6 dicembre 2016

348-Albergo Diurno Venezia - Milano



Albergo Diurno Venezia - Milano


Il Gran presepe metropolitano….sotterraneo..!!





Un presepe d’artista sotterraneo nascosto in una sorta di grotta Art Déco nel cuore di Milano. Il Fai, dal 3 dicembre all’8 gennaio, ha riaperto l’Albergo Diurno Venezia e presenta al pubblico meneghino uno speciale presepe d’artista immaginato da Francesco Tabusso.
E’ un presepe d’artista, opera di autori contemporanei che si sono messi insieme e hanno realizzato delle sagome di legno dipinto che rappresentano tutti i personaggi del tradizionale presepe, però in una veste e con un’interpretazione underground”.








Un’ occasione unica per vedere anche il celebre “Albergo” in quest particolare allestimento scenografico fatto di suoni e giochi di luce blu che richiamano l’effetto dell’acqua. Si sentono cadere gocce d'acqua, sul soffitto, dove da un oblò si sbircia il cielo di Milano.
Il luogo era un luogo termale, d’acqua, quindi perfettamente riuscito il collegamento a questo elemento.
Maria, Giuseppe e Gesù sono opera di Francesco Casorati e stanno finti come marionette dentro un teatrino, sul cui tetto volano rondini e gabbiani.













Tra i loculi sotterranei ormai deserti dove si curavano mani e piedi o si acconciavano alla buona capelli, ci si rinfrescava o si accedeva alla zona termale, spiccano le figure reinterpretate della Natività.
Un luogo suggestivo, unico e carico di fascino e di storia.
Dobbiamo assolutamente tutelare il nostro patrimonio e luoghi come questo vanno protetti, vanno curati, ma anche e soprattutto vanno riaperti al pubblico. Grazie al FAI che rende possibile la visita di questi angoli ricchi di fascino e che, poco per volta, provvede al loro restauro in modo tale che ritornino a “vivere”.
Oggi come oggi c’è ancora molto da fare per riportare il Diurno al suo antico splendore.


Un po’ di storia tratta da Wikipedia:


“L'Albergo diurno Venezia è una struttura costruita sotto piazza Oberdan a Milano, sul lato all'angolo con via Tadino.
Venne progettato e realizzato tra il 1923 ed il 1925 e inaugurato il 18 gennaio 1926.


Il suo nome ufficiale era Albergo Diurno Metropolitano ed era aperto tutti i giorni dalle 7 alle 23.
La convenzione per la concessione trentennale della piazza fu firmata il 24 novembre 1923 dall'assessore all'edilizia del Comune di Milano Cesare Chiodi e dagli ingegneri Troiani, Cavacini e Masini in base al progetto dell'ingegner Troiani. I tre ingegneri costituirono la Società Anonima Imprese Metropolitane (S.A.I.M.) per la gestione dell'albergo diurno.


Sopra il Diurno era prevista nella convenzione la erezione di un monumento a Guglielmo Oberdan, mai realizzato. La piazza, precedentemente chiamata Piazzale Venezia, era stata intitolata a Guglielmo Oberdan il 19 luglio 1923.


L'aspetto degli apparati decorativi, degli arredi e di una parte della concezione architettonica generale è da attribuire all'architetto Piero Portaluppi.


L'Albergo Diurno aveva una lunghezza di 88 metri ed una larghezza di 14 metri circa ed occupava una superficie di circa 1200 m². Era diviso in due parti, le terme verso via Tadino e il salone degli artigiani verso corso Buenos Aires. Le terme, con accesso dal lato di via Tadino, occupano due terzi della lunghezza e ospitano sei bagni di lusso con vasca e i bagni semplici con doccia accessibili da due corridoi paralleli.


Dall'ingresso principale verso corso Buenos Aires si accedeva all'atrio, occupato negli ultimi anni da un'agenzia viaggi e da un fotografo e al salone con due navate laterali che ospitavano barbieri per uomo e donna, manicure e pedicure.[4] Dalla porta in fondo al salone si accedeva al reparto terme, il cui corridoio centrale ha come fondale una fontana con statua in bronzo di Igea, dea della salute. La statua è dello scultore Luigi Fabris (Bassano del Grappa 1883-1952), come documentato dalla firma.


Il corridoio centrale è collegato ai due corridoi delle terme, al locale delle caldaie e ad una uscita di sicurezza. 
Nella piazza si conservano due colonne di cemento che contengono i condotti di scarico dei fumi della caldaia e dell'aria viziata. Sopra le scale di accesso vi erano due pensiline, di cui solo quella su via Tadino si è conservata, ma senza vetri di copertura. La pensilina verso corso Buenos Aires è stata rimossa quando è stata costruita la Linea 1 della Metropolitana. L'accesso al Diurno è stato ricavato dalla scala di accesso alla metropolitana. Una parte dell'atrio e i gabinetti sono stati demoliti.


