Palazzo Luraschi, Milano -MI-
Medaglioni e busti che richiamano i “Promessi Sposi”.
Bella
scoperta nella centralissima corso Buenos Aires a Milano: un portone aperto e
un cortile interno stupendo con al centro un pozzo. Dopo aver chiesto il
permesso alla custode chiediamo di poter entrare nel cortile che è veramente
stupendo e nel quale, alzando lo sguardo si scoprono i busti dei principali
protagonisti de I Promessi Sposi del Manzoni.
Ecco
alcune notizie storiche:
Il palazzo fu eretto in stile eclettico nel 1887 su quello che era un lotto di terreno precedentemente occupato dal lazzaretto di Milano: per salvaguardare uno dei patrimoni della storia milanese, l'ingegner Ferdinando Luraschi, già amministratore del Lazzaretto per conto dell'Ospedale Maggiore, ne riutilizzò alcune colonne per realizzare il porticato del cortile del palazzo, che venne inoltre decorato con medaglioni e busti a tema de I Promessi Sposi. Sono comunque tutt'altro che trascurabili le forme della facciata: il monumentale portale a serliana è sormontato dalla balconata del piano nobile retta mensole dall'aspetto di telamoni, mentre le finestre sono decorate con timpani alternativamente curvilinei e triangolari. Il pian terreno e l'ammezzato presentano una decorazione in bugnato, ripresa nella parte centrale del palazzo. Al piano strada dell'edificio, provvisto di spazi per negozi, subito dopo la costruzione si installa nel 1888 il ristorante Puntigam, noto ed elegante locale alla moda coi tavolini all'aperto che rimarrà attivo fino al 1940.
Nel 2016 l'edificio è stato sottoposto ad un'importante opera di restauro conservativo delle facciate esterne e cortile interno.
La necessità di un lazzaretto.
Il Lazzaretto di Milano venne costruito tra la fine del Quattrocento e l'inizio del Cinquecento fuori da Porta Orientale, come ricovero per i malati durante le epidemie. Era costruito a forma di quadrilatero lungo 378 metri e largo 370 e occupava un'area delimitata dalle odierne via San Gregorio, via Lazzaretto, viale Vittorio Veneto e corso Buenos Aires.
1870: fotografia del Lazzaretto ancora integro, Porta Venezia e il vialone che diventerà corso Buenos Aires.
Nel 1485 la peste tornò a colpire a Milano e si tornò all'idea di realizzare un luogo dove isolare gli infermi. Il 23 gennaio 1486 morì il conte Galeotto Bevilacqua che, seguendo quanto stabilito da suo zio paterno Onofrio, lasciò all'Ospedale Maggiore diverse proprietà da vendersi per realizzare un luogo per i poveri ammalati di peste; nel legato egli indicò anche la posizione della struttura fuori da Porta Orientale in prossimità della chiesa di San Gregorio (in loco et terreno Sancti Gregorii) e stabilì che si dovesse realizzare entro due anni dal suo decesso. Probabilmente la zona fu scelta dal Bevilacqua perché era già presente sul posto un ricovero legato alla chiesa di San Gregorio.
Il
Lazzaretto negli anni 1880, attraversato dalla ferrovia.
Risolte alcune controversie con gli eredi del Bevilacqua, nel 1488 l'Ospedale Maggiore ottenne 6000 ducati da impegnare per l'opera; una commissione confermò l'idoneità del luogo scelto e vennero negati timori di una possibile diffusione della pestilenza tramite aria o tramite le acque che avrebbero circondato il lazzaretto. Venne definito anche un progetto della struttura. In totale avrebbe occupato una superficie di 200 pertiche quadrate e l'accesso sarebbe stato possibile solo attraverso un ponte levatoio; erano previste 280 camere (non separate come nel primo progetto, ma affiancate).
Ogni
camera, quadrata e di lato di otto braccia, avrebbe avuto:
-una
finestra grande con inferriata verso il fossato per poter comunicare con
l'esterno (furono realizzate con larghezza di due braccia e altezza di tre
braccia, pari a 1,20 metri per 1,80 metri)
-un
camino alla francese verso il fossato
-una
latrina
-un
letto in laterizio
Interno del Lazzaretto di Milano nel 1880 ca.
All'esterno
di ogni camera era prevista una pittura sacra. Al centro della struttura
sarebbe sorta una cappella. Infine la struttura sarebbe stata divisa in quattro
parti, le prime tre destinate rispettivamente agli infermi, ai risanati e ai
sospetti, mentre l'ultima, posta verso la città, a medici, speziali, barbieri e
altri addetti. All'ingresso sarebbero state scolpite le insegne ducali e quelle
delle famiglie Parravicini, Bevilacqua, Borromeo e Trivulzio.
Interno
del Lazzaretto di Milano nel 1880 ca.
Il
27 giugno 1488 si diede inizio a quello che era indicato come "Edificio di
Santa Maria della Sanità" (Edificium Sancte Marie Sanitatis) e il 14
novembre i lavori furono affidati ufficialmente a Lazzaro Palazzi con il
compenso annuo di 50 lire imperiali. Il progetto probabilmente fu portato
avanti principalmente dal notaio Lazzaro Cairati che si definiva auctore e
inventore del lazzaretto.
La demolizione del Lazzaretto. |
Terminate
la pestilenza nel 1632, si attuò una disinfezione e il lazzaretto fu reso
all'Ospedale Maggiore. Nel
periodo successivo la struttura fu utilizzata principalmente per scopi militari
e subì vari danneggiamenti e alterazioni. Iniziò anche una serie di adattamenti
per scopi diversi: nel 1780 divenne sede della Scuola di veterinaria e della
guardia daziarie; nel 1790 varie camere vennero adattate come case di lavoro
per i poveri.
PS. Notizie storiche tratte da Wikipedia
Corso Buenos Aires n.1
20124 Milano MI-
Visitato il 12/04/2022
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