29 settembre 2016

335-Ristorante Leon D’Oro –Orta San Giulio - NO




Ristorante Leon DOro Orta San Giulio - NO



Uno spettacolare balcone sul lago d’Orta e l’isola di San Giulio.

In un periodo dove tutto scorre velocemente e le attività aprono, cambiano business e chiudono ad un ritmo vertiginoso, ci sono posti come il Leon d’ Oro, che accoglie gli ospiti nella piazza principale di Orta, In una villa del primo Ottocento che si affaccia sul lago con la sua bella terrazza proprio di fronte all'Isola di San Giulio, che vantano una storia tanto lunga da far impallidire addirittura quella dell'Italia unita.




Questo hotel, l’anno scorso, ha compiuto 200 anni di attività e le sue radici affondano ancor più nel passato visto che Giuseppe Ronchetti, che già gestiva una locanda ad Orta, acquistò nel 1663 l’edificio per creare l'hotel San Francesco, divenuto poi Hotel du Lion d’Or e infine Leon d’Oro. Fa poi ancora più clamore il fatto che a gestirlo oggi sono le sorelle Pinuccia e Marilena Ronchetti, discendenti di Giuseppe e di una famiglia di albergatori attiva fin dal Medioevo.

Katia Ricciarelli

In due secoli i nomi illustri che hanno soggiornato nelle camere non si contano: si va da Honoré de Balzac a Friedrich Nietzsche, da Camillo Benso Conte di Cavour alle Regine Margherita e Vittoria d’Inghilterra, per arrivare in tempi più recenti a Mario Soldati, Renato Pozzetto e il soprano Katia Ricciarelli al ristorante.




La stanza porta ancora il numero 102. Come quel 5 maggio 1882 quando fu assegnata a Friedrich Nietzsche, che , come per tutti gli altri grandi viaggiatori tra fine 700 e per tutto l’800, era una tappa obbligata del Grand Tour attraverso l’Italia.
Oggi, affacciandosi alle finestre dell’hotel è facile immaginare Friedrich Nietzsche contemplare il lago e con lui la bella Lou Salomè. Venne ad Orta su suggerimento di Malwida von Meysenbug, antesignana della lotta per i diritti delle donne, che già conosceva il lago. 

Libro celebrativo del 200° anniversario.





Dalle memorie della Salomè si sa che fu proprio il filosofo tedesco a voler fare una tappa ad Orta e i motivi sono facilmente intuibili leggendo sempre le memorie della bella scrittrice russa. Gite in barca sul lago partendo proprio dal Leon d’oro; poi passeggiate al sacro Monte, l’unico dedicato a san Francesco d’Assisi, dove «restarono affascinati tanto da perdere il senso del tempo» scrive la Salomè. Nietzsche sperava di conquistarla grazie a quell’atmosfera romantica e malinconica che il lago d’Orta assume in primavera.





Ho citato in breve la storia del locale per meglio spiegare l’aria di un tempo passato che ancora oggi si respira, nonostante i lavori di ristrutturazione e ammodernamento che si sono succeduti nell’arco di tutto questo tempo.
La location è fantastica con vista diretta sul lago e l’isola di san Giulio che sembra così vicina da essere “toccata” con la mano.
Nella bella stagione e anche in questi giorni di autunno si può pranzare sulla terrazza ricoperta da un “tetto” di vite dai grappoli scuri.





La cucina spazia dai piatti di carne e di pesce, sia di mare che di lago, preparati con ingredienti di ottima qualità, rispettando la tradizione ed elaborati senza mai coprire quello che è l’ingrediente principale.
Una buona mano dello Chef che lavora i prodotti del territorio e non solo, rispettando la stagionalità e quello che di meglio offre giornalmente il mercato.

Ombrina con chutney di pesche , pepe rosa e basilico.

Code di gambero al vapore con purè di avocado e fili di peperoncino

Buona la carta dei vini con una selezione di etichette anche di pregio: servizio curato, tempi di attesa corretti e prezzi nella media, calcolando la location e la zona turistica: solo la vista vale una sosta.
Ottime le code di gambero al vapore con purè di avocado e fili di peperoncino come antipasto, deliziosa l’ Ombrina con chutney di pesche (che è una salsa di accompagnamento agrodolce e per questo contiene frutta o verdura più zucchero e aceto per conferire sapore caratteristico), pepe rosa e basilico.


Buonissimo il pane e delizioso il calice di erbaluce: caffè e dolcetti di accompagnamento.
Sicuramente da ritornarci, per degustare altri piatti, gli ottimi dolci e la vasta selezione di formaggi e salumi di piccoli produttori della zona.
Un indirizzo “sicuro”, volendo spendere un po’ più del solito, dove i soldi spesi non si rimpiangono e la location è di quelle che si ricordano per la storia e il panorama.


Ristorante Hotel Leon DOro  
Piazza E. Motta n.42
Orta San Giulio –NO-

Tel. +39 0322911991





Visitato a pranzo il 28/09/2016

Nessun commento:

Posta un commento