Un giorno a Luino -VA-
La più importante località turistica posta sul versante nord-orientale del Lago Maggiore detto “Costa Fiorita”.
DA
NON PERDERE:
- Il mercato di Luino, il più famoso e antico del lago Maggiore nonché uno dei più grandi d’Europa che si tiene ogni mercoledì in Piazza Libertà.
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Palazzo Verbania, simbolo del Liberty, un tempo vero cuore della città
lacustre. Oggi conserva gli archivi storici di Vittorio Sereni e Piero Chiara,
collezione permanente, e ospita mostre temporanee,in questo periodo Chagall,
oltre che essere uno spazio per eventi.
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Il lungolago pedonale.
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Il Santuario della Madonna del Carmine.
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La Chiesa di San Giuseppe, con un organo in stile barocco, risalente al 1863.
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La Chiesa dei Santi Pietro e Paolo.
Il
Santuario della Madonna del Carmine.
La fondazione del santuario si deve al frate laico Jacopo Luini, che successivamente ricevette la beatificazione. Il cantiere fu avviato nel 1477 e si concluse nei primi anni del XVI secolo. La prima cappella fu aggiunta nel 1544, come testimonia la data riportata nei cartigli degli affreschi che ne adornano pareti e volta. Si assistette a un ulteriore ampliamento dell'edificio dopo il 1665, quando vennero edificate due nuove cappelle laterali a distanza di alcuni decenni l'una dall'altra. Il primo importante restauro dell'edificio risale al 1987 e fu diretto dall'architetto Fiorenzo Ramponi. Gli interventi riguardarono il presbiterio, le pavimentazioni, l'impiantistica, l'apparato pittorico, gli esterni e la copertura, che rivide il rifacimento del manto in coppi. L'impianto originale della chiesa è ancora ben leggibile nell'attuale struttura: la navata, illuminata da finestre termali, è scandita in due campate coperte con volte a crociera e separate da un arco a sesto acuto. Risale probabilmente allo stesso periodo anche l'abside a terminazione semicircolare coperta da una calotta emisferica. Le cappelle laterali, una risalente al 1665 e l'altra all'inizio del XVIII secolo, sono ornate da stucchi. La facciata si presenta a capanna e ad essa è addossato un piccolo portico a copertura del portale d'ingresso, sostenuto da due colonne doriche in granito di Baveno che fu edificato durante i lavori di ampliamento della seconda metà del XVII secolo. L'organo posto sulla cantoria in controfacciata è opera del 1857 di Francesco Carnisi. I confessionali e il pulpito lignei risalgono invece al 1687. I più importanti affreschi della chiesa si trovano nella prima cappella a sinistra dell'ingresso, interamente rivestita sulle pareti con scene sacre realizzate nel 1544. Si trovano la Natività, l'Annunciazione e la Crocifissione sulla parete di fondo, mentre nell'intradosso dell'arco di che separa la cappella dalla navata si trovano dei medaglioni con Profeti e Santa Caterina. Il portale d'ingresso è composto da due spalle decorate e un architrave che riporta stemmi feudatari e festoni (che rendono possibile la datazione entro il 1497), sopra il quale si trova una lunetta che racchiude un gruppo scultoreo in terracotta raffigurante la Madonna con Bambino. Il campanile seicentesco sorge in corrispondenza dell'abside. La copertura presenta una struttura lignea che sorregge le falde rivestite in coppi, mentre la pavimentazione è in cotto, posta durante le opere di restauro conservativo tra il 1987 e il 1990.
La
Chiesa di San Giuseppe.
La chiesa di San Giuseppe (od oratorio di San Giuseppe) ha la forma di un ottagono allungato. In facciata si trova un alto pronao, con colonne e lesene in pietra di Viggiù e capitelli in stucco, che copre il portale d'ingresso e la finestra soprastante. L'aula destinata ai fedeli è coperta con una complessa volta a vele e termina nel presbiterio che, come le cappelle laterali, è coperta con volta a botte. Ai lati del presbiterio si trovano due spazi simmetrici adibiti a sagrestia. L'organo fu realizzato nel 1683 ed è racchiuso da una cassa lignea dorata intagliata. L'altare maggiore, progettato da Gerolamo Quadrio, è in marmi policromi culminante in un timpano triangolare. Gli altari laterali, inseriti dopo il 1748, sono in legno. La copertura è a falde sostenute da un ordito in legno e coperte da un manto in coppi; la pavimentazione è in cotto e risale al 1980-1981, quando vennero effettuati gli interventi conservativi. Non è presente un campanile.
La
Chiesa di San Pietro e Paolo.
La chiesa prepositurale dei Santi Pietro e Paolo è la parrocchiale di Luino. Opere di pregio conservate all'interno della chiesa sono i dipinti raffiguranti i Quattro Evangelisti, realizzati nel 1863 da Raffaele Casnedi, l'organo della ditta Mascioni, collocato nella chiesa nel 1907, la pala con la Madonna del Carmine assieme ai Santi Francesco e Giovanni Battista, realizzata nel 1647 da Giovan Battista Discepoli su commissione di Giovanni Battista Rossi.
