(I Promessi sposi - A. Manzoni)
L’azione narrativa
quindi è collocata su uno
sfondo geografico ben preciso, i dintorni di Lecco, e risponde alla scelta
dell’autore di scrivere un romanzo storico (che deve appunto essere
ambientato in luoghi reali e riconoscibili)….. …: Pescarenico,
affacciato sull’Adda con la chiesa e il convento di Fra’ Cristoforo, Villa Manzoni,
la casa di Lucia a Olate, la salita dei bravi ad Acquate (3 ore).
Lecco, sul ramo
orientale del Lago di Como, è sinonimo di Alessandro Manzoni e dei Promessi
sposi, il romanzo che tutti gli Italiani hanno letto o studiato a scuola: la
città è situata sul lago di Lecco, ramo orientale del lago di Como, e sulla
sponda sinistra del fiume Adda, tra i monti della Grigna e dalla cresta del
Resegone.
Cittadina
abbastanza piccola, si riesce a girare tranquillamente a piedi in una
giornata, evitando l’auto se non per visitare i dintorni.
Vale la pena
concedersi una passeggiata in centro, a due passi dalle acque del lago: ricco
di monumenti, chiese e palazzi storici, e camminare tra le sue strade è anche
un modo di ripercorrere la sua storia. Moltissime le chiese che si incontrano
lungo il percorso, a partire dalla principale che è quella di San Nicolò
affiancata dall'alto campanile che rappresenta anche uno dei simboli per
eccellenza della città. La Basilica non è, tuttavia, il solo edificio di
culto di rilevanza, poichè meritano una visita anche la Chiesa dei Santi
Gervasio e Protasio nel rione di Castello e il Santuario di Nostra Signora
della Vittoria che fu eretto in memoria dei caduti della Grande Guerra.
Non
mancano importanti edifici civili come il Palazzo delle Paure, così chiamato
perchè era qui che in passato si andava a pagare le tasse, e altri legati
alla figura di Alessandro Manzoni, come la villa in cui visse e il monumento
a lui dedicato, senza dimenticare i poetici scorci offerti dal Ponte Vecchio
della città. Gli amanti del teatro non
possono perdersi una visita al Teatro della Società, che si trova in Piazza
Garibaldi.
Per scoprire i
posti dove il Manzoni fu ispirato e dove passava le sue giornate esiste un
itinerario adatto a tutte le età, come i suoi libri. Il modo migliore per
conoscere il mondo di Manzoni è farlo camminando: partendo dal quartiere di Pescarenico, dove aveva sede il
convento di Fra Cristoforo e dove si può ancora entrare nella chiesa dei
Santi Materno e Lucia; ci si sposta poi nel paesino di Olate e di Acquate, il
primo luogo della nascita della promessa sposa e il secondo il paese dove si
sposò. Successivamente si procede
verso la rocca dello Zucco, sede del Palazzo di Don Rodrigo; nei dintorni
troverete altre vie e angoli, sede di famose scene o di dialoghi tra i
personaggi del libro. Tante altre saranno le scoperte da fare per le strade,
senza dimenticare di visitare la casa dello stesso Manzoni, sede del Museo
che contiene cimeli, prime edizioni, appunti, oggetti e manoscritti di uno
dei maggiori rappresentanti della letteratura italiana.
Basilica
di San Nicolò.
La chiesa è
dedicata a San Nicolò, patrono dei naviganti. Posizionata in posizione
sopraelevata rispetto alla città, è facilmente riconoscibile dalla presenza
dell'alto campanile neogotico ottogonale di quasi 100 metri di altezza, una
delle torri campanarie più alte d'Italia.
Databile al XV
secolo, venne ampliata tra il 1830 e il 1867 per opera dell’Architetto lecchese Bovara; la
consacrazione della chiesa risale al 1930. L'interno è interamente affrescato
con scene evangeliche e quaranta medaglioni raffiguranti sia vescovi che
santi. Negli anni sessanta del XX secolo, durante l'opera di restauro, sono
riapparsi alcuni frammenti pittorici della fine del XIV e XV secolo.
La cappella del
Battistero è originaria della chiesa duecentesca, il fonte battesimale risale
alla fine del 1500. La facciata è stata terminata nel 1881-1883. La chiesa
dal 1943 è Basilica Romana Minore. Oltre alla Basilica, nei dintorni, si
trova la Chiesa di Santa Marta e il Santuario della Madonna della Vittoria.
