Albergo diurno Cobianchi - Milano
Inaspettata meraviglia sotterranea in piazza Duomo.
Ultima
visita in occasione di OpenHouse Milano domenica 14 maggio è stata dedicata
alla visita dell’ Albergo Diurno Copianchi, situato nella centralissima piazza
Duomo all’angolo con la via Silvio Pellico.
Dai
portici di piazza del Duomo, scendendo la doppia scala in marmo, si accede alla
parte storica del Cobianchi, che conserva
parti ancora intatte dell’antico diurno degli anni Venti, con i banconi
in radica in stile art nouveau che fungevano da reception ai servizi offerti al
pubblico, che qui scendeva per arricciare i mustacchi, pettinarsi, riassettare il frac, l’abito, o la
tuba, prima di andare a teatro.
Nonostante
la calca di persone un’ attesa di quaranta minuti è stato interessante
ascoltare dalla guida la storia del Cobianchi, anche con la proiezione di numerose diapositive.
L’ingresso
dai portici del Duomo conduce al “Circolo Cobianchi” che, di recente in
occasione di Expo, ha rivalorizzato lo spazio storico, riadattandolo nel
rispetto delle strutture e degli arredi in stile liberty, come luogo di
incontro, sosta e cultura per i milanesi
e per i turisti che affollano piazza Duomo.
Una
visita interessante e uno spazio fruibile a tutti anche come locale per un
aperitivo ,,,,o per assistere a eventi culturali che vengono organizzati.
Location
fantastica che non ci si aspetta di trovare all’ombra della Madonnina.
La
storia del Cobianchi.
Il
13 giugno del 1924 il bolognese Cleopatro Cobianchi inaugura a Milano il primo
“Albergo Diurno”. È uno spazio dedicato a servizi di qualità per l’igiene
personale, destinato a professionisti, imprenditori e studenti. Cobianchi
investe 4 milioni di Lire (attuali 4 miliardi), ispirandosi ai locali per i
servizi ai viaggiatori in uso dal 1911 nella metropolitana di Londra, dove si
potevano trovare deposito bagagli, servizi di dattilografia, telefoni, sale
scrittura e incontri, rivendita di biglietti teatrali o sportivi, agenzia
ferroviaria, servizi di stireria, vendita di profumi fino all’affitto di
binocoli da teatro, ombrelli e pulizia dei cappelli da uomo.
AI
“Diurno Cobianchi” in piazza Duomo a Milano, a prezzi accessibili, erano
offerti alla borghesia milanese gli stessi servizi oltre a bagni di lusso con
docce e vasche, barbieri e parrucchieri e uno sportello “Agenzia Banco e Cambio
Cobianchi” che emetteva assegni pagabili a vista al portatore. Si poteva far
rassettare gli abiti prima di un colloquio di lavoro oppure agghindarsi per lo
spettacolo teatrale della sera.
Dai
portici della Galleria Vittorio Emanuele si entrava attraverso una pregevole
scala semicircolare in ferro battuto.
Le
decorazioni interne che già risentono dello stile decò, vennero affidate alla
creatività dell’architetto Melchiorre Bega che nel dopoguerra diresse la
rivista Domus fondata da Giò Ponti.
L’atrio
con banconi in radica ospitava le biglietterie, il Banco Cambio – fornito di
una esistente cassaforte Lips-Vago – e la prima agenzia di viaggi di Milano.
Oltre
le colonne si estendevano gli uffici di dattilografia e gli uffici della
Cooperativa dei Fotografi Milanesi che lavoravano in piazza Duomo.
Sul
modello inglese non mancavano sale lettura e incontri attrezzate con telefoni,
divanetti in pelle scura e ricevitori a manopola con magnetofoni (pathéfoni)
per ascoltare i brani musicali preferiti, gli antenati dei jukebox. I bagni,
accessibili a pagamento su due corridoi laterali, erano frequentati
settimanalmente dai giovani studenti fuori sede, che entravano nelle stanze
colme di vapore per il rituale del bagno e del barbiere.
Durante
i bombardamenti aerei del tragico agosto del 1943 che colpirono drammaticamente
Milano distruggendo o danneggiando molti luoghi simbolici come il teatro alla
Scala, anche il Diurno subì ingenti danni che porteranno alla parziale chiusura
dell’area confinante con la Galleria Vittorio Emanuele II.
Il
periodo post-bellico, con la modifica dei costumi e delle tipologie abitative,
porterà il Diurno ad assumere connotazioni più popolari. Nella parte degli
antichi locali danneggiati, prima destinati agli uffici e agli incontri
d’affari, sarà allestito un locale notturno, ricordato nel 1959 in un cammeo
del film “Audace colpo dei soliti ignoti” diretto da Nanni Loy.
Le
rarefatte e umide atmosfere del Diurno Cobianchi, profumate di talco e sapone
di marsiglia, diventano invece sollecitazioni creative per molti scrittori e
artisti milanesi che frequentano con assiduità il Diurno eleggendolo a luogo di
incontro della creatività milanese tra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta.
Luciano
Bianciardi, scrittore e giornalista dedica all’edificio pagine importanti della
sua narrativa: nei romanzi “L’integrazione” e “La vita agra” che nel 1963 sarà
trasposto in una pellicola di Carlo Lizzani con Ugo Tognazzi e Giovanna Ralli
Il
Diurno del Signor Cobianchi, aperto dalle 7 alle 23, resta come negli anni
Trenta il luogo di ritrovo per i giovani pronti ad affrontare la notte milanese
al Number One, al Good Moon o alla Stella d’Oro dove era d’obbligo la giacca
stirata e le guance rasate in stile Cobianchi.
Il
diurno era sotto il piano della strada, e bisognava scendere una rampa di scale
a chiocciola. Laggiù scoprivi un labirinto di corridoi a piastrelle bianche e
tante porte. Una decina di donne cinquantenni e atticciate, con grembiule
celeste e fazzolettone in capo, trottavano su e giù portando asciugamani
sporchi, secchi di liquido per disinfettare, spazzoloni di cencio per strofinare le vasche.
Il
Diurno continua a svolgere la sua attività vedendo man mano sfumare la sua
antica vocazione e trasformandosi area polivalente di servizi con biglietteria
delle Ferrovie dello Stato, dei teatri e dei luoghi di sport,agenzia di viaggi.
Le vestigia dell’antica vocazione resta in pochi servizi di parrucchiere,
manicure e barbiere che pian piano abbandoneranno i locali.
Nel
1999 l’ultimo barbiere lascerà definitivamente il Cobianchi che concluderà il
secondo ciclo della propria storia.
Nel
2015 il Diurno Cobianchi ospita gli eventi di Expo
Nel
2017 il Cobianchi riapre al pubblico per riaffermare il suo antico spirito di
Circolo di cultura, arte, musica e letteratura, luogo di incontro, di
intrattenimento, di svago con l’intento di ricreare il “salotto buono” della
Milano di un tempo che fu all’ombra della Madunina.
L’intervento
ha riguardato il restauro dei locali interrati di proprietà del Comune di
Milano, adiacenti la Galleria Vittorio Emanuele, siti al di sotto delle vie
Silvio Pellico e Carlo Cattaneo.
In
corrispondenza del nuovo ingresso in galleria da Via Grossi è stata realizzata
una fontana in marmo Biancone, che richiama la tonalità delle pietre lapidee
già presenti in loco.
Albergo diurno Cobianchi
piazza Duomo 19/A
Milano
Tel. 0289095044
Visitata il 14/05/2017