1 aprile 2019

534-Visita a Casale Monferrato -AL-


Visita a Casale Monferrato -AL-


Dove il Po lambisce l’estremità settentrionale della città.

L’occasione per una visita a Casale Monferrato e i suoi dintorni è stata la manifestazione Golosaria che si è tenuta in diverse zone del Monferrato con epicentro il Castello di Casale M.



Visitati gli stand con prodotti enogastronomici all’interno del Castello e lasciata la macchina in piazza Castello dove si trova un grande parcheggio e si riesce quasi sempre a trovare un posto anche in occasione di una kermesse prestigiosa come Golosaria che attira moltissimi visitatori.
Trattandosi di una cittadina di poco meno di 35.000 abitanti si riescono a raggiungere comodamente a piedi tutti i principali punti d’interesse.
Passeggiare per Casale Monferrato è come attraversare varie epoche storiche, ma è anche un percorso culturale e artistico tra palazzi, monumenti e sculture che permette di osservare e confrontare numerosi e vari stili architettonici.


Il Castello, costruito nel 1352 da Giovanni II Paleologi, è anche chiamato Castello dei Gonzaga di cui fu dimora fino alla seconda metà del Cinquecento, divenendo poi fortezza. 
In parte visitabile, il castello è un importante polo culturale della città; circondato da un fossato è a pianta esagonale asimmetrica con torrioni angolari. Da vedere gli interessanti sotterranei dell’ala occidentale e i cammini di ronda.
Le sale interne, visitate durante la sopra citata manifestazione, si presentano ottimamente restaurate, mentre l’esterno è piuttosto trascurato.
Affacciata sulla piazza Castello c’è anche la chiesa di Santa Caterina, risalente ai primi del Settecento, progettata da Giovanni Battista Scarpitta. Autentico capolavoro barocco è caratterizzata da una grande cupola e da una facciata a due ordini. Pregevole l’interno con il gruppo scultoreo in marmi policromi raffigurante la “Vergine Assunta” di Giovanni Battista Bernero e le belle pareti ricche di decori e affreschi.




Sulla parte opposta di piazza Castello sorge il teatro municipale, inaugurato nel 1791, considerato all’epoca il miglior teatro del regno di Sardegna dopo quello di Torino, dall’interno con quattro ordini di palchi in mattone e il loggione decorato con stucchi, velluti e dorature.




Lasciata piazza Castello proseguiamo alla volta del cuore antico della città imboccando via Saffi, ricca di botteghe e negozi e dominata dalla torre civica, uno dei simboli cittadini, eretta nell’XI secolo. 








Si tratta di una costruzione in mattoni a pianta quadrata, rischiarata da piccole monofore e domina con i suoi 60 metri di altezza tutta la città risultandone il suo simbolo più caratteristico.
La parte inferiore appartiene alla primitiva costruzione risalente al secolo XI. Innalzata primariamente per scopi difensivi, divenne nel tempo il simbolo del potere comunale. All'inizio del '500 i Paleologi, marchesi di Monferrato, commisero all'architetto e scultore Matteo Sanmicheli (Porlezza, attivo dal 1480 al 1528) il coronamento a forma di loggia. 
Anch'essa a pianta quadrata, è formata da quattro bifore, sormontate da una loggetta a forma ottagonale culminante con un colonnato, ricoperto da un cupolino, ornato da delfini. 
Ammodernata attraverso i secoli con intonaci dipinti e decorazioni in stucco, è stata portata alle forme attuali nel restauro effettuato nel 1920.



A lato della torre c’è la chiesa di Santo Stefano che custodisce tele di Guala, Caroto, Cairo e del Moncalvo. Sulla piazzetta di Santo Stefano sorge il monumento dell’architetto casalese Luigi Canina e s’affaccia palazzo Ricci di Cereseto, dalla facciata con quattro grandi colonne in cotto.



Proseguendo su via Saffi raggiungiamo la centralissima piazza Mazzini, con al centro il monumento equestre di Carlo Alberto di Abbondio Sangiorgio, e sulla quale s’affaccia palazzo Fornara. 
Le tante botteghe del centro impongono qualche fermata per fare degli acquisti, tra cui qualche bottiglia di vino, i krumiri, tipici biscotti della città ricavati dall’impasto composto da burro, zucchero, farina e uova, e la muletta, il salame stagionato preparato con le parti più nobili del maiale.
E’ giunta l’ora per una pausa pranzo  …… e che pausa.!!!!