Nel 1985 la parte Terme fu chiusa. Nel 1990 la struttura fu data in concessione al Consorzio Oberdan Servizi, costituito dagli artigiani che vi lavoravano. Gran parte degli artigiani lasciarono il Diurno alla metà degli anni novanta, vendendo una parte degli arredi che consideravano di loro proprietà. L'ultimo barbiere per uomini, Carmine Aiello, fu allontanato dal Comune di Milano il 16 giugno 2006 a causa di un contenzioso legale. Successivamente, in seguito alla rottura di un lucernaio di vetrocemento provocata dalla ruota di un mezzo di spazzatura dell'AMSA, i lucernai vennero coperti di asfalto all'esterno e rinforzati con tubi Innocenti dall'interno.

Nel 1995 la società GTS di Bergamo propose al Comune di trasformarlo in beauty farm. Il progetto fu fermato dall'architetto Italo Rota, che divenne nel 1996 assessore alla qualità urbana della Giunta Formentini e che progettò la sua trasformazione in negozio, pur conservando il salone, all'interno di un progetto di riqualificazione di Piazza Oberdan e di modifica del mezzanino della stazione di Porta Venezia della Linea 1 della Metropolitana di Milano.


La Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia ha sottoposto a vincolo monumentale il Diurno il 25 ottobre 2005.
La Provincia di Milano, a partire dagli anni 2000, lo richiese al Comune per collegarlo alla Spazio Oberdan e ospitarvi gli uffici e gli archivi della Cineteca Italiana. Il progetto avrebbe dovuto essere finanziato con gli utili della partecipazione nella Autostrada Serenissima, vincolati ad usi culturali.


La Giunta comunale approvò il 3 febbraio 2006 il testo di una convenzione della durata di 25 anni con la Provincia che questa non sottoscrisse mai in quanto i fondi furono utilizzati per il restauro delle guglie del Duomo. Un tentativo della Provincia di avviare nel 2010 un Programma Integrato di Intervento con la Regione, le Ferrovie dello Stato e l'Atm fu abbandonato per mancanza di interesse da parte delle varie istituzioni. Gli uffici della Cineteca Italiana si sono poi trasferiti alla ex Manifattura Tabacchi in viale Fulvio Testi.


La proprietà della struttura è pertanto rimasta al Comune di Milano il quale ha ipotizzato un suo restauro con fondi propri, almeno per il salone degli artigiani o in alternativa l'emissione di una bando per l'utilizzo da parte dei privati.
In seguito allo studio di Stefano Masi e Pierfrancesco Sacerdoti sull'attribuzione a Portaluppi del progetto di arredo, il FAI e la Fondazione Portaluppi hanno organizzato un convegno sul Diurno a Villa Necchi il 4 febbraio 2014.


In seguito a tale convegno il FAI, d'accordo con il Comune, ha aperto il Diurno sabato e domenica 22 e 23 marzo 2014 dalle 10 alle 17 nell'ambito delle Giornate di Primavera del FAI, dopo che il Diurno è stato ripulito e fornito di illuminazione da parte dei volontari del FAI.
Nel luglio 2015 il Fai ha firmato una convenzione con il Comune impegnandosi a progettare e raccogliere fondi per un progetto di restauro e apertura al pubblico del Diurno.


Il 4 dicembre 2015 è stato inaugurato dal Comune il lato ovest di piazza Oberdan sopra il Diurno oggetto di recupero con parziale pedonalizzazione e restauro delle colonne e della pensilina sotto la supervisione della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Milano .


Il FAI apre una volta al mese il Diurno al pubblico con visite guidate oltre ad organizzare eventi come installazioni di arte moderna, recite teatrali ed altro. Le prenotazioni sono gestite dal sito del FAI.”

Albergo Diurno Venezia
Piazza Guglielmo Oberdan

Tel. 02 659 2330

Aperto dal 3 dicembre 2016 all’ 8 gennaio 2017 dal lunedì al venerdì dalle 12,30 alle 19, 30, apertura prolungata dalle 10 alle 20 sabato, domenica, Sant'Ambrogio e Immacolata. Dalle 10 alle 16 il 24 e il 31, unici giorni di chiusura il 25 e l'1. Entrata presso la MM1 Porta Venezia, ingresso libero

Nessun commento:

Posta un commento