17 luglio 2017

398-Sacro Monte di Varallo - Varallo -VC-



Sacro Monte di Varallo - Varallo  -VC-



Visita al più antico dei sacri monti italiani.

Sacro Monte di Varallo

Il complesso monumentale del Sacro Monte è parte integrante della Riserva Naturale Speciale, istituita nel 1980 dalla Regione Piemonte, e sorge a 608 metri, su un’altura rocciosa che domina Varallo e offre scorci molto suggestivi non solo della città ma anche dell’intera Valsesia.



Il Sacro Monte è raggiungibile a piedi seguendo un percorso di venti minuti in salita che parte dal centro di Varallo e che idealmente rappresenta il percorso di ascesa al Calvario di Gesù; in auto dalla strada carrozzabile dalla Frazione Crosa di Varallo oppure tramite funicolare riaperta nel 2003, dopo i lavori di ristrutturazione, che risulta essere la più ripida d’Europa.










È il più antico dei sacri monti italiani, nato nel 1491 dall’idea di Bernardino Caimi, ed è stato modello per gli altri complessi sorti in seguito lungo l’arco alpino. Il frate francescano, di ritorno da un viaggio in Palestina, pensò di riprodurre a Varallo quei luoghi e rievocare la Vita e la Passione di Cristo. Sorse così, nel cuore della Valsesia, una "Nuova Gerusalemme” a beneficio dei fedeli che non potevano recarsi in Terra Santa, allora sotto il dominio turco. I pellegrini potevano in questo modo rivivere nel "gran teatro montano” i fatti del Vangelo con stupore e coinvolgimento emotivo.








La sacra rappresentazione si volge tra 45 cappelle, isolate o inserite in architetture più articolate, e viene portata in scena da 800 statue in legno e terracotta policroma a grandezza naturale e più di 4000 figure a fresco.

L’itinerario tra le cappelle si divide in due parti distinte: la prima dalla cappella N. 1 (Adamo ed Eva) alla N. 19 (Ingresso di Cristo a Gerusalemme) occupa la zona più impervia del parco ed è completamente immersa nel verde della Riserva; la seconda copre la sommità del Monte, vi si accede dalla Porta Aurea ed è organizzata come una città: palazzi, porticati, piazze del Tempio e del Tribunale, cappelle che raccontano gli episodi della vita di Cristo svoltasi entro le mura di Gerusalemme (Ultima cena, Sepolcro, Risurrezione, Assunzione di Maria). La Basilica dell’Assunta, al centro del complesso sacro, rappresenta il punto di arrivo ideale del pellegrino.

Ogni cappella rappresenta un episodio della vita o della Passione di Gesù:
complesse scenografie sono state realizzate con affreschi e gruppi di statue lignee o di terracotta dipinta, in grandezza naturale e di forte potenza espressiva, del tutto simili a figure umane, con barbe e capelli veri.

Vi lavorarono insigni artisti, non solo locali; tra tutti spicca la figura di Gaudenzio Ferrari (1471/75 – 1546), pittore, scultore e architetto valsesiano che lavorò all’opera dal 1499, anno della morte del padre fondatore Caimi, al 1529, quando si trasferì a Vercelli.




La Basilica del Sacro Monte

Fu voluta nel 1614, sotto gli auspici del vescovo di Novara, Venerabile Carlo Bascape, e venne finanziata dal nobile cavaliere pavese Agostino Beccaria e dalle offerte dei pellegrini. Realizzata a poco a poco su disegni di Bartolomeo Ravelli e di Giovanni d’Enrico (1614), fu terminata nel 1713 con una facciata di linee molto semplici. La facciata attuale è sorta negli anni 1891-1896 per h munificenza dei coniugi Costantino e Giulia Durio e su disegno dell’arch. Giovanni Ceruti di Valduggia.








Il portale di bronzo

È tra i capolavori che maggiormente si ammirano appena giunti alle soglie della Basilica. I vari pannelli che gli danno risalto rappresentano alcuni episodi della Sacra Scrittura simbolicamente riferentisi alla Madonna.
A Lei infatti e’ dedicata la Basilica. Fu disegnata dall’arch. Giovanni Cerutì. Lo modellò Leone Antonini di Vocca, e lo fuse Giovanni Lomazzi di Milano.

