8 gennaio 2015

176-Consigli di viaggio: ISTANBUL –Turchia



Consigli di viaggio: ISTANBUL –Turchia



Tra i sapori e i profumi della Istanbul Asiatica.

Una breve vacanza tra Natale e Capodanno: partenza il 28 dicembre da Milano Malpensa con volo diretto Turkish Airlines con destinazione Istanbul aeroporto SABIHA GOKCEN situato nella parte asiatica.


A Malpensa inganniamo l’attesa con una colazione e spuntino nel nuovo Oldani caffè: prezzi abbastanza elevati ma servizio e prodotti all’ altezza.
Dopo poco più di due ore di volo atterriamo a Istanbul e troviamo i parenti che qui risiedono ad attenderci per condurci in 35 minuti al nostro Hotel: il Suadiye, ottima struttura affacciata sul mare e trattata nel post n°173.


Abbiamo optato per la soluzione asiatica perché le strutture alberghiere sono più convenienti di quelle situate nella parte europea e di conseguenza conviene scegliere di atterrare all’ Internazional Airport SABIHA GOKCEN situato anch’ esso in Asia.
I tempi di percorrenza per gli spostamenti in questa metropoli di 15 milioni di abitanti sono sempre relativi: il traffico è impressionante e in auto ogni spostamento verso i principali punti di interesse può variare dai 30 minuti alle 2 ore.
Per raggiungere la parte europea meglio servirsi dei battelli, del metrò o del treno: in auto diventa estenuante.


Taxi e auto sono l’ideale per muoversi nella parte asiatica, meno conosciuta, ma non per questo meno affascinante.
Di fronte al nostro albergo si possono ammirare le Princes Islands e, tempo permettendo, passeggiare  lungo il lungomare per una quindicina di chilometri in un parco ….infinito.
Tra una cosa e l’ altra si è fatta ora di cena e per cominciare, a pochi metri dal nostro hotel, ci avviamo al ristorante: il GALATALI Balik Suadiye trattato nel post n° 175.




Si sale all’ ultimo piano di una palazzina e si raggiunge il locale dotato di una stupenda veranda con deliziosa vista sul mare e sulle isole.
Ottima cena  e, dopo una passeggiata, tutti a letto a riposare.
Al risveglio una buona e abbondante colazione in Hotel e poi via alle escursioni.
Il tempo non è dei migliori: pioggia e raffiche di vento.
L’ idea è quella di andare al Gran Bazar (già visitato ma per me resta sempre affascinante) situato nella parte europea. Il mare agitato non ci permette di prendere il battello, tuttavia non ci scoraggiamo e abbiamo così modo di provare il treno che attraversa il nuovo tunnel sotto il Bosforo e che passa a meno di 62 m dal fondo marino ed è il più profondo tunnel ferroviario sottomarino del mondo.



Inaugurata a fine 2013, la linea corre per 13,6 chilometri (1,4 sott'acqua), tra una costa e l'altra della metropoli turca. Battezzata Marmaray, dove "ray" è la parola turca per indicare la ferrovia è un’ opera fantastica: siamo rimasti sconvolti dalla pulizia nelle stazioni, nei lunghi corridoi e dei treni.
Rigidi controlli fanno si che tutti obliterino il biglietto nelle apposite macchinette, niente mendicanti, drogati, alcolizzati………………praticamente l’ opposto di quello che si vede a Milano, Roma, Napoli etc. etc.



Basta volere………..! Ma,mi viene da pensare che forse…siamo noi il terzo mondo.!!!!!!
Destinato ad alleggerire il traffico su gomma, ma anche a ridurre notevolmente il numero di passeggeri del servizio di traghetti cittadini, il Marmaray in 15 / 20 minuti ci porta in” Europa”.




Decidiamo di rivedere la Moschea Blu che in precedenti viaggi nella capitale Ottomana non avevamo avuto modo di visitare all’ interno per le lunghe code di attesa.
Tratto da Wikipedia: “Universalmente è conosciuta come la Moschea Blu. Il suo nome deriva dalle 21.043 piastrelle di ceramica turchese inserite nelle pareti e nella cupola. È infatti il turchese il colore dominante nel tempio. Pareti, colonne e archi sono ricoperti dalle maioliche di İznik (l'antica Nicea), decorato in toni che vanno dal blu al verde. 