Il ristorante è l’Accademia in via Goffredo Mameli al 29 che come location è ubicato all’interno dello storico Palazzo Gozzani Treville.
Si suona il campanello e si accede ad un grande scalone che conduce al ristorante. 
Il palazzo è fantastico, visitabile, ma per i privilegiati avventori del ristorante le sale sono comunque accessibili: una vera “chicca”, non solo gastronomica (cucina monferrina sapientemente rivisitata) ma anche culturale.





Rifocillati ripartiamo e raggiungiamo la chiesa di San Domenico dal bel portale marmoreo rinascimentale, a tre navate con preziose opere tra cui una “Madonna con Bambino” di scuola fiamminga e dipinti del Moncalvo, Niccolò Musso e Giovan Battista Caire.






















A seguire imperdibile è una visita alla cattedrale di Sant’Evasio (il Duomo), in stile romanico lombardo, fondata nell’VIII secolo dal re longobardo Liutprando, dalla facciata a capanna, asimmetrica e incorniciata da due campanili laterali.
Peccato per la facciata che ci siamo dovuti immaginare sulla guida in quanto “impacchettata” per lavori di restauro.




Superato il portone d'ingresso si viene accolti da una enorme volta a 9 compartimenti, il “nartece” che da solo vale la visita,che è un capolavoro di statica: tale tipo di ingresso è unico in Italia mentre presenta numerosi richiami nell'architettura islamica.
Si entra quindi nella chiesa vera e propria dove si può ammirare la Cappella di Sant'Evasio che custodisce le reliquie del Santo Patrono di Casale conservate in una statua d'argento più volte rifatta in seguito a furti sacrileghi.
All'altezza della navata centrale, spicca il grande crocifisso ligneo di stile romanico rivestito in lamine d'argento , mentre la volta dell'abside è affrescata con figure di angeli e santi e un Cristo benedicente.














Da non perdere la Sinagoga in Vicolo Salomone Olper 44, realizzata nel 1585 dopo che Guglielmo Gonzaga concesse agli ebrei di Casale Monferrato di professare liberamente la loro religione. Sobria all’esterno e sfarzosa all’interno per la presenza di numerosi stucchi d’oro, la Sinagoga è costituita anche da un museo, nel quale si trovano numerosi oggetti a testimonianza della presenza della comunità ebraica a Casale Monferrato.
Purtroppo è aperta solo la Domenica con orario 10.00 - 12.00 e 15.00 - 17.00 : vale sicuramente una visita e ci torneremo alla prima occasione.


I confini del ghetto, istituito nel 1723, sono ancor oggi perfettamente riconoscibili, tra via Balbo, Via Roma e Piazza San Francesco, con le case dai cortili comunicanti e i numerosi passaggi interni. 
In via Alessandria è possibile vedere il gancio, usato per la chiusura del ghetto, e l'immagine sacra della Madonna, posta nel versante cristiano al confine con il quartiere ebraico








Lasciamo la capitale del Monferrato Casalese, porta anche la nomea di “capitale del freddo” per via della produzione di apparecchiature per la refrigerazione, (in particolare vetrine refrigerate, banchi frigo, autocarri refrigerati) e ci dirigiamo a una ventina di km. Sulle splendide colline di Rosignano Monferrato e a seguire al Castello di Uviglie, altra location della manifestazione Golosaria.
Il castello, da cui si può godere di una splendida vista sul Monferrato, è oggi una location per eventi, cerimonie e meeting: la zona è un piccolo paradiso che domina la distesa di vigneti e noccioleti.
Nella tenuta del castello vi si produce una Barbera di grande intensità e spessore e un Grignolino sottile, ma di carattere.





Lasciamo Rosignano e il suo celebre Ruchè per prendere la via del ritorno verso casa, ben coscienti che il Monferrato e le Langhe sono ricchi di luoghi da visitare, castelli, aziende vinicole, ottimi ristoranti e trattorie e ci prefiggiamo un sicuro ritorno a breve.

Ps. Alcune foto sono tratte dal web.

Visita a Casale Monferrato 
Casale Monferrato AL-


Visitata il 30/03/2019

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