L’interno:










Ideata per rappresentare la glorificazione della Madonna, la Madre del Redentore, fu realizzata gradualmente. Dapprima fu costruita la parte di fondo, comprendente lo Scurolo, l’Altare, la Cupola, poi venne prolungata fino ad assumere l’aspetto attuale. È a una sola navata, ornata di lesene di ordine composito, con luce scendente dall’alto.

La fiancheggiano sei cappelle.

La decorazione della navata è opera di Francesco Leva (1714), le figure in chiaroscuro dell’archivolto sono di Carlo Penna (1714). I pulpiti sono di Giovanni Longhetti da Morondo (sec. XIX); la bussola di Carlo Francione (1932-34); la cantoria di Giovanni Groppi da Cravaghana (Sec. XIX); i quadri della Via Crucis di Emilio Contini (sec. XX). Si resta colpiti dalle maestosità dell’altare maggiore e della cupola.

La magnifica composizione pittorica, architettonica e scultorea è un inno alla Madre di Dio rappresentata nel suo transito dalla terra al cielo. Concorre al belI’effetto il tempietto collegato all’altare maggiore e formato da sei colonne di marmo verde Di Cilimo con piedistallo, cornicione e cimasa, le quali formano dietro ad esso un semicerchio che, mentre è prezioso ornamento, nasconde molto bene l’apertura che dona una luce adeguata allo Scurolo sottostante.

L’opera è di Benedetto Alfieri e di Giovanni Moronzi (1739). Nel mezzo del coro un affresco rappresenta la morte della Madonna. E opera di Antonio Cucchi (l748). Le varie figure degli spettatori, i chiaroscuri e la decorazione architettonica sono opera di Antonio Orgiazzi (1750). Sopra l’altare si slancia la maestosa cupola, il cui lanternino versa luce armoniosa sui moltissimi putti (circa 500) dipinti da Giovanni e Giuseppe Danedi detti i ‘fratelli Montaldi’ (Sec. XVII) e da Antonio Cucclii (1748).

Completano l’armonia le 142 statue rappresentanti Angeli, Profeti e Patriarchi, tutti rivolti verso la Madonna Assunta in cielo: statue dovute all’arte di Dionigi Bussola (Sec XVII), di G. B. Volpini (1671) e di Gaudenzio Scelti (sec. XVII).
Lo scurolo

Significa luogo oscuro. Vi si scende dalla Basilica, seguendo le comode scale di marmo in figura ovale, col peristilio di ordine composito. Riceve una tenue luce dall’alto, tramite un lucernaio in forma di cupola, sotto il quale si aprono piccole tribune.
Lo si deve agli architetti Benedetto Alfieri e Giovanni Morondi (1739). L’altare in marmo di Carrara è di Paolo Rivolta (1854).

La Vergine dormiente

Bellissimo simulacro della Madonna venerato fino dai primi tempi quando era collocato nella chiesa vecchia. È stato portato nell’attuale Basilica nel 1679 e, attorno ad esso, è polarizzata la vita del Sacro Monte in quanto Santuario. La tradizione (del seicento) dice che fosse venerata nella Basilica di S. Sofia, a Costantinopoli, prima del 1453. È la Madonna del Sacro Monte.

Le Cappelle.





1 – Adamo ed Eva, il Paradiso terrestre
2 – L’Annunciazione
3 – La Visitazione
4 – Il sogno di S. Giuseppe
5 – L’Adorazione dei Magi
6 – La Natività
7 – Adorazione dei pastori
8 – Circoncisione o Presentazione al Tempio
9 – Il secondo Sogno di S. Giuseppe






10 – La fuga in Egitto
11 – La strage degli Innocenti
12 – Il Battesimo di Gesù
13 – Le tentazioni
14 – La Samaritana
15 – La guarigione del paralitico
16 – Gesù risuscita il figlio della vedova di Naim
17 – La Trasfigurazione
18 – La Resurrezione di Lazzaro
19 – L’entrata in Gerusalemme e la Porta Aurea






20 – L’Ultima Cena
21 – Gesù nell’Orto degli Ulivi
22 – Gesù sveglia gli Apostoli
23 – La cattura di Gesù
24 – Gesù al tribunale di Anna
25 – Gesù al tribunale di Caifas
26 – Il pentimento di S. Pietro
27 – Gesù al tribunale di Pilato
28 – Gesù al tribunale di Erode
29 – Gesù al tribunale di Pilato





