20 gennaio 2020

600-La Milano degli anni '60 in mostra a Palazzo Morando –Milano -Mi-


La Milano degli anni '60 in mostra a Palazzo Morando –Milano -Mi-


Un periodo unico, che, fra le luci della rinascita post bellica e le ombre del terrorismo, travolse Milano con un irrefrenabile fermento creativo, una forza progettuale senza precedenti e preparò le basi per la grande metropoli che conosciamo.


Dal 6 novembre 2019 al 9 febbraio 2020 Palazzo Morando, splendido edificio nel quadrilatero della moda, ospita la mostra "Milano Anni 60", a cura di Stefano Galli.







La mostra ripercorre la storia di un decennio irripetibile che ha consacrato il capoluogo lombardo come una delle capitali mondiali della creatività in grado di assumere il ruolo di guida morale ed economica del Paese.
Spinta dal boom economico, Milano si trovò improvvisamente a vivere un irrefrenabile fermento culturale, caratterizzato da una forza progettuale senza precedenti e dalla voglia di lasciarsi alle spalle in maniera definitiva gli orrori della guerra. 
La grande stagione della musica a Milano si inaugura con il concerto di Billie Holiday del 1958 allo Smeraldo e proseguirà felicemente con tutti i grandi del Jazz da Duke Ellington a Thelonius Monk fino a Chet Baker e Gerry Mulligan che a Milano erano di casa. Anche la musica leggera conosce un periodo d’oro con il concerto dei Beatles al Vigorelli del 1965 e dei Rolling Stones al Palalido del 1967, che suggellano il ruolo di Milano come città moderna e pronta ad accogliere i più grandi protagonisti della musica pop e rock d’oltremanica e d’oltreoceano.
















































Sono anni di grande fervore artistico con l’opera di Lucio Fontana e Piero Manzoni, di pietre miliari del design italiano quali Marco Zanuso, Bruno Munari, Vico Magistretti, Achille Castiglioni, Bob Noorda e di grandi esponenti della fotografia quali Roberto Polillo, Carlo Orsi, Uliano Lucas, Gianni Greguoli, Fedele Toscani, Fabrizio Garghetti, Giorgio Lotti, Emilio Frisia, Cesare Colombo, Ernesto Fantozzi, Paolo Monti, Silvestre Loconsolo, Piero Raffaelli, di intensa vita notturna dei locali del jazz con Giorgio Gaber ed Enzo Jannacci. Questi sono solo alcuni dei protagonisti della scena milanese che contribuirono all’incanto di quel decennio.
Un sogno da cui la città si svegliò bruscamente, il 12 dicembre 1969, con l’attentato alla Banca Nazionale dell'Agricoltura di piazza Fontana.
Realizzata in collaborazione con il Comune di Milano, la rassegna presenta fotografie, manifesti, riviste, arredi, oggetti di design e molto altro ancora, che fanno rivivere l’atmosfera di quell’epoca.


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Percorso espositivo.


IL BOOM EDILIZIO
Tra la fine degli anni 50 e i primi anni 60 Milano conosce una crescita edilizia che stravolge il profilo della città.

ISTANTANEE DEL BOOM
Il boom economico stravolge la vita dei milanesi, proiettandoli in un’era di benessere, rinnovate speranze e nuovi riti.
UNA LINEA ROSSA PER LA CITTÀ
Milano si dota della prima linea metropolitana, vero e proprio fiore all’occhiello imitato in tutto il mondo.
IL DESIGN MILANESE
I designer inventano nuovi oggetti che invadono le case di tutti cambiando radicalmente lo scenario domestico.
MILANO TRA ARTE E CABARET
Milano conosce un fermento artistico e culturale senza precedenti diventando capitale dell’editoria, del cabaret e dell’arte.
SULLE NOTE DEL JAZZ
La città diventa capitale dell’industria discografica e ospita fondamentali rassegne di jazz che richiamano i più grandi nomi
UNA CITTÀ IN PIAZZA
Il biennio 68-69 segna un passaggio fondamentale, con le occupazioni studentesche, gli scioperi e l’escalation della violenza.
LA PERDITA DELL’INNOCENZA
Il decennio si chiude tragicamente il 12 dicembre 1969 con la bomba di Piazza Fontana. Il bilancio darà di 17 morti e quasi 100 i feriti.


