La leggenda del Mago e del Paròn.
Nella stupenda cornice di Palazzo reale a Milano è in corso in questi giorni (24 maggio-8 settembre) una bellissima mostra dedicata ad un periodo d' oro della città di Milano: per un neroazzurro doc come il sottoscritto, ma anche per tutti gli amanti del calcio e non solo, una visita imperdibile.
Strutturata in maniera fluida e ordinata vengono ripercorsi i successi calcistici di due grandi allenatori H. Herrera e N. Rocco rispettivamente di Inter e Milan e, in contemporanea , riproposte foto, cimeli, personaggi e audio-video storici della città di Milano in quel periodo.
Una grande mostra nel centro storico di Milano, nei magici spazi di Palazzo Reale, che racconta in un suggestivo allestimento i trionfi degli anni Sessanta di Milan e Inter, guidati da due allenatori entrati nella leggenda: Nereo Rocco (detto il "Paron") e Helenio Herrera (il "Mago"). In mostra si possono ammirare:
- la ricostruzione degli spogliatoi dei due allenatori
- la prima Coppa dei Campioni vinta dal Milan a Wembley nel 1963,
- la prima Coppa Intercontinentale vinta dall'Inter nel 1964/65
- cimeli storici, foto e video originali del periodo
Un'occasione unica per rivivere la stagione esaltante della nascita del mito del calcio Milanese e anche per giocare un particolarissimo Derby: la mostra ha infatti due ingressi separati per i tifosi di Milan e Inter con il conteggio elettronico su un display.
Rivedere le Coppe è sempre un momento esaltante, la ricostruzione degli spogliatoi dell' epoca (che differenza con quelli super moderni e tecnologici di adesso), cimeli degli allenatori e di giocatori che hanno fatto la storia delle due società milanesi.
Un omaggio del grande giornalista Gianni Brera con la sua inseparabile Lettera 32 , le sue pipe e i suoi blocchi di appunti.
Momenti esaltanti che riportano alla mente un periodo d' oro per il calcio e la città di Milano.
Una visita è imperdibile a prescindere dalla fede calcistica.
Ecco uno stralcio di un bell'articolo del Corriere della Sera (Vivi Milano):
"Descrizione: Due modi differenti di vivere e amare il calcio. Uno a colpi di proclami e frasi a effetto, l’altro con quel carattere burbero e concreto come la sua terra, il Friuli. Tutti e due, però, legati dalla stessa filosofia: vincere. E di successi sportivi ne hanno portati tanti a Milano Helenio Herrera, alla guida dell’Inter, e Nereo Rocco mister «di ferro» del Milan. Con loro le due squadre meneghine hanno raccolto negli anni Sessanta scudetti, Coppe dei Campioni, Coppe Intercontinentali. E a loro Palazzo Reale (in collaborazione con Skira) dedica, dal 23 maggio, una mostra fatta di fotografie, filmati, oggetti di culto come la lavagna tattica di Herrera e un quadro che De Chirico aveva regalato a Rocco. Con una sorpresa speciale per i tifosi: sabato 20 e domenica 21 luglio l'ingresso alla mostra è gratuito.
Ma l’esposizione vuole anche ripercorrere quegli anni del
boom economico con documenti che raccontano com’era la città attraverso lo
sport, la cultura, il design, la moda, le grandi aziende. Il percorso si apre
con ingressi separati (nerazzurro e rossonero) per accontentare i tifosi e
rimarcare la grande rivalità (in campo e fuori) tra i due club. La prima
sezione racconta la «Milano del 1963» con foto di celebri personaggi (Celentano,
Jannacci, Bramieri, Maria Callas) e della vita sociale di tutti i giorni
(immigrati, lavoratori, fabbriche).
Poi si entra nel «pianeta» dei due tecnici:
magliette, scarpe, ricordi personali, trofei, filmati di allenamenti. Viene
ricostruita l’atmosfera degli spogliatoi, sfilano le immagini dei grandi
campioni (Mazzola, Suarez, Rivera, Altafini), scorrono gli spezzoni delle
partite più importanti di Inter e Milan che hanno fatto salire Milano sul tetto
del mondo. Un’ascesa che è cominciata esattamente cinquant’anni fa: il 22
maggio 1963 i rossoneri del «paròn» Rocco conquistavano la Coppa dei Campioni,
il 26 maggio dello stesso anno i nerazzurri del «mago» Herrera si cucivano
sulla maglietta il tricolore. Da allora fu un’escalation entusiasmante. Tanto
che il «maestro» Gianni Brera (la mostra rende omaggio anche a lui) scriveva di
un derby di quel tempo: «Ritengo sia giusto ammettere che abbiamo diritto di
inorgoglirci. In nessuna parte del mondo sarebbe possibile oggi allestire un
incontro di campionato di così alto tono»."
E di seguito le biografie dei due celebri allenatori:
Biografie:
Helenio Herrera
Da Buenos Aires a Venezia
1910*
Nasce a Buenos Aires il 10 aprile,
figlio di Francisco, anarchico andaluso detto Paco el Sevillano, e di Maria
Gavilán.