30 – La flagellazione
31 – La coronazione di spine
32 – Gesù sale la scala del Pretorio
33 – Ecce Homo
34 – Pilato si lava le mani
35 – Gesù condannato alla morte di croce
36 – La salita al Calvario
37 – Gesù inchiodato alla croce
38 – Gesù muore sulla croce
39 – La deposizione di Gesù dalla Croce




40 – La pietà
41 – Deposizione del corpo di Gesù nella Sindone
42 – L’altare di San Francesco

Il Santo Sepolcro








Al di sopra della portina d’ingresso della cappella è scolpita in latino la seguente scritta, che, tradotta, significa:”Il magnifico signore Milano Scarognino questo Sepolcro con le fabbriche ad esso contigue a Cristo pose nel 1491 il giorno 7 ottobre. Il R.P. Frate Bernardo Caimi di Milano dell’Ordine dei Minori dell’Osservanza ideò i Sacri Luoghi di questo Monte perché qui veda Gerusalemme chi in pellegrinaggio non può andare.”

Al di sotto è la scritta in italiano;” Facendo orazione san Carlo Borromeo a questo Santo Sepolcro vi è tradizione che da un Angelo gli sia stata rivelata l’ora della sua morte.”

A sinistra, in una nicchia, vi è il teschio del beato Bernardino Caimi con la scritta:” Il capo del Beato Bernardino Caimi milanese dell’Ordine dei Minori dell’ Osservanza di questo sacro Monte inclito fondatore.

A destra, l’altra nicchia reca la seguente scritta, tradotta,” Pietra del Santo Sepolcro del Signor nostro Gesù Cristo che è in Gerusalemme e di lì trasportata ed eretta qui a ricordo.”

Gli affreschi,opera settecentesca di Francesco Leva, recano gli stemmi delle famiglie Scarognini e D’Adda.

Il sepolcro di Cristo fu la prima cappella costruita ( 1491) con l’adiacente, distrutto, Eremitorio, che costituì la prima sede dei francescani sul Monte.

Riproducente nell’impianto e nella struttura l’analogo Sacro luogo palestinese, il Sepolcro presenta due celle contigue.
La prima ha in una nicchia la statua lignea della Maddalena, attribuita a Gaudenzio Ferrari; sopra la portina una lapide reca l’antica scritta:”Simile e il SantoSepulcro de Yesu Xristo”.

La seconda cella custodisce la statua lignea del Cristo morto, splendida scultura opera di Gaudenzio Ferrari, adattamento a Cristo morto, di un Cristo Crocifisso, forse proveniente dalla stessa cappella della Crocifissione (cappella 38 ).

Sullo sfondo la vetrata separa il Sepolcro dal settecentesco Oratorio. Gli affreschi sono dei fratelli Bacchetta ( 1945-1946). In origine il sarcofago di pietra poggiava direttamente sul pavimento e aveva ai lati due sculture lignee di angeli recanti i simboli della Passione. Era sovrastato da un dipinto di Cristo risorto, attribuito a Gaudenzio Ferrari. In questo vano san Carlo orante ebbe il preannuncio della sua prossima fine. Nel 1700 venne costruito l’annesso Oratorio ( con conseguente apertura delle due porte ), realizzata la vetrata intermedia e modificato il sarcofago di pietra; negli anni 1945-1946 fu rifatta e ingrandita la nicchia della Maddalena con apposizione di una cancellata in ferro battuto (C. Pizzetta, 1947), rifatti in marmo i pavimenti, prima in pietra verde di Alagna, restaurate le statue della Maddalena e del Cristo Morto (fratelli Bacchetta) e rifatto il sarcofago. Nel 2008 è stato restaurato il Cristo morto, riportandone la statua alle origini.

La Fontana del Risorto


 

Questa cappella è rappresentata dalla fontana in pietra e ferro battuto che campeggia al centro della piazza della Basilica. Fu ricavata da un monolito presente sul posto ed è sormontata dalla statua del Cristo risorto, opera recente dello scultore Augusto Farinoni. I cinque getti d'acqua simboleggiano le Cinque piaghe del Redentore, fonte di Grazia.








Visita interessante, immersi nella natura e nella spiritualità del luogo con viste mozzafiato su Varallo e l’intera Valsesia.

Sacro Monte di Varallo
Via Sacro Monte n.3
Varallo   -VC-
Tel. 0163 51131


Visitat0 il 16/07/2017

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