Accanto alla chiesa sorge l'Oratorio San Luigi, con la cappellina dedicata
alla Madonna Immacolata.
Da alcuni mesi è
stato aperto alle visite guidate il campanile di San Nicolò di Lecco. È il
campanile che si trova nel centro della città, a pochi passi dalla riva del
ramo lecchese del lago di Como.
Si tratta di una
delle torri campanarie più alte d'Italia (96 metri) ed è possibile accedere e
salire fino alla terrazza panoramica, da dove si può vedere lo splendido
panorama sulla città di Lecco, sul lago e le montagne.
Le visite
avvengono con la presenza di guide volontarie molto preparate che
accompagnano i visitatori a gruppetti, dalla sala dell'antica cannoniera fino
alla cima. Lungo il percorso pannelli illustrativi e le parole delle guide
spiegano la storia dell'antico Borgo di Lecco e della costruzione del
campanile.
La visita dura
circa un'ora, ma è molto piacevole, anche perché i circa 400 gradini da
salire vengono intervallati dalle soste ai piani per le spiegazioni.
'...E il ponte,
che ivi congiunge le due rive, par che renda ancor più sensibile all'occhio
questa trasformazione'. Con queste parole Alessandro Manzoni descriveva,
nell'incipit de I Promessi Sposi, il Ponte Azzone Visconti di Lecco. Questo
imponente ponte, realizzato nella prima metà del XVI secolo per volontà di
colui del quale prende il nome, Azzone Visconti, signore di Milano dal 1329
al 1339 (l'unificatore della Lombardia e ideatore dello Scudo Visconteo,
nonché ricostruttore di Lecco), è caratterizzato da una struttura ad arcate,
ben undici, alcune delle quali aggiunte successivamente. In origine, infatti,
il ponte era lievemente più breve, e alle estremità si trovavano due torrette
e un ponte levatoio, che impediva così l'accesso alla città ai nemici. Per
ragioni funzionali, nonché essendo cessato il pericolo di invasioni, in epoca
contemporanea le sovrastrutture difensive furono abbattute, mentre il ponte
continua ad essere, ancora oggi, una struttura strategica per l'urbanistica
cittadina.
Santuario
di Nostra Signora della Vittoria.
Il Santuario di
Nostra Signora della Vittoria è un importante edificio di culto cattolico del
centro di Lecco, realizzato a partire dal 1918 e completato nel 1932, anno
della sua consacrazione. La decisione di costruire un santuario fu presa
dalla cittadinanza come voto alla Vergine Maria per aver risparmiato la città
durante i durissimi anni della Prima guerra mondiale. Realizzato interamente
in pietra della Val Chiavenna e granito, l'edificio presenta uno stile
neoclassico, con una ampia facciata a due ordini e timpano introdotta da un
pronao a colonne quadrangolari, mentre il corpo di fabbrica, con tetto a
spiovente, è piuttosto semplice, ed ospita opere e oggetti religiosi
appartenenti al patrimonio ecclesiastico cittadino nei secoli passati. Molto
interessante anche il campanile, alto ben 61 metri e al culmine del quale
l'ampio Crocifisso in ferro ospita una reliquia della Vera Croce.
Chiesa
dei Santi Materno e Lucia.
Situata nel
popolare quartiere Pescarenico di Lecco, la Chiesa dei Santi Materno e Lucia
appartiene al complesso dell'antico Convento dei Cappuccini della città (lo
stesso convento nel quale, secondo la narrazione di Alessandro Manzoni ne I
Promessi Sposi, viveva Fra Cristoforo). La sua costruzione fu voluta da
Hurtado de Mendoza, governatore spagnolo di Lecco a fine XVI secolo, ma
l'attuale edificio è frutto di lavori successivi, soprattutto quelli che
succedettero la sconsacrazione avvenuta in epoca napoleonica. L'edificio che
è attualmente visitabile si compone di una interessante facciata neoclassica
con finestrella a bifora e due finestre monofore sormontate da un timpano
classico, mentre nella zona posteriore dell'edificio troviamo due campanili,
uno quadrangolare classico, e uno a pianta triangolare, con doppia cella
campanaria.
