9 gennaio 2018

450-La “Sacra conversazione” di TIZIANO a Palazzo Marino – Milano -MI-



La Sacra conversazione di TIZIANO a Palazzo Marino Milano -MI-



Un tocco di luce illumina il Natale di Milano.




Giunto alla sua decima edizione, il tradizionale appuntamento natalizio con l’arte di Palazzo Marino torna in Sala Alessi con un capolavoro di Tiziano, la maestosa pala d’altare “Sacra conversazione 1520 (Pala Gozzi)” proveniente dalla Pinacoteca Civica "Francesco Podesti" di Ancona, che resta visitabile ancora per pochi giorni e precisamente fino al 14 gennaio.






Un nuovo capolavoro di Tiziano nell’elenco delle opere ospitate in Sala Alessi, scelto proprio per celebrare il decennale dell’iniziativa, a testimonianza di come il grande maestro, rappresenti un vero e proprio trait d’union con gli altri grandi autori precedentemente ospitati. Il primo immediato confronto è sicuramente con la Madonna di Foligno di Raffaello, ospitata nel 2013, uno dei primi dipinti dove l’architettura spontanea sullo sfondo viene sostituita con un primo accenno di architettura naturale e umanistica, così come già anticipato da Leonardo, ospitato nel 2009, nella sua Vergine delle Rocce. E un vero e proprio ponte verso Caravaggio, che per primo ha aperto le porte della Sala Alessi nel 2008 passando attraverso Piero della Francesca, ospite illustre del 2016, con cui però Tiziano si pone in discontinuità. È tra i primi, infatti, a superare la composizione spaziale quattrocentesca, frontale e statica tipica del maestro di Sansepolcro, attraverso il gioco prospettico paesaggistico e anticipando i chiaroscuri e la dinamicità barocca, di cui Rubens fu maestro, così come si è potuto ammirare nella maestosa pala d’altare Adorazione dei pastori di Rubens, ospitata nel 2015.




Grazie ad un importante progetto allestitivo, i visitatori possono inoltre straordinariamente osservare non solo il capolavoro di Tiziano ma anche il retro della tavola. Una prospettiva inusuale, che permette di assaporare l’anima costruttiva della pala fatta di assi di legno rinforzate sul retro con centine costolate, in modo da toccare quasi con mano l’importanza materica dell’opera. Sul retro della tavola sono presenti alcuni schizzi a matita, in parte ombreggiati a pennello, realizzati dallo stesso Tiziano e raffiguranti varie teste, una delle quali potrebbe essere il bozzetto per il Bambino in una prima stesura del dipinto. La possibilità di ammirare anche il retro della grande pala d’altare consente di scoprire come venivano realizzate nel Cinquecento queste opere che tanta importanza e diffusione hanno avuto nella storia dell'arte del nostro Paese.
La grande pala d’altare (olio su tavola, 312 x 215 cm) dipinta nel 1520 dall’allora trentenne Tiziano per il mercante di Dubrovnik Alvise Gozzi, destinata all’altare principale della chiesa di San Francesco ad Alto ad Ancona, è il primo dipinto firmato e datato di Tiziano a noi noto: in un cartiglio centrale in basso si legge infatti ALOYXIUS GOTIUS RAGOSINUS / FECIT FIERI / MDXX / TITIANUS CADORINUS PINSIT. 



La tavola è una tappa decisiva nell’affermarsi di una nuova forma di pala d’altare, svincolata dagli schemi architettonici e prospettici del Quattrocento. Una rivoluzione intuita da Leonardo con la Vergine delle Rocce, proseguita da Raffaello, ma interpretata da Tiziano con spirito aperto alla natura. L’opera appartiene al genere iconografico della pala d’altare definita ‘Sacra Conversazione’: la Madonna con il Bambino appare in un cielo di nuvole in vibrante movimento, infuocato dalla luce magica del tramonto; in basso contemplano  la visione San Francesco, a cui era dedicata la chiesa che ospitava la pala, e San Biagio protettore della città dalmata, che indica al committente inginocchiato l’apparizione celeste. Immerso in una calda luce reale, un paesaggio dove spiccano in primo piano le relazioni visive tra i personaggi: ognuno guarda qualcuno sino ad arrivare al Bambin Gesù che a sua volta punta lo sguardo sullo spettatore, chiamato ad essere parte attiva dell’opera. Sullo sfondo il bacino di San Marco con il Palazzo Ducale e il famoso campanile. Un dipinto grandioso che unisce Venezia, Ancona e Dubrovnik: Tiziano sembra suggerire un’alleanza tra i tre più importanti porti dell’Adriatico, sullo sfondo delle turbolenze politiche sul suolo italiano e dell’espansionismo ottomano.








Una visita emozionante e molto ben organizzata: si entra in piccoli gruppi di una ventina di persone e ci si sofferma prima ad ammirare il retro delle tavole e di seguito il dipinto: in ambedue le occasione una guida esperta d’arte illustra con dovizia di particolari ogni aspetto dell’opera.
Da non perdere.




La Sacra conversazione di TIZIANO 
Palazzo Marino Sala Alessi
Piazza della Scala n.2
Milano MI
Dal 05.12.2017al 14.01.2018

Visitata il 07/01/2018  

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