte solo quando è pieno ma è decisamente più
economico dei Taxi gialli: sempre meglio contrattare le tariffe per evitare
spiacevoli sorprese.
Aperitivo con un’ ottima bottiglia di Emire-Narince
del 2013, vino bianco dell’ Anatolia dal sapore fruttato e decisamente
interessante.
Cena del Kebab (o Kebap in turco) con parenti e amici al ristorante Sahan
situato a Bagdat Str. (Bağdat cad. No:461 Suadiye / İstanbul Tel: +90 (216) 373
29 39).
Ottimo con diverse portate di carne dagli spiedi
alle braciolette etc.; ottimi gli antipasti; buon servizio e cibo decisamente
di buona qualità.
Trascorsa la serata in compagnia si torna all’
Hotel dopo avere passeggiato per Bagdat str. la via del lusso con negozi e
boutique da fare invidia a quelli delle principali capitali europee.
Il giorno seguente scopriamo che il tempo è sempre
sul piovoso, anzi, qualche fiocco di neve rende ancora più affascinante il
paesaggio.
Le strade restano pulite ma vedere le Moschee con
una patina bianca rende ancora più magico lo scenario della metropoli.
L’ imperdibile colazione, questa volta più
“dietetica”, a base di frutta, per smaltire la cena del Kebap; mica possiamo
esagerare…..dobbiamo metterci in marcia e ripartire.
Dopo avere visitato un tipico mercato ambulante con
sapori e profumi inebrianti andiamo a pranzo dai consuoceri.
Antipasti e il Dolma (involtini di foglie di vite):
delizioso.
Per finire il Baklava il tipico dolce di pasta
filo.
Al pomeriggio, mentre la neve aumenta di intensità,
visita al Palazzo Beylerbeyi o Beylerbeyi Sarayı in lingua turca (Beylerbey =
"signore dei signori") prende il nome da Beylerbeyi sobborgo di
Istanbul sito sulla sponda asiatica del Bosforo. Esso era una residenza estiva
dei sultani ottomani, costruita negli anni 1860, ora ubicata nelle immediate
vicinanze del nuovo ponte sul Bosforo.
Tratto da Wikipedia: “Disegnato in
stile secondo impero da Sarkis Balyan, il palazzo Beylerbeyi ha delle
dimensioni piuttosto contenute rispetto agli eccessi dei precedenti palazzi
Dolmabahçe o Kucuksu.
La vista migliore del palazzo la si
ha dal Bosforo, da dove si ammirano i suoi due padiglioni di balneazione, uno
per l'harem (solo donne) e l'altro per la selamlik (solo uomini). Una delle
stanze più interessanti è la sala di ricevimento, che ha una piscina e una
fontana. L'acqua corrente era molto popolare nelle case ottomane per il suo
suono piacevole e l'effetto di raffreddamento contro il caldo.
Stuoie di cannicci egiziane vennero
usate sul pavimento come isolamento. I lampadari sono di cristallo di Baccarat
ed i tappeti di Hereke.”
Praticamente sotto il Ponte sul Bosforo è un vero e
proprio gioiello che vale sicuramente una visita la di fuori dei soliti
circuiti turistici.
Le foto che seguono parlano da sole:
Terminata la visita, a metà pomeriggio, a poche
centinaia di metri dal Palazzo ci conducono in un Bar/Ristorante affacciato sul
Bosforo; si tratta di un circolo da poco aperto al pubblico sede della Polizia
di Istanbul.
Ci si accredita e sceso qualche scalito ci troviamo
in una stupenda location con favolosa veranda con vista sul Bosforo.
Qui prendiamo il celebre Caffè Turco: il
caffè turco è una tipologia di preparazione del
caffè assai diffusa in Turchia, nella penisola balcanica e nei paesi arabi.
Si prepara facendo bollire dell'acqua in un
particolare bricco dalla forma allungata ("ibrik", solitamente di
ottone). Quando l'acqua bolle, si toglie dal fuoco si aggiunge il caffè
macinato finemente. A seconda delle varie tradizioni e località, possono essere
aggiunte alcune spezie (opzionali) come il cardamomo.
Il caffè così preparato assume una consistenza
"sciropposa" e necessita di qualche minuto di decantazione per far
depositare il sedimento sul fondo delle tazzine: assolutamente da provare.
Altrimenti cosa siete venuti a fare in Turchia……a
bere l’ espresso ?
Dopo un’ altra camminata è l’ ora del tè: ma meglio
del tè che qui vi offriranno in ogni ristorante a fine pasto, provate il Salep.
Se poi avete deciso di raggiungere Istanbul in
questi mesi invernali è l’ ideale per riscaldarsi (come da noi si usa fare con
la cioccolata calda) vi consiglio di assaggiarlo almeno una volta, il Salep
viene servito in tutti i caffé della metropoli e potete trovare anche degli
ambulanti che lo vendono per strada in dei grandi contenitori di rame fumanti.
Per me il migliore che ho assaggiato è quello di
Mado, magari accompagnato da qualche dolcetto.
Il Salep si prepara con del latte bollente in cui
si scioglie una farina ottenuta dalla triturazione dei tuberi delle orchidee
con l’aggiunta di una spruzzata generosa di cannella.
Al ritorno verso l’ Hotel per un po’ di relax ci
viene consigliato un locale: il Viktor Levi ristorante/vineria, anche solo per
un tagliere di formaggi accompagnati da ottimo vino. (Caferağa Mahallesi Moda
Caddesi Damacı Sokak No:4 Kadıköy)
E’ un locale caratteristico e veramente carino all’
interno impreziosito da un giardino stupendo: alla prossima visita ci andrò
sicuramente.
Dopo carne e dolci abbiamo voglia di pesce: la
scelta cade sul Ristorante CUNDA BALIK. (Balik in turco significa pesce: e qui
è….freschissimo!)
Due passi e poi….tutti a nanna.
Il mattino seguente ci accorgiamo che la breve
vacanza volge al termine: facciamo colazione , un parente ci viene a prendere
in Hotel e ci dirigiamo all’ aeroporto.
Sperando che questo mio breve Diario di Viaggio
possa esservi utile, mi auguro vogliate seguirmi sempre numerosi.
Alla prossima.
PS- Altre cose su Istanbul al post n° 88.
Viaggio dal 28 al 31/12/2014
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