Osservatorio della Fondazione Prada –
Milano
Osservatorio, lo
spazio della Fondazione Prada per la fotografia .
Vi
si accede con l’ ascensore situato a fianco della Boutique Prada in Galleria,
lo stesso che conduce alla Pasticceria Marchesi al primo piano.
Ospitato
al quinto e sesto piano di uno degli edifici centrali, Osservatorio si trova al
di sopra dell’ottagono, al livello della cupola in vetro e ferro che copre la
Galleria realizzata da Giuseppe Mengoni tra il 1865 e il 1867. Gli ambienti,
ricostruiti nel secondo dopoguerra a seguito dei bombardamenti che hanno
colpito il centro di Milano nel 1943, sono stati sottoposti a un restauro che
ha reso disponibile una superficie espositiva di 800 m2 sviluppata su due
livelli.
Nel
progetto di restauro sono stati preservati le strutture verticali portanti, in
cemento armato a vista, così come i solai in legno e laterizio, consolidati con
elementi in ferro. Per i pavimenti è stato recuperato il legno dei rivestimenti
originari, mentre i prospetti che si affacciano sulla cupola della Galleria si
configurano come ampie vetrate.
Osservatorio
è un spazio espositivo dedicato alla fotografia e ai linguaggi visivi.
È
un luogo di esplorazione e indagine delle tendenze e delle espressioni della
fotografia contemporanea, della costante evoluzione del medium e delle sue
connessioni con altre discipline e realtà creative.
Inaugurato
il 21 dicembre 2016 con la mostra dal titolo “Give Me Yesterday” che ha aperto
tale programmazione e che sarà visibile fino al 12 marzo 2017.
In
un percorso che comprende i lavori di 14 autori italiani e internazionali
(Melanie Bonajo, Kenta Cobayashi, Tomé Duarte, Irene Fenara, Lebohang Kganye,
Vendula Knopova, Leigh Ledare, Wen Ling, Ryan McGinley, Izumi Miyazaki, Joanna
Piotrowska, Greg Reynolds, Antonio Rovaldi, Maurice van Es), il progetto
esplora l’uso della fotografia come diario personale in un arco di tempo che va
dall’inizio degli anni Duemila a oggi.
Articolata
sui due livelli dell’Osservatorio, l’esposizione si apre con alcuni progetti
che pongono le fondamenta del “nuovo diario fotografico”, realizzati nella
prima parte del periodo considerato: le immagini di Ryan McGinley combinano
naturalezza e messa in scena, originando una tipologia inedita di documentario
personale; Leigh Ledare mescola in modo simile i codici dello snapshot e del
ritratto posato in una serie interamente dedicata alla madre; Wen Ling avvia
nel 2001 il primo photoblog cinese, sfruttando l’enorme potenziale della rete
per trasformare in tempo reale gesti minimi e banali in eventi di pubblico
dominio.
Sullo stesso piano, i lavori di Maurice van Es e Vendula Knopová, più
recenti, discendono da un precedente noto, il ready-made.
In
entrambi i casi è la madre dell’artista a fornire il materiale di partenza del
progetto: pile ordinate di oggetti domestici nel caso di van Es, un hard-disk
riempito di immagini di famiglia per Knopová.
La
seconda sezione della mostra, allestita al piano superiore, presenta lavori in
cui l’aspetto progettuale è ancora più evidente, affermandosi come una delle
caratteristiche chiave di questo indirizzo di ricerca, che sovraimpone alla
spontaneità della cronaca di ogni giorno una ponderata griglia strutturale e
concettuale.
A questa evidenza si affiancano l’applicazione di un metodo
modulare, ripetitivo e
in parte scientifico (Irene Fenara, Joanna Piotrowska, Antonio Rovaldi), il
ricorso all’archivio come innesco di un processo di rilettura e attualizzazione
(Lebohang Kganye, Greg Reynolds), la combinazione tra realtà e manipolazione
digitale (Kenta Cobayashi), fino alla vasta proliferazione dell’autoritratto,
elemento fondante dell’immaginario dei social network, cui viene dedicata
un’intera parete (Melanie Bonajo, Tomé Duarte, Izumi Miyazaki).
Una
mostra interessante e particolare in una location “straordinaria” con affaccio
sulle vetrate e sulla cupola di Galleria Vittorio Emanuele nel cuore di Milano
Milano Osservatorio PRADA
Galleria Vittorio Emanuele II
20121 Milano
Tel. +39 02 5666 2611
Visitato il 15/01/2017
Ingresso euro 10 valido
anche, entro sette giorni,
per la visita alla Fondazione
Prada di Largo Isarco.
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