26 ottobre 2015

245-Mike BONGIORNO “un ricordo” - Milano




Mike BONGIORNO “un ricordo” - Milano


Rivive in un’Asta la storia di un “mito” della Televisione.


L’Asta organizzata dalla Fondazione Bongiorno, il cui ricavato verrà utilizzato per riqualificare quella che diventerà “piazza Allegria”, a Gratosoglio, è stato un modo per fare rivivere, attraverso diversi suoi oggetti, quello che è stato un vero e proprio “mito” della Televisione: l’amico Fabio Fazio, battitore d'eccezione.






Ammirare gli oggetti esposti all’anteprima dell’ Asta è stato come rivivere un pezzo di storia d’Italia. Ed è anche un po’ ritrovarsi al fianco Mike, in quel suo studio maestoso con i mobili di ciliegio, fra teiere d’argento, poltrone stile impero e statue in alabastro. Niente di gozzaniano, niente «buone cose di pessimo gusto»: anzi, tutto grandioso. E’ invece nell’impressionante collezione di memorabilia, qui sì, un po’ Loreto impagliato e busto d’Alfieri, che si ritrova l’uomo di tv tuffato nel paese reale, l’uomo cui Umberto Eco dedicò la sua «Fenomenologia», un’analisi, scritta nel 1964, del perché piacesse tanto. 








All’asta ci sono svariate paia di suoi sci e c’è lui che scia sulla copertina della Domenica del Corriere del 14 gennaio 1962, disegnata da Walter Molino; c’è la caricatura di Giorgio Forattini per «La Stampa» dedicata a lui, con i potenti del mondo; ci sono le foto con Fiorello: il tutù, i parrucconi da figli dei fiori; c’è lui nel Presepe; c’è la maglia della Juventus con il suo nome; ci sono altre magliette, di compleanno, di nazioni che lo omaggiano, come la Turchia dove era amatissimo. C’è lui nel presepe, lui vestito da Batman, lui in una statua a grandezza naturale.  







Il pubblico lo ricorda così vividamente perché Bongiorno non è la storia della tv, è la storia del costume italiano: lui che era italoamericano, il nonno emigrato negli Usa dalla Sicilia alla fine dell’Ottocento. Giovanissimo, lavora per una radio a New York, manda alcune collaborazioni a «La Stampa», viene inviato in Italia, si avvicina alla Rai. La tv arrivò il 3 gennaio 1954, e lui c’era già, con «Arrivi e partenze». Quando presenta «Lascia o raddoppia», il gioco dilaga e contribuisce alla diffusione dei televisori. Per il programma, tutto si fermava. Nasce l’«allegria» del suo saluto-slogan, che adesso ispira l’attività della fondazione. Nascono titoli mitici, uno su tutti, «Rischiatutto».








Dopo la Rai, arriva Mediaset, con Silvio Berlusconi che lo chiama personalmente e gli offre una cifra astronomica, così Mike raccontava, per presentare e vendere pubblicità, e Mike era un grandissimo venditore. Nell’ultimo capitolo della sua vita, ci fu una sorta di tormentato divorzio da Berlusconi. E Bongiorno, che non si sentiva più abbastanza apprezzato, passa a Sky. Diventa amico di Fiorello, doveva fare un programma che si sarebbe chiamato «Riskytutto». Ma è arrivato l’8 settembre 2009, e il «Riskytutto» è salito nel cielo con lui. Adesso, ci sta pensando Fabio Fazio a riportarlo in vita.





L’Asta è stato un successo:  sono stati incassati 160mila euro in totale. La fondazione Mike Bongiorno ha messo all’asta 426 lotti. Di questi, ne sono stati venduti 314.
Per qualche ora, nel vedere questi oggetti appartenuti al grande Mike, siamo tornati indietro negli anni….ed è stato senza dubbio molto bello rivivere quel periodo.
Ancora una volta “ ALLEGRIA …!!!”


PS:-E, a distanza di qualche giorno, l’inaugurazione tra i grattacieli di Porta Nuova di una via dedicata al grande presentatore.




c/o Casa d’Aste ILPONTE
Palazzo Crivelli
via Pontaccio
MILANO
Asta il 20 ottobre 2015

Visitata il 18/10/2015

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