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Il percorso espositivo, diviso in sezioni, si apre con le immagini della nuova Milano, il cui volto si modifica grazie alle nuove costruzioni, come il Pirellone, la Torre Velasca, la Torre dei servizi tecnici comunali, il Centro direzionale, la Torre Galfa ma anche la nascita dei quartieri periferici, tra i quali spiccano Quarto Oggiaro, Olmi, Gallaratese, Gratosoglio, Comasina, quest’ultimo iniziato nel 1953 e ultimato nel 1960, il più importante intervento edilizio in quegli anni in Italia con i suoi 11.000 vani e 83 palazzi.
Fotografie e riviste dell’epoca documentano il boom economico, con la realizzazione delle tangenziali milanesi, del tratto Milano-Piacenza dell’autostrada A1, infrastrutture che portarono una più rapida circolazione delle merci con una maggiore crescita delle aziende; celebri nomi della grafica pubblicitaria furono chiamati a ripensare i brand delle nuove e rinnovate realtà aziendali, a partire dal fondamentale progetto di Franco Albini e Bob Noorda per la Metropolitana Milanese.
Numerosi sono gli oggetti che aiutano a rievocare la grande stagione del design, con maestri del calibro di Bruno Munari, Marco Zanuso, Vico Magistretti, Enzo Mari, Achille Castiglioni, Sambonet, Joe Colombo, Gio Ponti. Si racconta la storia delle aziende milanesi coinvolte in questa clamorosa stagione. Tra tutte Brionvega, Cassina, Zanotta, Kartell, Tecno, Fontana Arte, Artemide, Flos, Arflex e Danese.






























Anche il mondo della cultura, delle gallerie d’arte e del cabaret visse un periodo di grande spolvero. E naturalmente la musica, in particolare il jazz, che trovò casa in numerosi club sparsi per la città, come la Taverna Mexico, dove si esibirono i migliori esponenti di questo genere.
Già alla fine degli anni Cinquanta, Milano divenne anche un luogo apprezzato dove organizzare concerti memorabili, come quelli di Billie Holiday allo Smeraldo, dei Beatles al Vigorelli, dei Rolling Stones al Palalido, di Jimi Hendrix al Piper, ma fu anche il palcoscenico che vide affermarsi artisti quali Enzo Jannacci, Giorgio Gaber, Adriano Celentano, Patty Pravo.
La fine degli anni 60 segnò poi la nascita della contestazione, dalle rivolte studentesche negli atenei, sfociate nelle occupazioni della Statale e della Cattolica, ai picchetti nelle fabbriche e agli scioperi.
Chiude la mostra la sezione dedicata a piazza Fontana e alla fine del sogno, con le fotografie della strage e dei funerali, accompagnate da documenti e alcuni oggetti legati a questo tragico avvenimento alla cui ricerca e selezione, presso gli archivi della Polizia di Stato e non solo, ha collaborato la Questura di Milano.
Un viaggio a tappe nella storia di una città, attraverso le sue specificità, le vicende sociali, le tante iniziative culturali e imprenditoriali che ne hanno cambiato radicalmente il volto …… decisamente molto interessante.


Ps. Alcune foto sono tratte dalla rete.





MILANO ANNI 60. 
Storia di un decennio irripetibile 
6 novembre 2019 - 9 febbraio 2020 
Palazzo Morando  
Spazi espositivi piano terra, 
via Sant’Andrea 6, Milano 

Orari: 
Martedì-domenica: 10.00-20.00 
(la biglietteria chiude un'ora prima) 
Giovedì: 10.00-22.30 
(la biglietteria chiude un'ora prima)

Visitata il 18/01/2020