 

Rischiarate dalla luce che filtra da 260 finestrelle, conferiscono alla grande sala della preghiera un'atmosfera suggestiva quanto surreale. La Moschea Blu, che risale al XVII secolo, è anche l'unica a poter vantare ben sei minareti, superata in questo solo dalla moschea della Ka'ba, alla Mecca, che ne ha sette. Tale particolarità architettonica è dovuta, secondo una storia popolare, ad un fraintendimento: l'espressione delle manie di grandezza del sultano Ahmed I, non potendo eguagliare la magnificenza della moschea di Solimano né quella di Hagia Sophia, non trovò soluzione migliore per cercare di distinguerla che i minareti in oro; L'architetto fraintese però le parole del sultano, capendo "altı" (in turco "sei") anziché "altın" (oro). Il sultano aveva una loggia privata a piano superiore, che poteva essere raggiunta direttamente a cavallo.”

 
 
Dopo la visita alla Moschea Blu ci dirigiamo al Gran Bazar senza disdegnare qualche assaggio dei favolosi dolcetti e del pane turco.




Tratto da Wikipedia:Il Grande Bazar d'Istanbul (in turco Kapalı çarşı, lett. "Mercato coperto") è uno dei più grandi ed antichi bazar del mondo.


Il nucleo del mercato, chiamato Iç Bedesten, venne realizzato sotto il Sultano Maometto II e fu completato intorno al 1461. L'area del Bazar è molto estesa e regolare. Misura 300.700 m², con 4.000 botteghe e negozi, unica nel suo genere. Tutta l'area è coperta e, infatti, il Grande Bazar è chiamato, in lingua turca, Kapalı Çarşı, letteralmente Mercato coperto.



Il Bazar è sempre affollato e pieno di turisti per l'intero orario di apertura. Qui si vende ogni genere di spezie, tessuti e dolci, inoltre si possono trovare anche botteghe artigiane, come ad esempio quella del calzolaio
Il Bazar è aperto tutti i giorni, esclusa la domenica e nelle festività religiose islamiche , dalle 8.30 alle 19.00.


Facendo attenzione e “contrattando” si possono fare anche ottimi aquisti; marche griffate tarocche ma di ottima fattura come per le camice, le borse e le maglie.

Sosta Pranzo da Ficcin nel quartiere di Galata per degustare le specialità Circasse (da non perdere i tortelli in salsa di yogurt e i dolci).




Dopo pranzo percorriamo İstiklal Caddesi o Viale Istiklal. Viale dell'Indipendenza: storicamente in francese: Grande Rue de Péra, e italiano: Gran via di Pera) è una delle più famose strade di Istanbul, frequentata da circa tre milioni di persone al giorno nel corso dei fine settimana. Ubicato nello storico distretto di Beyoğlu (Pera), è un'elegante zona pedonale lunga all'incirca tre chilometri, sulla quale si affacciano boutique, negozi di dischi, librerie, gallerie d'arte, cinema, teatri, bar, pub, night club con musica dal vivo, pasticcerie e ristoranti.




Alla fine si giunge in Piazza Taksim, la piazza principale di Istanbul  dove si trova il Monumento alla Repubblica.
Breve visita anche al più antico Hammam della metropoli.


Stanchi ma soddisfatti ritorniamo in albergo con un Dolmuş e cioè il mini autobus che assolve la funzione di taxi collettivo da 8 o 15 posti.
Parte solo quando è pieno ma è decisamente più economico dei Taxi gialli: sempre meglio contrattare le tariffe per evitare spiacevoli sorprese.


Aperitivo con un’ ottima bottiglia di Emire-Narince del 2013, vino bianco dell’ Anatolia dal sapore fruttato e decisamente interessante.
Cena del Kebab (o Kebap in turco)  con parenti e amici al ristorante Sahan situato a Bagdat Str. (Bağdat cad. No:461 Suadiye / İstanbul Tel: +90 (216) 373 29 39).




Ottimo con diverse portate di carne dagli spiedi alle braciolette etc.; ottimi gli antipasti; buon servizio e cibo decisamente di buona qualità.
Trascorsa la serata in compagnia si torna all’ Hotel dopo avere passeggiato per Bagdat str. la via del lusso con negozi e boutique da fare invidia a quelli delle principali capitali europee.



Il giorno seguente scopriamo che il tempo è sempre sul piovoso, anzi, qualche fiocco di neve rende ancora più affascinante il paesaggio.
Le strade restano pulite ma vedere le Moschee con una patina bianca rende ancora più magico lo scenario della metropoli.
L’ imperdibile colazione, questa volta più “dietetica”, a base di frutta, per smaltire la cena del Kebap; mica possiamo esagerare…..dobbiamo metterci in marcia e ripartire.
Dopo avere visitato un tipico mercato ambulante con sapori e profumi inebrianti andiamo a pranzo dai consuoceri.

Antipasti e il Dolma (involtini di foglie di vite): delizioso.
Per finire il Baklava il tipico dolce di pasta filo.
Al pomeriggio, mentre la neve aumenta di intensità, visita al Palazzo Beylerbeyi o Beylerbeyi Sarayı in lingua turca (Beylerbey = "signore dei signori") prende il nome da Beylerbeyi sobborgo di Istanbul sito sulla sponda asiatica del Bosforo. Esso era una residenza estiva dei sultani ottomani, costruita negli anni 1860, ora ubicata nelle immediate vicinanze del nuovo ponte sul Bosforo.






