Chiesa di Santa Maria Incoronata
- Milano -MI-
La "Chiesa doppia" in pieno centro lungo Corso Garibaldi.
Quante
volte ci siamo passati davanti percorrendo il corso Garibaldi poco prima di
raggiungere piazza XXV Aprile e mai ci siamo soffermati ad ammirare questo
luogo di culto. Proprio
lungo il corso all’incrocio con via Marsala si trova questa chiesa che è un
caso particolare di "chiesa doppia", simile a quella di San
Cristoforo al Naviglio (anch'essa a Milano): guardando dal sagrato, la chiesa
di sinistra è la più antica, perché esisteva già in età comunale, era retta dai
padri eremitani di San Marco ed era intitolata a Santa Maria di Garegnano. Accanto
alla chiesa, agli inizi del Quattrocento, fu costruito un convento per i padri
agostiniani, che restaurarono l'antica chiesa nello stile tardo gotico, tipico
di quel secolo. Poiché i lavori Furono terminati in occasione
dell'incoronazione di Francesco Sforza a Duca di Milano (1451), la intitolarono
a Santa Maria Incoronata, dedicandola al nuovo signore della città.







Nel
1460 sua moglie Bianca Maria Visconti, signora di Cremona, volle che, a lato
della chiesa del consorte, ne fosse costruita una seconda, del tutto identica e
collegata a essa in modo da formare un'unica nuova chiesa: con questa opera
Bianca Maria desiderava suggellare pubblicamente la sua fedeltà al marito.
Riuscì così a renderla una delle costruzioni più originali dell'epoca. Nei
turbolenti secoli successivi, l'Incoronata divenne magazzino, poi lazzaretto,
quindi caserma ed anche carcere, scuola di agraria, tornando infine ad essere
luogo di culto e chiesa parrocchiale. La
chiesa fu costruita in stile gotico, ma il suo aspetto fu notevolmente
modificato nel 1654 e nel 1827. Nel 1900, sotto la direzione di F. Pellegrini,
furono compiuti i restauri che l'hanno riportata alle caratteristiche
originarie. L'attuale edificio è frutto dell'unione di due chiese, delle quali
quella di sinistra è la più antica. L'esterno
è caratterizzato dalla particolare facciata doppia, con un prospetto a capanna
per ciascuna delle due chiese; per ambedue esso presenta in basso un unico
portale ogivale sormontato da una lunetta, decorata con un bassorilievo. Al di
sopra del portale vi sono due monofore ogivali e, al centro, più in alto, un
piccolo rosone circolare. Ognuna delle due facciate termina in alto con un
profilo triangolare sormontato da una croce su un basamento marmoreo.






Sul
fianco destro della chiesa, si aprono varie cappelle laterali a pianta
poligonale, illuminate da monofore. Fra le due absidi, si eleva la torre
campanaria. Questa è pianta quadrata e la sua cella campanaria si apre
sull'esterno con una monofora su ciascun lato. La copertura del campanile è
costituita da un cono in laterizio, affiancato da quattro piccole guglie poste
sugli angoli della struttura. All'interno,
la chiesa presenta una particolare pianta a due navate, frutto dell'unione
delle due chiese, divise da archi a sesto acuto poggianti su pilastri. Coperte
con volta a crociera, ciascuna di esse termina con un'abside poligonale; nell'abside
di sinistra, vi è un altare neoclassico in marmi policromi, sormontato da un
ciborio circolare con cupoletta semisferica sorretta da colonne corinzie.
L'altare dell'abside di destra, invece, è barocco ed è stato pesantemente
modificato dopo il Concilio Vaticano II. Su ciascuna delle due navate si aprono
tre cappelle laterali.





Fra
le opere custodite all'interno della chiesa, vi è la presenza di manufatti di
grandi pittori. Nella prima cappella di sinistra, ad esempio, vi è un affresco
attribuito al Bergognone, in parte perduto, raffigurante Cristo sotto il
torchio, richiamo al vino trasformatosi in sangue di Cristo nell'Eucaristia.
Nella cappella sul lato opposto, invece, si trova la Lastra tombale di Giovanni
Bossi, attribuita ad Agostino Busti detto il Bambaia. Nella seconda cappella di
sinistra vi sono degli affreschi, probabilmente opera di Ciro Ferri, con Scene
della vita di San Nicola da Tolentino. Nell'ultima
cappella di destra, si trova l'organo a canne della chiesa, costruito dalla
ditta Pedrini di Cremona nel 2013.

Lo
strumento, a pavimento, è a trasmissione integralmente meccanica ed è racchiuso
all'interno di una cassa lignea di fattura geometrica. La mostra è composta da
29 canne in stagno con bocche a mitria disposte ad ala in tre campi affiancati. La
consolle è a finestra e dispone di un'unica tastiera di 56 note e di pedaliera
concavo-parallela di 27 note. I registri, in totale 6 (5 al manuale e 1 al
pedale) sono azionati da pomelli posti in unica fila orizzontale sopra il
manuale. Sopra la pedaliera, si trova un pedaletto per l'unione tasto-pedale.
Meritevole
sicuramente di una visita per ammirare le due chiese che furono unite in una sola, trasformando la parete divisoria in colonnato e ora sono una chiesa sola, con due absidi, due altari e due ingressi.
Ps.
Dati prelevati da Wikipedia
Chiesa di Santa Maria
IncoronataCorso Garibaldi n.11620121 Milano –MI-
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