Breve
visita a FORLI’ – FC-
Una città con un ricco centro storico, piazze ordinate e ritmi
tranquilli.
Senza
ombra di dubbio Forlì meriterebbe una visita più approfondita e con più tempo a
disposizione ma, anche con solo mezza giornata a disposizione, si riescono a
vedere i luoghi principali ubicati nel centro storico.
Basilica romanica di San Mercuriale |
L'epoca
del fascismo, negli anni '20 e '30, ha lasciato una traccia importante nella
città: è sufficiente sostare in piazzale della Vittoria, e volgere lo sguardo
verso la Stazione. Quel che si vede, in perfetto stile razionalista, è un
insieme notevole di costruzioni progettate e realizzate dal regime. Forlì è
anche la città Pellegrino Artusi, personaggio legato alla vicinissima
Forlimpopoli, scrittore-gastronomo di vaglia, che nel suo libro La scienza in
cucina e l'arte di mangiar bene (1891), ha immortalato le ricette dell'antica
antica tradizione romagnola, che proponeva sapori intensi e corposi.
Situata
nella pianura Padana lungo la Via Emilia, la città fu fondata dai Romani nel II
secolo a.C. con il nome di Forum Livii, come nodo di traffici all'incrocio
della via consolare con la strada che portava in Toscana. Forlì, come altre
città romagnole, subì poi le dominazioni barbare di Visigoti, Bizantini,
Longobardi e Franchi. Intorno all'anno Mille divenne Repubblica a vocazione
ghibellina. Caduta la casa di Svevia fu Guido da Montefeltro a diventare
Capitano del Popolo a Forlì. La comparsa degli Ordelaffi che tennero la città
per circa due secoli, fece sì che fosse abbellita di palazzi nobiliari e
fortificata con l'ampliamento della Rocca.
Nel 1480, Forlì venne affidata alla
Signoria di Girolamo Riario e Caterina Sforza (a cui è oggi intitolata la Rocca
di Ravaldino); sconfitta Caterina da Cesare Borgia nel 1500, lo Stato
Pontificio dominò su Forlì per tre secoli.
Nel
centro storico di Forlì, sono facilmente riconoscibili i due assi viari
principali di origine romana, suddivisi nei quattro principali corsi (Mazzini,
Garibaldi, Diaz e della Repubblica) che convergono in Piazza Saffi. Su di essa
si affacciano alcuni fra i monumenti più rappresentativi delle varie epoche
cittadine: la basilica romanica di San Mercuriale con l'imponente campanile
originale del XII secolo, il Palazzo Comunale, risalente al XIV secolo e
rimaneggiato più volte con la Torre dell'Orologio, i quattrocenteschi Palazzo
del Podestà e Palazzo Albertini, sede di interessanti esposizioni, e il
novecentesco Palazzo delle Poste, esempio di architettura del Ventennio.
Peccato
che, essendo di lunedì, giorno di mercato, le numerose bancarelle non facevano
risaltare la piazza in tutta la sua prospettiva e imponenza.
Rocca Sforzesca di Ravaldino. |
Da
vedere, inoltre, il Duomo, la Chiesa del Carmine, la chiesa di S. Antonio
Vecchio, l'Oratorio di San Sebastiano, la Pinacoteca Comunale che conserva
l'Ebe del Canova, i nuovi Musei San Domenico e la Rocca Sforzesca di Ravaldino.
Basilica romanica di San Mercuriale, il chiostro. |
Ci
torneremo con più tempo a disposizione ma un’idea ce la siamo fatta.
Curiosità:
Forlì e Dante
Durante
l'esilio Dante fu ospite di diverse corti e famiglie della Romagna; nel 1302 fu
accolto dagli Ordelaffi, signori ghibellini di Forlì. Prima di tutto il poeta,
in qualità di capitano dell'esercito degli esuli, organizzò insieme a Scarpetta
Ordelaffi, un tentativo di rientrare a Firenze. L'impresa, però, fu sfortunata:
il podestà di Firenze, un altro forlivese (nemico degli Ordelaffi), Fulcieri di
Calboli, riuscì ad avere la meglio nella battaglia di Castel Puliciano. Dante
tornò a Forlì nel 1308, 1310-1311 e, forse, nel 1316. Il sommo poeta inserisce
nella sua opera numerose citazioni di Forlì e del suo territorio, come si legge
ad esempio nel Canto XXVII dell’Inferno, dove si ricorda la resistenza dei
forlivesi all’assedio delle milizie francesi inviate nel 1282 da Papa Martino
IV per sottomettere la città ghibellina.
FORLI’ – FC-
Visitata il 20/02/2017
Nessun commento:
Posta un commento