26 agosto 2016

322-Visita alla città di Colonia - Germania



Visita alla città di Colonia - Germania


Nel Land della Renania Settentrionale-Vestfalia, sulle rive del fiume Reno.

Quarta città della Germania dopo Berlino, Amburgo e Monaco di Baviera (1.000.000 di abitanti).





La prima cosa che si nota e che, viste le dimensioni, non si può non notare è l’imponente cattedrale di Colonia. Una roba così immensa che è praticamente visibile da ogni punto della città: le sue guglie gemelle spuntano da dietro ogni edificio agevolando tra l’altro l’orientamento. 





Questo è l’arrivo a Colonia: con l’attrazione top lì ad attendervi, in tutta la sua maestosità. Ma non c’è solo il Dom a Colonia, anche se qualcuno lo vuole fare credere. La città offre un bel po’ di cose e se ci capitate poi nella settimana del Carnevale… troverete un’atmosfera di festa che nemmeno a Rio (vabbé mi son fatta prendere un attimo la mano, ma non sottovalutate il Carnevale di Colonia, che a quanto pare è il più allegro e divertente di tutta la Germania).


Soprattutto in estate quando il clima permette di stare più in giro (in inverno fa freschino da queste parti), di cose da vedere e fare a Colonia ce ne sono numerose, oltre a bere fiumi della birra locale, la Kölsch che, manco a farlo apposta, costa decisamente meno dell’acqua.

Cattedrale.


La Hohe Domkirche St. Peter und Maria, Dom e basta per gli amici, è il cuore geografico e spirituale della città nonché la chiesa gotica più grande d’Europa. I lavori di costruzione furono incominciati nel 1248 e ultimati nel 1880, con un lungo periodo di pausa (quasi 300 anni) a causa della mancanza di fondi. Nel 1996 venne dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. 








La cattedrale è imponente tanto fuori quanto dentro: anche all’interno la sensazione di essere piccoli piccoli non viene meno. Notevoli le vetrate istoriate e il sarcofago dorato tempestato di gioielli in cui sono ospitate le reliquie dei Re Magi portate qui da Federico Barbarossa come bottino di guerra dalla basilica di Sant’Eustorgio a Milano e motivo per cui la cattedrale è stata fatta erigere.











Vale poi assolutamente la pena investite poi 4 € per salire sulla torre sud e rendersi ancora di più quanto diavolo sia grossa questa chiesa. L’ascensore non è pervenuto: dovrete percorrere a piedi oltre 500 scalini che conducono fino in cima attraverso una scala a chiocciola piuttosto stretta (astenersi claustrofobici). 





A titolo informativo i campanili gemelli del duomo di Colonia, con i loro 157 metri e rotti, sono al secondo posto nella classifica dei campanili più alti d’Europa.

Ponte Hohenzollern.


Proprio dietro la cattedrale, si trova il ponte di Hohenzollern, un ponte ferroviario con corsie pedonali fatto costruire nel 1911, bombardato nel 1945 durante la guerra e ricostruito nel 1948. Il ponte collega le due sponde del Reno e regala delle bellissime vedute della città. Si stima che oggi lo attraversino circa 1200 treni al giorno. Al di là dell’importanza strategica e logistica, il ponte è uno dei luoghi preferiti dagli innamorati che dal 2008 hanno iniziato a tappezzarne le ringhiere con i lucchetti dell’amore.

Köln Triangle.



Dal 2005 lo skyline della città ha un profilo un po’ diverso grazie al Köln Triangle, un grattacielo alto 100 metri e dalla forma vagamente triangolare. Si trova dall’altra parte del Reno rispetto alla cattedrale e offre in assoluto la vista più bella sulla città, principalmente perché ci si trova davanti al quadretto più romantico di Colonia composto da fiume+ponte+cattedrale+resto della città. Di sera poi, il romanticismo sale alle stelle.
Il Köln Triangle è aperto tutti i giorni  e per salire bisogna pagare un biglietto di 3 €. Qui però si sale comodamente in ascensore.