Tratto da Wikipedia: “Disegnato in stile secondo impero da Sarkis Balyan, il palazzo Beylerbeyi ha delle dimensioni piuttosto contenute rispetto agli eccessi dei precedenti palazzi Dolmabahçe o Kucuksu.
La vista migliore del palazzo la si ha dal Bosforo, da dove si ammirano i suoi due padiglioni di balneazione, uno per l'harem (solo donne) e l'altro per la selamlik (solo uomini). Una delle stanze più interessanti è la sala di ricevimento, che ha una piscina e una fontana. L'acqua corrente era molto popolare nelle case ottomane per il suo suono piacevole e l'effetto di raffreddamento contro il caldo.
Stuoie di cannicci egiziane vennero usate sul pavimento come isolamento. I lampadari sono di cristallo di Baccarat ed i tappeti di Hereke.”
Praticamente sotto il Ponte sul Bosforo è un vero e proprio gioiello che vale sicuramente una visita la di fuori dei soliti circuiti turistici.
Le foto che seguono parlano da sole:







Terminata la visita, a metà pomeriggio, a poche centinaia di metri dal Palazzo ci conducono in un Bar/Ristorante affacciato sul Bosforo; si tratta di un circolo da poco aperto al pubblico sede della Polizia di Istanbul.
Ci si accredita e sceso qualche scalito ci troviamo in una stupenda location con favolosa veranda con vista sul Bosforo.







Qui prendiamo il celebre Caffè Turco: il caffè turco è una tipologia di preparazione del caffè assai diffusa in Turchia, nella penisola balcanica e nei paesi arabi.
Si prepara facendo bollire dell'acqua in un particolare bricco dalla forma allungata ("ibrik", solitamente di ottone). Quando l'acqua bolle, si toglie dal fuoco si aggiunge il caffè macinato finemente. A seconda delle varie tradizioni e località, possono essere aggiunte alcune spezie (opzionali) come il cardamomo.
Il caffè così preparato assume una consistenza "sciropposa" e necessita di qualche minuto di decantazione per far depositare il sedimento sul fondo delle tazzine:  assolutamente da provare.
Altrimenti cosa siete venuti a fare in Turchia……a bere l’ espresso ?
Dopo un’ altra camminata è l’ ora del tè: ma meglio del tè che qui vi offriranno in ogni ristorante a fine pasto, provate il Salep.





Se poi avete deciso di raggiungere Istanbul in questi mesi invernali è l’ ideale per riscaldarsi (come da noi si usa fare con la cioccolata calda) vi consiglio di assaggiarlo almeno una volta, il Salep viene servito in tutti i caffé della metropoli e potete trovare anche degli ambulanti che lo vendono per strada in dei grandi contenitori di rame fumanti.
Per me il migliore che ho assaggiato è quello di Mado, magari accompagnato da qualche dolcetto.
Il Salep si prepara con del latte bollente in cui si scioglie una farina ottenuta dalla triturazione dei tuberi delle orchidee con l’aggiunta di una spruzzata generosa di cannella.
Dal sapore consistente e dall’aspetto cremoso sono sicuro che vi piacerà!


Al ritorno verso l’ Hotel per un po’ di relax ci viene consigliato un locale: il Viktor Levi ristorante/vineria, anche solo per un tagliere di formaggi accompagnati da ottimo vino. (Caferağa Mahallesi Moda Caddesi Damacı Sokak No:4 Kadıköy)



E’ un locale caratteristico e veramente carino all’ interno impreziosito da un giardino stupendo: alla prossima visita ci andrò sicuramente.
Dopo un po’ di riposo è giunta ora di cena……faremo questo sacrificio…!!!!!



Dopo carne e dolci abbiamo voglia di pesce: la scelta cade sul Ristorante CUNDA BALIK. (Balik in turco significa pesce: e qui è….freschissimo!)
Tutto eccellente e, se vuoi saperne di più, leggi il mio post n° 174)


Due passi e poi….tutti a nanna.
Il mattino seguente ci accorgiamo che la breve vacanza volge al termine: facciamo colazione , un parente ci viene a prendere in Hotel e ci dirigiamo all’ aeroporto.
Saluti, baci e abbracci, con la promessa di tornare a istanbul appena possibile.

Sperando che questo mio breve Diario di Viaggio possa esservi utile, mi auguro vogliate seguirmi sempre numerosi.
Alla prossima.



PS- Altre cose su Istanbul al post n° 88.



Viaggio dal 28 al 31/12/2014

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