Uno tra gli scenari più suggestivi del Lago Maggiore.
Abbarbicato su uno strapiombo di parete rocciosa a picco sul lago, l'Eremo di Santa Caterina del Sasso, è uno di quei posti imperdibili per una gita o se ci si trova a transitare da quelle parti.
Giungendo a Sesto Calende, dopo aver attraversato il ponte di ferro sul Ticino, si prende la sponda lombarda del lago seguendo le indicazioni per Laveno-Luino: una zona decisamente meno ricca di quella piemontese ricca di piccoli paesini e borghi affascinanti. Dopo una ventina di chilometri si svolta a sinistra e si arriva al parcheggio dell' Eremo.
Da qui con una lunga scalinata e una vista incantevole si percorrono i 51 metri di dislivello che portano al complesso.
Dal 2009 è in funzione un' ascensore ricavato nella roccia che facilita discesa e salita a anziani o persone diversamente abili.
Inoltre è possibile raggiungere il luogo anche via lago con i battelli di linea che fanno la spola dal versante piemontese.
Il luogo è incantevole: pare di essere in un set cinematografico.
Vista mozzafiato e complesso culturalmente molto interessante.
Riporto la storia e le cose da vedere tratte dal web:
" La tradizione vuole che l'Eremo sia stato fondato da Alberto Besozzi, un ricco mercante locale che, scampato ad un nubifragio durante la traversata del lago, decise di ritirarsi su quel tratto di costa e condurvi vita da eremita. Lì il Beato Alberto fece edificare una cappella dedicata a Santa Caterina d'Egitto, attualmente visibile sul fondo della chiesa. La cappella, che risale al XII° secolo, fu presto affiancata da altre due chiese, quella di San Nicola e Santa Maria Nova, la cui esistenza è certa a partire dal XIV° secolo. Dopo un primo periodo storico, durante il quale vi soggiornarono i Domenicani, dal 1314 al 1645 guidarono l'Eremo i frati del convento milanese di Sant'Ambrogio ad Nemus, sostituiti poi dai Carmelitani fino al 1770.
Da sottolineare è il miracolo di inizio Settecento, quando cinque enormi massi "ballerini" precipitarono sulla chiesa, ma restarono impigliati nella volta di una cappella, senza causare gravi danni, rimanendo sospesi per quasi due secoli, fino al 1910. Questi sassi "traballanti" sembrano dare il nome all'eremo che, per esteso, è Santa Caterina del Sasso Ballaro, anche se è più probabile che l'etimologia del nome sia legata al vicino centro abitato di Ballarate. Dal 1970 l'Eremo è proprietà della Provincia di Varese. Dal 1986 al 1996 è stato retto da una comunità domenicana, oggi invece è passato agli oblati benedettini.
Costruito a strapiombo sul lago Maggiore, l’Eremo è composto da tre nuclei distinti, distribuiti lungo un costone roccioso. Dal portone d’ingresso si accede al convento meridionale e si percorre un portico ad archi , con stupenda vista sul lago.
Attraversato un cortiletto con un torchio ligneo del 1759 si giunge al conventino e quindi alla chiesa, la cui origine è romanica. L’edificio attuale ha una struttura davvero singolare, frutto della fusione di tre cappelle originariamente distinte. Di grande ricchezza e qualità sono i cicli pittorici, soprattutto quelli trecenteschi, nella chiesa, così come nella Sala Capitolare.
Secondo la leggenda l’eremo fu fondato da Alberto Besozzi di Arolo, un usuraio scampato a un naufragio per intercessione di Santa Caterina d’Alessandria nel 1170 e ritiratosi a vita eremitica sul Sasso Ballaro.
Tre cappelle sorte in tempi successivi divennero presto meta di pellegrinaggio e il luogo stesso fu considerato miracoloso: celebre è il prodigio di inizio ‘700, quando cinque enormi massi precipitarono sulla chiesa, ma restarono impigliati nella volta di una cappella, rimanendovi sospesi per quasi due secoli, fino al 1910. Il monumento conobbe nei secoli alterne vicende, tra splendore e decadenza, fino alla sua soppressione nel 1769.
Seguì un lungo periodo di incuria e abbandono, cui ha posto rimedio un lungo restauro, che ha altresì permesso il ritorno di una comunità monastica."
Una escursione piacevolissima, culturale ma che ritempra anche l'animo e lo spirito.
Eremo di Santa Caterina del Sasso
Leggiuno VA-
Orari di apertura:
da Novembre a Febbraio Sabato e festivi 8.30 - 12.00 e 14.00 - 17.00;
da Marzo a Ottobre tutti i giorni 8.30 - 12.00 e 14.00 - 17.00;
chiusura estiva: ore 18.00
Tel: +39 0332 647172
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