Passeggiare lungo il Reno.












Il parco che si affaccia sul Reno nella sponda opposta alla cattedrale, il Rheinpark, è un’immensa area verde che, oltre ad offrire una super vista sulla città è il luogo ideale per fare due passi lontani dal caos (a luglio 2015 è stata inaugurata la nuova passeggiata, il Rheinboulevard). In estate è inoltre possibile andare in spiaggia, ossia un fazzoletto di terra dove si può far finta di essere al mare (ci si arrangia con quel che si ha, dopotutto) oppure sorseggiare un drink sulla panoramica Rheinterasse, aperta da maggio a ottobre.

Il Museo Ludwig.


Situato a ridosso del Duomo e ospitato in un edificio dalle fattezze quantomeno curiose, è il museo di arte moderna e contemporanea di Colonia, il Museo Ludwig, che ospita una delle più grandi collezioni di Picasso in Europa nonché opere di artisti del calibro di Andy Warhol e Roy Lichtenstein. Che poi non si dica che a Colonia non si dia spazio alla cultura.

L’ acqua di Colonia.


Sarà pure una cosa da turisti ma Colonia è il posto giusto per fare questo tipo di acquisto. Intanto partiamo dalle basi: cos’è l’Acqua di Colonia? Un liquido che serve a profumare, se vogliamo restare sul generico, che si differenzia da Eau de Toilette e da Eau de Parfum per la quantità di essenza di profumo: nell’Acqua di Colonia ce n’è soltanto dal 3% al 5%. Si tratta quindi di un qualcosa meno impegnativo di un profumo vero e proprio, ma non per questo meno efficace. È composta da numerose essenze diverse tra loro, la cui caposquadra è l’essenza di bergamotto. Pare che sia stato un italiano trasferitosi a Colonia, tale Giovanni Paolo Feminis, ad aver inventato la formula dell’Aqua Mirabilis che è poi diventata quella che noi conosciamo coma Acqua di Colonia. Quando si dice la fuga di cervelli… Tutto ciò succedeva tra la fine del 1600 e l’inizio del 1700, e da subito questo prodotto riscosse un gran successo anche tra personalità di spicco quali Voltaire, Goethe, la Regina Vittoria e lo stesso Napoleone.

La marca più famosa di Acqua di Colonia è la 4711, che ha diverse negozi sparsi per la città, alcuni dei quali piuttosto chic. Quello in Glockengasse 4 ha al suo interno un rubinetto da dove sgorga… Acqua di Colonia. Attenzione a non berla.

Passeggiata a Ehrenfeld.


Ehrenfed è un quartiere multiculturale a nord est del centro di Colonia, dove vale la pena spingersi per respirare un’atmosfera un po’ bohémien. Questa zona è il luogo ideale in cui fare due passi, guardare le vetrine (i negozi qui sono decisamente migliori dell’asettica zona dello shopping di cui sopra) e fermarsi a sorseggiare un caffè osservando la gente che passa in uno dei tanti locali. 


Il pezzo forte di Ehrenfed sono però i grandi murales che si trovano nella zona della stazione, che ribadiscono la creatività che c’è nell’aria.

Bere (tanta) birra e provare la cucina tedesca.


Una cosa che a Colonia proprio non manca sono le brauhaus, ossia i tipici birrifici dove si spilla birra come se non ci fosse un domani e, volendo, si mangia anche qualcosa. La birra di Colonia è la Kölsch, una bionda ad alta fermentazione servita in bicchieri alti e stretti da 0,20 che vengono riempiti dai camerieri in continuazione, finché non gli implorerete di smettere. Ma almeno così la birra è sempre fresca.

 
Un bicchiere di Kölsch costa meno di 2 euro, decisamente più economica dell’acqua.
Non certo dietetica è la cucina ma con un po’ di esperienza, si riesce tranquillamente a mangiare bene senza troppo appesantirsi.
La Schnitze è pari pari alla nostra milanese e, accompagnata con una insalata è ottima: a me piace molto la Wurstel Salad con patate e una ottima salsina; non manca il classico stinco e i wurster in ogni angolo della città.




