14 aprile 2016

293-Incontro con Roberto VECCHIONI - Milano



Incontro con Roberto VECCHIONI - Milano


La vita che si ama. Storie di felicità.



Roberto Vecchioni, classe 1943  è un cantautore, paroliere, scrittore, poeta, insegnante, attore e…….interista !!!!

L’occasione per un piacevole incontro, uno dei tanti avvenuti nell'arco di tanti anni al seguito del "professore" , è stata la presentazione del suo ultimo sforzo letterario: il libro intitolato “La vita che si ama. Storie di felicità” presso la libreria Feltrinelli di piazza Piemonte a Milano che si è tenuta il 6 aprile.
Quattro battute sul tempo trascorso, sui concerti e sull' Inter.
Accompagnato dalla moglie Daria Colombo, da uno dei figli e dal fido manager Mancuso, la presentazione è stata l’occasione per percorrere tutta una vita dedicata alla musica e non solo.




Uomo di grande cultura, tanto da essere candidato al Premio Nobel, ottimo scrittore e grande insegnante: parlando con un suo ex allievo che ha seguito il corso tenuto dal “professore” presso l’ Università di Pavia nell’anno 2014-2015 sul tema: "Donne, madri, prostitute nelle canzoni di Fabrizio De Andrè", traspare evidente la capacità di Roberto di dialogare con i ragazzi e di catturare la loro attenzione.
Oggi presso la stesse sede tiene lezioni sul tema: "Canto e canzone d'autore: La scuola genovese (Umberto Bindi, Bruno Lauzi, Fabrizio De Andrè, Ivano Fossati, Gino Paoli, Sergio Endrigo, Luigi Tenco)".





Detto ciò veniamo al libro: “Qui sono proprio io. Nel passato, nel presente e nel futuro”. Con questa dichiarazione d’intenti di lampante chiarezza Vecchioni apre un’autobiografia atipica, da cui sono esclusi i ricordi della lunga carriera musicale. Il libro si propone invece come un excursus su alcuni dei momenti più felici del cantautore, ritratti attraverso istantanee, dense di richiami lirici, da cui emerge – trionfante - lo sconfinato amore verso i quattro figli, ai quali il testo è dedicato.
La vita che si ama non è soltanto un’autobiografia, ma soprattutto una riflessione artistica sullo scorrere del tempo e sulla necessità di non subire la vita, un compendio di consigli, elargiti ai figli, sull’arte di catturare la felicità governando quello che Vecchioni definisce il tempo verticale.
In antitesi alla nozione lineare del tempo fisico, che domina il nostro vissuto psichico, fagocitando tutti i trascorsi per relegarli nell’oblio, il tempo verticale è invece costituito dalla somma verso l’alto – il futuro - di tutti i momenti felici del passato. Rivivendoli continuamente nel presente, essi si cristallizzano nell’anima, cucendo un abito mentale infinitamente propeso verso il piacere.


L’autore infatti non crede alla transitorietà della felicità, ritenendo che essa esista ab aeterno e proceda in parallelo lungo rotaie esterne a noi. Il compito di ogni uomo sta nel provare a ricalibrare il proprio percorso di vita per condurlo su tali binari, diretti verso un ideale passato che non fugge mai, dove il futuro è immaginazione creativa coincidente con il presente, in un allenamento per possedere il tempo.
Date certe premesse, diventa ovvia la scelta di narrare gli eventi non seguendo un ordine cronologico. Il testo è suddiviso in tredici lettere immaginarie da spedire ai figli, in cui sono narrati episodi – sovente romanzati a detta dell’autore stesso – in apparenza secondari.
Queste vicende tuttavia contengono gli attimi di massima felicità della vita di Vecchioni, dei momenti di cui si serve di continuo per dare una rotta positiva alla propria esistenza. In ognuno dei tredici capitoli compare un personaggio significativo, come per esempio lo studente impreparato all’esame di maturità, perdonato in quanto inguaiato da pene d’amore. Il più toccante – e il più lungo - è riservato al ricordo di Aldo, il padre, ”insegnante napoletano, inguaribile donnaiolo e maniaco del gioco d’azzardo”, di cui celebra l’imperturbabile ed eterna serenità. Affettuose anche le pagine dedicate alla madre, la cui dolcezza continua ad ispirare la vita del cantautore. Tra gli episodi immaginari il più riuscito, denso di momenti comici, è sicuramente il fantastico incontro a scacchi in cui Vecchioni sfida Chomsky.



A chiudere le lettere troviamo inoltre i testi delle canzoni dedicate ai figli. La preferita di Vecchioni è Quest’uomo, la meno conosciuta, in cui il cantante grida, senza vergogna, l’incapacità fisiologica di stare lontano da Edoardo, Arrigo, Carolina e Francesca, la fortunata prole, per cui ringrazia Daria, la moglie e l’artefice dei quattro capolavori.

Un viaggio personale imprescindibile per i seguaci del prof. di greco e latino, un’autobiografia impreziosita da squarci letterari ricchi di citazioni classiche, soprattutto Saffo, ma anche e soprattutto un manuale su come imbrigliare la felicità, un’ode, immaginiamocela cantata, all’irripetibilità della vita.”




Terminata la presentazione,moderata  da Dalia Oggero, durata1 ora  e mezza, tanti dediche agli ammiratori e tra questi, non poteva mancare qualche “fan” neroazzurro come l’ ex amministratore delegato Ernesto Paolillo.


Due battute sulla nostra “beneamata”, ricordi di incontri avvenuti più o meno recentemente e i saluti per un “arrivederci” a presto.
Cordiale e disponibile come sempre il “professore” è riuscito ad incantare tutti anche in questa occasione.
Dopo una pizza Da Ciro in via Marghera facciamo ritorno a casa con il ricordo di questa piacevole serata trascorsa tra aneddoti e storie di vita.



PS, La recensione è di Matteo Rucco ed è tratta dalla rete.

Incontro con Roberto VECCHIONI
La Feltrinelli Librerie
Piazza Piemonte, 2/4
Milano
Tel.02 4335 4250

Visitato in serata il 06/04/2016

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