Il
lungolago pedonale.
Il blu del lago e il verde dell'erba sono i colori dominanti del lungolago Maggiore a Luino, in provincia di Varese. Ristrutturato da pochi anni (l'ultima parte deve essere ancora completata), il lungolago si presenta come una lunga distesa d'erba, attraversata da sentieri di pietra che arrivano fino all'acqua. Di giorno i colori della natura, la sera quelli delle luci che illuminano la passeggiata e il belvedere costruito a ridosso dell'acqua per poter ammirare il lago dall'altro.
Il
mercato di Luino.
Una delle attrazioni principali a Luino è il suo mercato settimanale, che si svolge tutti i mercoledì dal mattino fino al tardo pomeriggio, conosciuto a livello internazionale, nonché il più importante del Lago Maggiore. Più che un mercato è una vera e propria fiera settimanale che richiama visitatori da tutta Europa.
Palazzo
Verbania.
Era
il 1904. Dal 1882 a Luino transitavano i convogli ferroviari, tra Berlino e
Genova, per sbarcare illustri personalità di una florida belle époque dirette a
visitare, col battello a vapore, le celebri isole Borromee. Dal 1885 era
entrata in funzione un’altra linea ferroviaria, per Ponte Tresa, utile per agevolare
quanti volessero ammirare, lungo un solo percorso, i bacini di ben tre laghi,
tutti d’ottima fama presso i touristes: Maggiore, di Lugano e di Como. Allo
scoccare del secolo, il nuovo stile Liberty era il migliore per celebrare
queste sorti progressive: un’èlite cittadina decise di dotare il borgo di un
Kursaal per «concerti, feste da ballo, riunioni, conferenze, caffè,
ristorante», nel baricentro del lungolago, nel frattempo rinnovato. Ne
affidarono il disegno all’architetto luinese Giuseppe Petrolo (1872-1953), cui
sottoposero riviste d’architettura aggiornate sui modelli messi a punto nei
centri europei più avanzati, Vienna in testa. Fu una scelta corale vincente:
Petrolo si fece carico di una sintesi felice e produsse uno tra i primi edifici
liberty del lago, il più bello. Seppe istituire un dialogo col paesaggio
modellando i volumi per creare come una cascata di terrazze verso il panorama:
sul tetto, a metà del fabbricato, a sbalzo sull’acqua. Disegnò con mano sicura
cerchi scuri attorno alle finestre come fossero palloni aerostatici. Forgiò i
ferri in curve sinuose. Inarcò i muri per godere della migliore vista sul lago
dal salone principale e per aumentarne l’illuminazione. Il Kursaal divenne il
centro della vita sociale del borgo: nel marzo 1913 un sodale di Filippo
Marinetti (il siciliano Gesualdo Manzella Frontini) vi tenne una conferenza sul
Futurismo. Oltre un decennio dopo, cambiato il gusto e necessitando di camere
per divenire albergo col nome di Verbania, lo stesso architetto ampliò l’edificio,
lasciando sopravvivere dettagli di puro Liberty e, soprattutto, mantenendo
inalterata la successione dei belvedere e le grandi finestre aperte al lago.
Quelle vetrate, faro di una modernità ricercata, furono forse avvistate dal
protagonista di Un addio alle armi di Ernest Hemingway, durante la fuga in
barca verso la Svizzera, una notte della Prima Guerra Mondiale: «[…] il lago si
allargò e sulla riva opposta ai piedi delle montagne vedemmo qualche luce che
doveva essere di Luino». Vittorio Sereni, che diede seguito a questa versione
dei fatti, se ne giovò per legare i suoi versi più famosi dedicati a Luino
(sotto il titolo di Terrazza) al Kursaal. Piero Chiara ne fece il palcoscenico
per innumerevoli pagine dedicate alla vita in provincia e divenute parte del
patrimonio collettivo letterario italiano. Nel 1971 l’albergo cessò l’attività.
Fu l’inizio di una nuova vita. Nel 1975 vi fu allestita una mostra dedicata a
Bernardino Luini (1481 ca.-1532): il pittore ‘leonardesco’, nativo delle valli
sopra Luino, così famoso nel XIX sec. che la Regina Vittoria, in vacanza a
Baveno nel 1879, avrebbe voluto metter piede a Luino solo per visitare il
presunto paese natio di quel maestro del quale non avrebbe disdegnato possedere
qualche capolavoro. Da quella mostra, il palazzo assurse al rango di civico
centro di cultura (biblioteca, incontri, mostre e museo). Attualmente, è
destinato a raccogliere, di nuovo, l’eredità di tanta storia: un restauro
rispettoso del palazzo ha permesso di accogliere l’archivio letterario di
Vittorio Sereni e le carte di Piero Chiara, entrambi, di questo palazzo, a
vario titolo, debitori.
Per concludere: se volete ammirare le bellezze della sponda lombarda del Lago Maggiore, Luino vale la pena di una visita e, passeggiando sul lungolago, godetevi lo splendido paesaggio, l’atmosfera rilassante e la visita ai luoghi sopra citati.
Alla
prossima.
Un giorno a Luino -VA-
Visitata il 05/09/2021
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