Ottimo indirizzo (forse il migliore):
Gilden im Zims “Heimat kölscher Helden
Heumarkt 77
50667 Köln

Museo del cioccolato.


Nonostante i millenni di storia e gli antichi monumenti che la contraddistinguono, quali la famosissima cattedrale gotica dalle guglie appuntite, il museo di cultura romano-germanica, i resti archeologici di epoca romana e le numerose chiese in stile romanico, una delle sue attrazioni più conosciute è anche una delle più moderne. Non stiamo parlando del bellissimo ponte sul Reno, ma del museo della cioccolata, lo Schokoladenmuseum, che è stato fondato nel 1993 ma è già diventato noto tra gli amanti della cioccolata di tutto il mondo.
Il museo della cioccolata iniziò con una mostra in occasione del 150° anniversario della Stollwerck, la grande azienda che un tempo fu la seconda azienda fornitrice di cioccolato per gli Stati Uniti: la mostra ebbe così tanto successo che da essa nacque l’idea di un vero e proprio museo aperto tutto l’anno. Il Schokoladenmuseum fu aperto il 31 Ottobre del 1993, fu finanziato da Dr. Imhof e conta più di 5 milioni di visitatori l’anno, per la maggior parte turisti.
Ha assunto l'attuale nome nel 2006, quando, come partner del museo, alla Stollwerck si è sostituita la Lindt & Sprüngli.
L’esposizione è nata per essere un’esperienza interattiva, che accompagna il visitatore dalla fava di cacao alla tavoletta finita e confezionata.
La prima zona dell’esposizione tratta della pubblicità del cioccolato, facendo un’escursione dai primi del novecento ai giorni nostri. La pubblicità è sempre una parte fondamentale nei musei tematici di uno specifico prodotto, soprattutto se finanziati da un’azienda, come la Stollwerck.

Successivamente si fa conoscenza con l’attrice protagonista: la pianta del cacao. È strano come tutti mangino spesso il cioccolato nelle sue diverse forme, ma non abbiano mai visto la pianta da cui proviene, o assaggiato le sue amarissime fave. Si può passeggiare in una serra tropicale alta dieci metri e con una superficie di cento metri quadri, attraversando una vera e propria giungla, in cui si presentano vari tipi di piante del cacao e della vaniglia, ma anche palme, piante tropicali, del caffè e di banana.




Poi si passa al reparto della produzione (un vero e proprio impianto in miniatura), nel quale vengono veramente creati 400 kg di cioccolato al giorno sotto forma di tavolette, figure cave all’interno e tartufi, direttamente dalle fave di cacao. Si possono vedere in funzione le macchine della produzione, ciascuna delle quali è unica e difficilmente sostituibile.



Alla fine del reparto di produzione c’è una fontana di cioccolato dalla quale zampillano 200 kg di cioccolato. È l’attrazione del museo ed è molto divertente, il sogno di grandi e piccini. Una hostess consegna ad ogni visitatore un wafer intinto nella cioccolata liquida.






All’uscita, ci si può gettare nello shopping di delizie al cacao, tra cui dei bellissimi souvenir di cioccolata con la forma del duomo di Colonia, oppure si può assaggiare qualche piatto raffinato nella gastronomia con vista sul Reno..




È un museo che vi consiglio di visitare, innanzitutto perché è unico nel suo genere e molto interessante, e poi perché è piacevole e può rappresentare una parentesi divertente durante una vacanza culturale.
L’ indirizzo è:

Imhoff-Schokoladenmuseum
Am Schokoladenmuseum, 1/a (sul Reno)
D-50678 Köln



Per concludere…Buon viaggio a Colonia tra arte, cucina, dolci e ….birra a fiumi.



Visitata il 10/08/2016