1920
La famiglia Herrera si trasferisce a
Casablanca.
1928
Debutta nel Roches Noires
Casablanca.
1929
Emigrato in Francia, gioca nello
Stade Français, poi al Charleville e al Roubaix-Tourcoing.
1936
Chiamato alle armi, gioca nella
Nazionale militare, si sposa e trova lavoro alla Saint-Gobain.
1942
Vince la Coppa di Francia con lo
Stade Français, poi si trasferisce al Puteaux e ottiene il diploma di
massaggiatore sportivo.
1947-1948
Allena lo Stade Français e la
Nazionale francese.
1948
Si trasferisce in Spagna ad allenare
il Valladolid.
1950-1951
Vince due campionati consecutivi
alla guida dell’Atletico Madrid.
1953-1957
Allena il Siviglia, poi il Malaga,
il Deportivo La Coruña e, in Portogallo, il Belenenses.
1958-1960
Approda al Barcellona con cui
conquista due campionati, una Copa del Rey e una Coppa delle Fiere.
1959
Allena la Nazionale di Spagna, che
dirigerà successivamente anche ai mondiali in Cile nel 1962.
1960-1968
Allena l’Inter guidandola a tre
scudetti (1963, 1965 e 1966), due Coppe dei Campioni (1964 e 1965), e due Coppe
Intercontinentali (1964 e 1965). Altri due scudetti li perde in uno spareggio
con il Bologna (1964) e all’ultima giornata a Mantova (1967), e una Coppa dei
Campioni nel 1967 in finale a Lisbona contro il Celtic.
1966
Il 1° novembre debutta sulla
panchina dell’Italia in coppia con Valcareggi: Italia-Unione Sovietica 1-0 a
San Siro. Resterà in carica per altre tre partite sino al 27 marzo 1967.
1968-1972
Guida la Roma, vincendo la Coppa
Italia 1969.
1973
Torna sulla panchina dell’Inter,
fermato nel febbraio dell’anno successivo da un infarto.
1977
Chiude la carriera italiana da
direttore tecnico al Rimini.
1981
Clamorosa rentrée sulla panchina del
Barcellona dove fallisce per un soffio la Liga ma vince la Copa del Rey.
1997
Dopo un infarto a Madrid, muore a
Venezia il 9 novembre.
* A partire
dagli anni sessanta, Herrera ritocca al ribasso la propria età dichiarandosi
nato nel 1916. Soltanto due anni dopo la morte sua moglie Fiora scopre l’esatta
data di nascita.
Nereo Rocco
Da Trieste a Trieste
1912
Nasce a Trieste il 20 maggio da papà
Giusto Roch e mamma Giulia.
1929
Il 6 ottobre debutta in serie A in
Triestina-Torino 0-1.
1934
Unica partita in maglia azzurra il
25 marzo a San Siro contro la Grecia: sostituito dopo il primo tempo da
Giovanni Ferrari.
1937
Dopo 232 partite e 66 gol lascia la
Triestina per il Napoli. La società giuliana ne ricava la rispettabile somma di
centosessantamila lire.
1940
Chiude le tre stagioni napoletane
con sole 52 presenze e 7 gol a causa di una lunga serie di infortuni.
1942
Termina la carriera nel Padova dopo
due campionati in serie B con 47 presenze e 15 gol.
1947
Debutta da allenatore in serie A
alla guida della Triestina, ottenendo il secondo posto a pari merito con
Juventus e Milan alle spalle del grande Torino.
1950-1953
Lascia la Triestina per allenare il
Treviso in serie B. 1954-1961 Otto stagioni a Padova con promozione immediata
in serie A e terzo posto nel 1957-1958.
1960
Allena la Nazionale olimpica ai
Giochi di Roma, con Viani direttore tecnico.
1961-1963
Prima avventura in rossonero con
scudetto (1962), e poi Coppa dei Campioni (1963).
1963-1967
Quattro campionati alla guida del
Torino. Miglior risultato il terzo posto nel 1964-1965.
1967-1974
Secondo ciclo rossonero aperto, come
il primo, dallo scudetto 1968 (con Coppa delle Coppe) e poi Coppa dei Campioni
più Intercontinentale nel 1969. Seguirà la Coppa delle Coppe nel 1973.
1974-1975
Allena la Fiorentina, ma viene
esonerato in primavera.
1975-1978
Torna al Milan, prima da direttore
tecnico, poi da dirigente.
1979
Muore a Trieste il 20 febbraio.
Insomma, per concludere, una bella esperienza che ha riportato in me un pò di nostalgia di quel periodo: difficile stabilirlo ma, per certi versi, forse meglio di quello che stiamo vivendo!!!!!
Mostra:
Milan Inter '63 - La leggenda del Mago e del Paròn.
Palazzo Reale
Milano
dal 24 maggio all' 8 settembre 2013
Visitata il 20/07/2013