Molto bello il
lungolago da percorrere a piedi o in bicicletta. C'è la
possibilità di prendere i traghetti per costeggiare e visitare le coste,
meglio d'estate per la maggior efficienza del servizio e il clima adeguato
per godere del panorama rimanendo stesi al sole.
Sono presenti numerose spiaggette dove si pratica anche la vela e la
canoa.
Luogo nel quale
Manzoni trascorse la propria infanzia e adolescenza, Villa Manzoni di Lecco
ospita a partire dagli anni sessanta del secolo scorso il Museo Manzoniano,
la Galleria d’arte, e una Biblioteca Specializzata. Del percorso di visita al
Museo Manzoniano fa parte, anche, la Cappella dell’Assunta e la cantina. Fino
alla data d’acquisto da parte del Comune di Lecco, gli antichi proprietari,
che hanno acquistato la struttura direttamente dal Manzoni, hanno mantenuto
l’edificio praticamente intatto. Oggi al pianterreno gli arredi sono ancora
quelli originali. Nella Sala I è possibile ammirare un ritratto di Manzoni,
realizzato da Giuseppe Molteni, e i costumi per la versione televisiva dei Promessi
Sposi; nella Sala III sono esposti autografi manzoniani, e la
rappresentazione iconografica dei luoghi manzoniani. Nella sala IV, nota come
Tinello, sono esposte le opere realizzate da alcuni autori, con tema i luoghi
delle vicende dei Promessi Sposi, e le modifiche che hanno subito nel tempo.
Nella cucina (Sala V) si può ammirarla culla del Manzoni. Il Salone delle
Grisaglie, ampia sala di rappresentanza, presenta vari dipinti a carattere
mitologico, e mobili in stile neoclassico. Un lampadario di Murano domina
l’intera stanza. Molto bella è la Sala VIII, che un tempo era la vecchia sala
da pranzo: è decorata, infatti, con stucchi settecenteschi che raffigurano le
quattro stagioni. Molto interessante, per gli studiosi, p la Sala IX, nella
quale sono rappresentate le varie fasi inerenti la vicenda editoriale della
Quarantana, la prima edizione di quelli che diventeranno i Promessi Sposi. Al
secondo piano di Villa Manzoni è presente la Galleria d’Arte Comunale, nella
quale sono esposte opere realizzate per la maggior parte da artisti locali,
dal XVIII secolo ad oggi.
E' l'unico luogo
lecchese citato esplicitamente nei promessi Sposi. Nel '600 era il villaggio
abitato dalle famiglie che detenevano il diritto di esercitare la pesca nel tratto
dell'Adda tra i due laghi di Lecco e Garlate, ricchissimo di pesci. Piazza
Era è la piazza principale del quartiere, punto di approdo delle barche dei
pescatori.
Oggi conserva
ancora il fascino di un tempo: i vicoli si snodano attorno alla centrale Piazza
Era e lungo l’Adda si vedono le barche che colorano la riva. Camminare per
Pescarenico significa riassaporare immagini e profumi di un tempo.
Con
l’immaginazione potreste incontrare Renzo e Lucia che si incamminano verso la
foce del Bione, torrente che scorre vicino a Pescarenico, pronti a prendere
la barca per fuggire da Don Rodrigo.
Famosissimo e
ricco di struggente pathos il brano
“Addio monti sorgenti dall’acque”, che Lucia piange nel suo intimo mentre si
allontana in barca lungo l’Adda, vedendo sullo sfondo il suo amato e caro
paese di Lecco. Un luogo…incantevole !
Lecco è stata una
piacevolissima sorpresa con tante cose da vedere e anche qualche buon
riferimento culinario in ordine di fama e prezzo (dal più caro a scendere
e…..a mio modesto parere):
1°- Al Porticciolo
84, via Valsecchi 5/7 , Lecco.
2°- Trattoria
Vecchia Pescarenico, via Pescatori 8 , Lecco.
3°- Trattoria
Corte Fiorina, Via Giuseppe Bovara 17, Lecco.
4°- Il Barcaiolo,
Piazza Era 2, Lecco.
E per un buon gelato con scelta vastissima di gusti:
Gelateria d'Autore in via Lungolario Isonzo 14, Lecco.
Pertanto per una
visita in questa ridente cittadina non resta che….partire !!!!
Visitata il 15 e 16/07/2016
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